Le tartarughe marine e terrestri sono fra i più antichi rettili viventi. Sono comparse sulla Terra 200 milioni di anni fa. Quelle marine, in particolare, sono creature affascinanti, per la loro vita divisa tra il mare e la spiaggia.
Nei mesi estivi, tra giugno ed agosto, gli adulti si danno appuntamento nelle zone di riproduzione, che sono poi le stesse spiagge dove sono nati. Sono in grado di percorrere grandi distanze dai luoghi in cui si procurano cibo, fino a quelli dove le femmine deporranno le uova. Gli accoppiamenti avvengono in mare e dopo alcuni giorni le femmine si portano sulla spiaggia per deporre . Spesso vengono distrurbate da predatori naturali, ma soprattutto dalla presenza dell’uomo che con luci e rumori può metterle in difficoltà.
Scelto il luogo adatto sulla spiaggia, scavano una buca con le zampe posteriori e qui depongono le uova, che possono essere anche centinaia. Infine le ricoprono con cura, per proteggerle dai predatori (tra cui l’uomo) e creare per loro la giusta “camera d’incubatura”. A questo punto le femmine sono pronte per fare ritorno al mare. La scelta del luogo, dell’umidità della sabbia e della sua temperatura è molto importante, sia per la schiusa delle uova, che per determinare il sesso del nascituro. Infatti dalle uova più in superficie, dove la temperatura della sabbia è più elevata, nasceranno delle femmine, mentre da quelle in profondità, i maschi. I piccoli possiedono una struttura detta “dente da uovo” che permette loro, al momento adatto, di bucare l’uovo ed uscire.
E’ il momento della schiusa, che avviene quasi contemporaneamente per tutti gli individui. E’ il momento più bello e più pericoloso. Le piccole tartarughe raggiungono la superficie della sabbia di sera e al calar della notte inizia la loro corsa verso il mare. Sembra che in questa corsa siano attratte dalla luce dell’orizzonte marino, prodotta dalle stelle e dalla luna che si riflettono sulla superficie dell’acqua. Devono correre più in fretta possibile e addentrarsi tra le onde in profondità: sia nel percorso sulla battigia, che nei primi tratti in acqua sono facile preda di uccelli marini o pesci e a volte anche dei turisti. E così nuotano velocemente per allontanarsi da riva e raggiungere il mare aperto dove troveranno plancton in abbondanza, il loro nutrimento.
Questo spettacolo non l’ho mai visto dal vivo, ma guardarlo anche solo nei filmati è davvero affascinante e ho voluto parlarne oggi, visto che domani, 16 giugno, sarà il Turtle Day. Per questa occasione una mostra itinerante organizzata da WWF arriverà al Lido di Venezia. WWF organizza molti campi di volontariato tra i quali quelli di Lampaedusa e Torre Salsa in Sicilia, ma potete trovare sul sito molte notizie in particolare.
Le tartarughe marine sono specie in via d’estinzione. Occorre ridurre tutte le minacce verso questi esemplari, sia sulle spiagge, che in mare aperto. Per questo è importante sensibilizzare i turisti, collaborare con i pescatori e le popolazioni locali. Spesso, infatti, gli ami, le lenze e la pesca a strascico provocano loro gravi ferite, anche mortali. Anche la plastica che trovano in mare può venire scambiata per cibo, essere ingoiata e provocare gravi disturbi.
Tutti possiamo fare qualcosa nella speranza che anche quest’estate si possa rinnovare questo meraviglioso spettacolo della natura.
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Grazie 🙂