Questo piccolo libro, scritto dall’agronoma Francesca Ossola e dal forestale Enrico Calvo era il biglietto di ingresso della fiera. La trovo un’idea geniale questa del libro che fa da biglietto.
Coltivando giardini esterni ed interiori, non potevo trovare di meglio. Così l’ho letto e ve lo racconto riportandovi i punti per me essenziali, partendo dall’introduzione:
“L’occuparsi della terra e delle piante può conferire all’animo una liberazione, una quiete simile a quella della meditazione” (Hermann Hesse, 1877-1962)
- La città e la campagna “.. non è vero che la città è disumana, caotica ed egoista; rappresenta solo un lato della complessa umanità di ciascuno di noi. Il lato più pioniere, più sociale, più creativo. Non è vero che la campagna è retrograda, chiusa, ed egoista; è l’espressione del lato più solido, concreto, naturale dell’uomo. Non ci deve essere conflitto tra le due, ma rispetto e desiderio di scoprire l’altra per sviluppare una società equilibrata e consapevole.”
- L’osservazione “..C’è ancora qualcuno che è attratto dalla voglia di osservare e, nei centri urbani, cerca e trova i luoghi idonei? Il riconoscere intorno a sé l’ambiente come identità della propria origine è uno degli aspetti che la cultura metropolitana nel mondo occidentale ha perso.”
- Dualismo “..Succede così che, mentre da un lato cancelliamo campi, aree naturali e boschi, dall’altro facciamo parte di una società che richiede sempre più spazi verdi in cui rigenerarsi dagli stress urbani.”
- Piantare alberi “..nella vita di ciascuno di noi c’è sempre la possibilità di piantare qualche albero, di fare piccoli gesti che hanno il sapore e il valore dell’eternità. Piantare alberi è anche azione del premio Nobel Wangari Maathai che lo ha ricevuto nel 2004. Biologa keniota, cominciò a piantare alberi nel 1977, quando mise a dimora sette alberi in memoria degli eroi nazionali. Questa semplice iniziativa diede vita a un movimento che prese il nome di Green Belt Movement, movimento delle cinture verdi, che nel corso di 30 anni ha messo a dimora più di 30 milioni di alberi in tutta l’Africa.
- Agricoltura, risorsa essenziale “..L’agricoltura oggi è ancora una risorsa essenziale. Occorre saper leggere con intelligenza i segni dei cambiamenti e raccogliere le migliori energie e capacità per immaginare un nuovo disegno e dare un nuovo sviluppo alla nostra società. Si tratta di affermare le necessità di una nuova e più moderna integrazione tra agricoltura e società, la necessità che l’agricoltura torni a essere riconosciuta nel suo ruolo dalla società nel suo insieme.”
- Noi e la natura “Nella terra ci sono i princìpi, ma ci vogliono il lavoro e l’intervento dell’uomo per stimolarne la germinazione. C’è un umile e determinato sentimento di collaborazione dell’uomo con la natura che si riassume in quattro parole chiave: rispetto, necessità, orgoglio, speranza.”
- Immaginazione, tradizione e innovazione “ ..non siamo più capaci di fare i giusti collegamenti tra alimento, agricoltura e territorio. Immaginare l’ambiente, il paesaggio, il luogo, il territorio in cui un alimento trova le sue origini. I prodotti alimentari, anche quelli tipici, evolvono, come l’ambiente e la cultura, per soddisfare nuovi bisogni. Tradizione e innovazione, occorre saper governare bene l’evoluzione ed evitare l’estinzione.”
- Cambiamenti climatici. “.. il mutamento del clima ha un impatto diretto sull’agricoltura, che dipende già di per sé da una serie di fattori naturali. Il settore agricolo nel suo complesso può fare molto per contribuire a contenere le emissioni e contrastare l’evoluzione del cambiamento del clima. In agricoltura si possono applicare i principi del risparmio energetico, utilizzare energie pulite, intervenire sui mezzi di produzione, fertilizzanti e antiparassitari, riducendone l’impiego.”
- Educazione ambientale “ l’educazione ambientale si trova ad operare in una società insostenibile , in cui è scarsa l’attenzione per gli effetti dell’azione umana sul pianeta. È necessario promuovere, sostenere e diffondere percorsi che guidino il rapporto dell’uomo con l’ambiente verso una nuova dimensione dell’abitare la terra. Tutte le esperienze dirette e concrete, misurabili sulla pelle, nelle mani, negli occhi, arrivano a scavare lentamente precisi solchi nel cuore e nell’animo di ciascuno che ha la fortuna di viverli. L’educazione ambientale lavora in questa direzione, crede nella bellezza interiore dell’uomo capace di rendere più bello il mondo che abita.”
- I sette alberi da piantare oggi “ Sette erano gli alberi da piantare secondo i monaci camaldolesi all’inizio del secondo millennio.
Ma oggi, quali alberi piantare?
il castagno simbolo della generosità donata ai poveri
il tiglio simbolo di bellezza per il profumo dei fiori a primavera
la betulla simbolo di cortesia e discrezione per la leggerezza del suo comportamento
il faggio simbolo di attaccamento e solidità
il pino cembro simbolo di fermezza nella solitudine delle prove
il noce simbolo di doni eterni nella preziosità del suo legno
la quercia simbolo di ospitalità e accoglienza.”
Francesca Ossola e Enrico Calvo – Ho piantato 500.000 alberi – Terre di Mezzo editore – 125 pagine –
noto con un certo piacere che nell’elenco non c’è l’alloro, albero che mi fa dannare per un motivo diverso in tutte le stagioni! (che poi il mio è accoppiato ad un fico..)