Il mese di gennaio inizia sempre con i saldi. Cosa c’entrano i saldi con la natura? Poco, con la natura in generale. Molto, con la natura umana. Amo girare per saldi, soprattutto per negozi di abbigliamento e scarpe. Ho già visto, nelle rivendite che frequento abitualmente, alcuni capi che mi interessano. Ho preso nota del prezzo, delle taglie e dei colori e ai saldi non mi resta che tornare, vedere, provare. Poi, in un secondo momento, giro casualmente e mi succede di incrociare un capo interessante, qualcosa che mi attira, che mi piace. Una piccola fortuna inaspettata.
Così mi muovo nel negozio di abbigliamento che conosco, cerco due o tre capi da provare, vado nel camerino e provo. Dentro c’è lo specchio. Ma quello fuori è più grande e puoi muoverti più liberamente e chiedere consiglio.
Ed è proprio in quel momento, mentre guardo nello specchio per vedere come sto, che li incrocio, incontro il loro sguardo spento. Sono lì, messi all’angolo, in attesa o seduti sulla più strana poltroncina immaginabile. Guardano più volte l’orologio, si distraggono, si perdono. Cercano compagnia e, se la trovano, sembrano più sollevati, più vivi.
Hanno lo stesso pensiero che fuoriesce dalle loro teste come una nuvoletta dei fumetti. Vorrebbero che prendesse fuoco tutto il negozio, i vestiti, magari anche le donne che lo abitano in quel momento. Vorrebbero che l’inventore dei saldi bruciasse tra le fiamme dell’inferno, se già morto, o morisse istantaneamente folgorato, nel malaugurato caso fosse ancora vivo. Si chiedono come mai non è previsto un piccolo bar annesso allo store, un posto tutto per loro, dove aspettare, fare una telefonata, lamentarsi coi compagni di sventura, connettersi, bere e fumare.
Mi fanno tenerezza e simpatia e sorrido, mentre li vedo, lì davanti allo specchio grande. Loro sembrano ricambiare il mio sorriso ed è come se mi dicessero: “Brava! Brava, che sei qui da sola! Brava, che ti sei portata un’amica!” Sono lì che hanno già ripetuto più e più volte le stesse due solite frasi: “Cara, ti sta bene!” “ Cara, se ti piace, compralo, non preoccuparti!”
Sono loro, gli uomini che accompagnano le loro mogli, fidanzate, compagne, amiche ai saldi. Loro, che sperano di cavarsela in un paio d’ore. Loro, che soffrono in silenzio e cercano di coalizzarsi. Loro, così simpatici e carini. Loro, che sopportano la folla, donne piene di sacchetti e di capi da provare. Loro, che ammiro tanto! Dedico a tutti loro questo mio post. Con grande affetto e simpatia.
Sabri… ti assicuro che accompagnare un uomo a fare shopping, sia solo per comprare un paio di mutande, è altrettanto sfiancante. Quando incrocio questi maschi fuori dai camerini anch’io sorrido loro, ma il mio è un sorriso maligno. Un sorriso che dice ” Ci volete carine? Allora state lì buoni e aspettate… Appena abbiamo bisogno di un consiglio vi chiamiamo…” E poi, diciamolo, il punto di vista di un maschio per certe cose è necessario; quello che a noi sembra carino ed “per ogni occasione”, spesso per loro è “da suora di clausura” 😉
è proprio così Sabrina! mi hai fatto morire dal ridere… pensa che quando faccio le mie fiere, li vedo anch’io questi poveretti che accompagnano le mogli che vorrebbero provarsi tutte le collane del mio stand. E loro continuano a dire: sei bellissima, sì questo ti sta bene…pur di andarsene al più presto. ma siccome le mogli sanno questo, non sono soddisfatte e cercano conferme. Allora io, se sono in giornata, le aiuto confermando il giudizio del marito, se invece sono inversa e ho appena litigato con il mio…mi vendico e dico: “provi pure tutto senza impegno, sono sicura che troverà qualcosa che le va a pennello”. ..siamo terribili non trovi?
I vostri commenti sono molto interessanti. In effetti il tema “saldi” e “shopping” è vissuto in modo totalmente diverso da uomini e donne. Ogni anno, ogni volta che sono in giro per shopping mi capita di osservare e questa volta ho voluto dare il mio contributo con un post. Il bello della diversità. Grazie per gli interventi.