Ho trovato questa bellissima panchina e mi siedo. Lascio che questa immagine parli per me mentre i giorni di Pasqua mi tengono occupata.
Colori lievi pastello mi ricordano questa festa, quelli delle verdure messe a bollire nell’acqua per dipingere le uova sode. Preparativi di pranzi. Il profumo della pastiera che cuoce nel forno. Le frittelle di ricotta della zia, che guai se non ci sono e col bordo del bicchiere si disegna un cerchio di pasta, poi si riempie di ricotta aromatizzata con limone e cannella, si richiude tipo panzerotto e si frigge.
E il giorno dopo, se il tempo lo permette, via per il pic-nic nel prato. E giocare con te con le margherite a m’ama non m’ama e a stare a piedi scalzi nell’erba.
Ma soprattutto una Pasqua in Sicilia. Un lungo viaggio in treno di notte, con uova di Pasqua di cioccolato che ti stanno sopra la testa nelle loro carte colorate. Sembrava perfino di sentir pulcini pigolare dentro, ma era solo il fruscìo della carta. E una tradizione religiosa antica di anni che la nonna continuava a raccontare: i Misteri, e quanto lavoro c’è dietro, raccolgono i soldi tutto l’anno per farla sempre più bella e sempre migliore. Bisogna vederla, almeno una volta, diceva, per sapere da dove veniamo. E la cassata più buona del mondo, il vento di San Vito nei capelli a pasquetta lungo la spiaggia e il faro.
Pensieri di colori della Pasqua, profumi e aromi dalla cucina, suoni di vento che volteggia, l’erba tra le mani. Buona Pasqua!
Una gran bella immagine… Buona Pasqua anche a te!