Ci sono libri che lasciano un segno, che ti cambiano un po’ la vita. A volte succede che questi libri abbiano un legame tra di loro, una specie di filo conduttore e questo fatto è ancor più sorprendente. A me è successo proprio così con due libri in particolare. Il mio filo conduttore è un fantastico animale: il lupo.
Nelle mie brevi note biografiche, ho citato “Il branco della rosa canina”, libro per ragazzi che ho letto alle scuole medie e che ha contribuito a farmi appassionare alle scienze naturali. L’ho ancora nella mia libreria, ricoperto di una carta blu trasparente. Nella quarta di copertina si legge così:
“I protagonisti di questo romanzo sono i lupi, gli animali che nei secoli hanno più di ogni altro suscitato curiosità e timori, ma anche pregiudizi e fosche leggende. Gianni Padoan ci descrive la storia, vera, di un branco di questi animali, di cui impariamo a conoscere difetti e sorprendenti virtù: il senso dell’amicizia e della solidarietà, il coraggio, la cavalleria, la fede nella natura…
Creature “diverse”, certo, ma ugualmente degne di comprensione e rispetto, sentimenti che non sempre noi siamo disposti a riconoscere nei loro confronti: ed è così che le vicende del branco della rosa canina ci inducono anche a riflettere su noi stessi e sulla nostra vita, su ciò che la nostra vita e il nostro mondo potrebbero e dovrebbero essere”
Qualche mese fa ho incontrato un’insegnante in un corso di scrittura creativa che mi ha suggerito di leggere un libro scritto da Clarissa Pinkola Estès dal titolo “Donne che corrono coi lupi. Il mito della donna selvaggia”
Di nuovo i lupi, questo mi ha incuriosito non poco. Così, un giorno, girando in una di quelle librerie dove puoi sederti a sfogliare libri e manuali, l’ho trovato sullo scaffale e mi sono messa a leggere l’introduzione. Queste frasi mi hanno colpito molto, tanto che presto inizierò a leggerlo perché è stata per me una grande scoperta e credo che ne risentirete parlare nel blog.
Il libro parla di questi bellissimi animali, di fiabe, del potere della scrittura e della lettura e delle donne. Tutto insieme fantasticamente in un solo libro. Scopro così che donne e lupi hanno tutto in comune, da un passato da riscattare a un carattere, un temperamento, una passionalità, un’istintività. E adesso li amo ancora di più.
“La fauna selvaggia e la Donna Selvaggia sono specie a rischio. Nel tempo, abbiamo visto saccheggiare, respingere, sovraccaricare la natura istintiva della donna […] Il titolo di questo libro, Donne che corrono coi lupi, deriva dai miei studi di biologia sulla fauna selvaggia, e in particolare sui lupi. Gli studi sui lupi Canis lupus e Canis rufus, rimandano alla storia delle donne, poiché riguardano il loro vigore come i loro faticosi travagli.
I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell’arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate [..] La rapacità nei confronti dei lupi e delle donne da parte di coloro che non sanno comprenderli è incredibilmente simile”
A proposito di libri che lasciano il segno, ti raccomando ad occhi chiusi quello di cui ho parlato in questo mio post: http://wwayne.wordpress.com/2014/08/23/la-nostra-ultima-estate/. : )