Nove foto scattate in occasione del Fuori Salone alla Treinnale di Milano. Mi ha incuriosito questo spazio dedicato alla Sicilia da una ditta che produce pannelli colorati in un materiale simile alla plastica. Confesso di non essermi fermata a leggere il nome della ditta, nè a vedere il filamto sul materiale in questione.
Mi sono messa subito a fotografare. Le arance, che sono il mio frutto preferito in inverno. La luna e l’ulivo. I fenicotteri che planano sulle saline di Trapani e Paceco, che non ci sono in estate, quando le ho visitate, ma che faccio rientrare nella mia del tutto personale visione estiva. E il mare con le sue parole e la sabbia. Sì, devo dire che la morbidezza e la mollezza di questa sostanza al tatto ricorda la sabbia con l’acqua che scorre via, la battigia molle e umidiccia.
Ma soprattutto mi sono incantata davanti ai gelsomini. La casa di campagna aveva un cancello di ferro battuto e un tunnel di gelsomini da attraversare per arrivare all’ingresso . Raccoglievo i fiori, cercando di tenerli il meno possibile tra le dita, per non rovinarne il colore e il sapore. Poi li mettevo tutti in un fazzoletto di carta senza stringere troppo e li portavo a casa. Lì c’era chi li metteva a mollo nell’acqua per le ore necessarie, ci aggiungeva i giusti ingredienti nelle esatte quantità e poi congelava il tutto.
E il giorno seguente era pronta, in quei bicchierini di vetro antichi che ormai non se ne vedono più in giro, se non sulle bancarelle dei mercatini d’antiquariato la domenica. La granita di gelsomino, col suo odore e sapore sublime, indimenticabile, inconfondibile. Sempre vivo e vibrante.
La lascio nelle vostre mani in questo post, in questi giorni per me un po’ frenetici, in attesa del racconto di domenica. Jasminum L., ovvero, si dice Amabilità.
Sabri… ma dove trovi il tempo di andare a vedere tutte queste belle cose?
Granita al gelsomino? Interessante… non l’ho mai provata. Ma se è buona come il gelato al gelsomino merita davvero… 😉