La gatta, il cane e i gabbiani

ANIMALI, NATURA BIO | 1 commento

Ricominciare dopo le vacanze estive è sempre difficile, anche se si tratta di un piacevole blog. A tutti quelli che scrivono in qualsiasi forma e modo sarà capitato di non sapere da dove cominciare. Gli eventi importanti non sono ancora in cartellone e non vorrei partire subito con argomenti troppo impegnativi. Un passaggio graduale, così come consigliano gli esperti per non perdere i benefici del meritato riposo. Così vorrei raccontarvi di questi animali incontrati in vacanza.

La gatta grigia. Si avvicinava lenta e discreta alla tenda e si sedeva composta, senza disturbare. Color grigio tigrato, ma con il musetto tipico della razza orientale e la coda mozzata, forse a causa di un incidente. La prima volta che mi è venuta incontro, ho provato a darle del formaggio e non l’ha mangiato. Non avevo nient’altro in tenda che fosse appetibile per un gatto. Quando è tornata il secondo giorno avevo un pezzetto di salsiccia, ma anche quello non ha riscosso grande successo. Solo quando ha sentito l’odore del pesce sulla griglia dei vicini, si è avvicinata e, invece del solito silenzio, ha iniziato a miagolare. A quel punto ho capito che era una vera gatta di mare, che girava di tenda in tenda guidata dall’odore del pesce fresco cucinato all’aperto. E così è nata un’amicizia,  perché va bene mangiare, ma anche qualche carezza e una ciotola d’acqua fresca possono fare molto!

Il cane Hogan. Di una bellezza e forza che lasciano il segno. Un terranova dal pelo nero e lucido che incontravo la mattina presto, io appena sveglia e lui già di ritorno dalla quotidiana esercitazione in mare col padrone. Indossava la pettorina arancione di cane da salvataggio della Protezione Civile e il padrone la relativa tuta tipo sub. Si esercitavano presto, quasi all’alba, quando la spiaggia era ancora all’ombra e i bagnanti ancora addormentati nelle loro tende. Alle volte capitava di vederli la sera, al tramonto, fare il bagno senza tutta l’attrezzatura, ma solo con una corda da riportare e un piccolo gioco di stoffa, tutto farcito da tante carezze come ricompensa.

Il gabbiano (o forse meglio: i gabbiani). La sera sulla spiaggia al tramonto se ne vedeva sempre uno banchettare. Atterrava lontano dalla riva, vicino alle rocce. Camminava sulla sabbia beccando gli avanzi delle colazioni, pranzi e spuntini vari lasciati cadere sulla sabbia dalla gente durante la giornata. Se qualcuno si avvicinava un po’ troppo per cercare di fotografarlo o un bambino curioso per provare ad accarezzarlo, lui lo guardava con aria sospettosa e spiccava un piccolo balzo, come un gallo quando si azzuffa coi suoi simili nel pollaio. Poi, quando era sazio o il vento propizio, si alzava di nuovo in volo e si fermava su una delle barche ormeggiate al molo per trascorrere la notte… con grande disappunto del proprietario che la mattina seguente se la ritrovava coperta di “ricordini” spiacevoli!

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. nutriarch

    Da noi arrivava puntualissima per cena una gatta nera, io credo fosse incinta, a reclamare il cibo. Era sicuramente domestica ma é stata ribattezzata Taulana. Ha (quasi) sostituito per pochi giorni il mio micione..

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