Le api sono bioindicatori, cioè indicatori dello stato dell’ambiente in cui vivono. Un bioindicatore può essere un fungo, una pianta o un animale particolarmente sensibile all’ambiente circostante che, con un cambiamento di abitudini o con la sua presenza/assenza, è in grado di trasmettere all’uomo che qualcosa è mutato, che c’è un possibile pericolo per l’aria, l’acqua o il suolo in cui vive. Perciò un organismo per essere un buon bioindicatore deve avere dei requisiti particolari che possono essere sommariamente riassunti con tre termini: facilmente accessibile, affidabile, rappresentativo. Le api sono bioindicatori. Per questo gli scienziati spesso ce ne parlano allarmati, quando scompaiono massicciamente da una zona in cui solitamente vivevano o quando si registra un cambio delle loro abitudini.
Qualche giorno fa la notizia di api che hanno prodotto miele di colore grigio, verde e blu, con grande stupore dei proprietari degli alveari quando sono andati a raccoglierlo. E’ accaduto in Francia, nella regione dell’Alsazia, a Ribeauvillé. Gli apicoltori avevano notato che qualcosa non andava nel verso giusto quando le api hanno iniziato a tornare all’alveare con le zampe sporche di colore grigio, azzurro, blu. Ma non immaginavano di ritrovarsi poi un miele dello stesso colore.
Si è pensato subito a qualche inquinante presente nella zona, solitamente pesticidi o erbicidi, ma anche a qualche fattore legato al cambiamento climatico globale. Fenomeni di questo tipo possono anche essere correlati a colture OGM o perfino ad onde elettromagnetiche.
Invece stavolta la colpa era di un vicino impianto di produzione delle famose caramelle colorate M&M’s. Gli scarti di produzione (di tipo zuccherino) venivano stoccati all’aperto in attesa di essere riciclati sotto forma di biogas. Alle api non sarà sembrato vero di trovare una così vasta quantità di zucchero disponibile e facilmente accessibile. E ci si sono buttate a capofitto, come i bambini sul barattolo del miele, tanto per stare in tema!
E così si è risolto il mistero. I responsabili dell’impianto hanno chiuso il loro materiale all’interno del magazzino, non lasciandolo più allo scoperto, in balia delle api. Ma ormai il danno era fatto. Gli apicoltori hanno raccolto miele grigio, verde, blu che non riusciranno a vendere con un grave danno economico. Infatti ho scoperto che la Francia è uno dei maggiori produttori di miele in Europa e che, solo in Alsazia, ci sono più di 2400 apicoltori.
Questa volta, a parte il danno economico per i poveri apicoltori, si può dire che è andata bene, sia per le api, che per l’ambiente circostante, nonché per l’uomo. Niente sostanze nocive, né pericolo d’ inquinamento. Ma teniamo sempre presente che, la maggior parte delle volte, questi insetti ci segnalano uno di questi problemi. Come aveva capito Einstein che scriveva: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”
E per concludere in dolcezza:
“C’è un ape che se posa su un bottone di rosa: lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa” (Trilussa, Felicità)
Dopo anni scopro il senso della frase di Einstein…Ci voleva il tuo post!