Il computer è acceso e sul monitor c’è un orsetto con scritto sotto “Ho sette vite come i gatti!” Questa immagine mi accoglie dal tavolo della sala della vicina di casa quando entro per chiederle un favore. Mi racconta che è stata anche lei a fare un giro in fiera (sempre quella fiera, è un mare immenso) ed è stata affascinata dal mondo dell’ecologia e del riciclo.
Mi siedo e navigo con lei su questo sito, BabyBazar. Si tratta di una catena di negozi dell’usato, ma un ottimo usato, che quasi bisogna chiamarlo nuovo. Si possono portare articoli di abbigliamento e giocattoli di bambini da zero a dodici anni e venderli alla metà del prezzo dell’articolo nuovo. Sembra molto interessante. Mentre lei passa alla “vetrina” ad osservare questo e quel giocattolo, quelle scarpe e quell’abitino, io mi concentro sull’aspetto ecologico e del riciclo, che per me è un po’ “una deformazione professionale” e cerco di spostare il mouse sulla pagina dei vantaggi di questo tipo di pratica green.
Visto il periodo di crisi, metterei al primo posto il portafogli: si acquistano e si vendono capi e oggetti in ottimo stato a prezzi interessanti con un singolare ritorno economico. Da non trascurare il fattore legato alla sostenibilità e al riuso: riciclare significa rispettare il pianeta e i suoi abitanti e inquinare meno, con vantaggi personali e per la collettività. Significa “dare una seconda possibilità” non solo alle persone, ma anche ai capi d’abbigliamento, agli accessori, ai giocattoli. E la mia parte più razionale è convinta di tutto ciò e ne nasce una piacevole conversazione tra vicine di case, tra un click e l’altro, tra una pagina e l’altra.
Ma poi, d’improvviso, salta fuori la mia parte più sognatrice. E quel grazioso abitino a fiori indossato prima dalla timida bimba dagli occhi scuri e dal sorriso dolce svolazza ora con generosità nell’armadio della bionda vispa e chiacchierona. E quel pallone che rotolava sul campo tra i piedi del bimbo dal ciuffo rosso e un po’ grassottello balza tra le mani del magro e alto portiere del campo di calcio del paese accanto. E intanto il tempo è passato e le lancette dell’orologio mi comunicano che è ora di tornare a casa.
Prima però cerchiamo sul sito l’elenco dei negozi più vicini perché presto la mamma andrà a farsi un giro, perché si sta spargendo la voce che le piace andar per negozi. La mamma ride, la piccola saltella via dietro ai suoi giochi e io mi avvio alla porta e dopo tutto questo tempo non ricordo neanche più di cosa avevo bisogno. Forse non era poi così importante, forse tornerò tra dieci minuti a richiedere qualcosa. Sicuramente l’eco-mamma si farà presto vedere, sorridente e pronta per partire alla scoperta di un nuovo negozio green.
vicino a noi da diversi anni c’è un negozio che vende con questo sistema ma non fa parte di questa catena e in più ha un distributore di detersivi sfusi, di quelli che vai con la tua bottiglia da riempire. Passandoci davanti ho sempre pensato “che bella idea”, alla fine i bimbi crescono veloci e vestitini e giocattoli rimangono praticamente nuovi. E’ sicuramente un’ottima “mano” per le famiglie e la crisi in corso… Complimenti alle eco-mamme, van prese di esempio 🙂
Grazie del commento amiche. In effetti è sempre una buona cosa riciclare e riusare abiti e oggetti e molti negozi e supermercati diffondono sempre più la pratica del contenitore da riutilizzare. Anche le mamme sono più attente agli aspetti dell’ecologia quotidiana. Quindi tanto di cappello anche a loro 😉