Storie di stelle, di animali e di innamorati

ANIMALI, RECENSIONI, STILI DI VITA

Osservando le stelle, fin dai tempi antichi, la loro disposizione in cielo ha richiamato alla mente figure di uomini e di animali. Non solo nel mondo occidentale, ma anche in quello orientale, come in Cina e in Giappone dove sono state attribuite varie sembianze alle costellazioni e ne sono nati diversi miti, leggende e favole.

Voglio raccontarvene tre che mi hanno particolarmente colpito durante una conferenza al planetario proprio dieci giorni fa, il cui argomento principale vi svelerò solo alla fine.

La prima è una favola che riguarda la costellazione di Orione. Questa storia sembra essere nata in Cina e poi raccontata, con alcune varianti, in Giappone. Nella costellazione i due popoli hanno visto le sembianze di una bambina che trasporta sulle spalle due secchi d’acqua appesi ai lati opposti di un bastone. Mentre segue la sorella maggiore nel bosco, in cammino verso casa, compare un orco che comincia ad inseguirle. La maggiore corre veloce, senza pesi sulle spalle, mentre la minore la segue a fatica, ma non intende abbandonare i secchi d’acqua, decisa a riportarli a casa. D’improvviso una divinità del cielo vede le bimbe in difficoltà e getta loro una fune. La sorella più grande si arrampica veloce e si salva, ma la più piccola, col peso dell’acqua, viene raggiunta dall’orco che le mangia un piede. Le divinità del cielo vogliono premiare il suo coraggio e il suo senso del dovere, anche nella fatica e la trasformano nella costellazione di Orione, così che tutti possano vederla per sempre. Ecco perché, per i popoli orientali, Orione assume le fattezze di una bambina a cui manca un piedino, che trasporta l’acqua e che vive lo stesso felice.

La seconda storia ha origine buddista e ha come protagonista la Luna. Una divinità del cielo scese sulla terra, sotto forma di un povero viandante. L’uomo incontrò sul suo cammino tre animali: un coniglio, una lontra e una scimmia. Chiese loro del cibo e gli animali si misero in cerca. La lontra andò a caccia nel fiume e portò un pesce fresco per il vecchio; la scimmia si arrampicò su un albero e tornò con della frutta gustosa. Il povero coniglio non riuscì a procurarsi niente e tornò senza nulla da offrire all’uomo. Per la vergogna e il rimorso decise di offrire se stesso, la propria carne e così si gettò tra le fiamme. La divinità del cielo nelle sembianze del viandante lo fermò in tempo e volle premiare il suo gesto di coraggio e dedizione; decise di portarlo con sé sulla Luna affinché tutti lo potessero ammirare per sempre. Perciò i Giapponesi scorgono nella Luna piena l’immagine di un coniglietto che pesta del riso per preparare degli ottimi dolcetti tipici della cucina del Sol Levante.

Ma la storia che ha dato nome all’incontro è quella del Tanabata, che si festeggia ogni anno il 7 luglio. E’ legata alle stelle Vega e Altair. I popoli orientali vedono in Vega la figura della ragazza tessitrice (mentre in occidente Vega appartiene alla costellazione della Lira) e in Altair la figura del mandriano (Altair per noi è nella costellazione dell’Aquila). La leggenda narra che la tessitrice, di origini nobili, si innamorò del mandriano. Il padre della ragazza non approvò le loro nozze e si oppose al loro amore tanto da allontanarli per sempre. Perciò pose un fiume nel cielo, la Via Lattea, che separa le due stelle, Vega e Altair. Ai due innamorati fu concesso di incontrarsi una sola volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese, il 7 luglio (che corrispondeva però al 7 agosto, secondo l’antico calendario, momento in cui effettivamente è più facile vedere le stelle, dato che a luglio spesso piove)

Tuttora in Giappone si festeggia questa ricorrenza e si usa appendere striscioline di carta rettangolari colorate alla pianta del bambù, dopo aver scritto sopra i propri desideri, che si dovrebbero avverare entro il 7 luglio dell’anno successivo.

Spero che queste favole e leggende vi abbiano appassionato, nonostante non ricordi i nomi dei protagonisti (il giapponese mi è sconosciuto). So che ne esistono diverse versioni, perciò potreste averle lette o sentite in altro modo.

A me sono piaciute molto queste storie orientali che parlano anche di natura: per tutti gli amanti dei miti, delle leggende, delle favole (ma anche del cielo, delle stelle e delle costellazioni). Vorrei dedicarle in particolar modo a una persona speciale che ama tanto stare col naso all’insù ad osservare il cielo e soprattutto una strana, piccola stella 🙂

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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