Il viaggio di Susanna, docu-intervista

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"Ogni angelo è tremendo"  il nuovo libro di Susanna Tamaro

“Ogni angelo è tremendo” il nuovo libro di Susanna Tamaro

Non si tratta di un’intervista classica a Susanna Tamaro per il suo nuovo libroOgni angelo è tremendo“. Qui parliamo di una cosa nuova: una docu-intervista. Una docu-intervista è un’intervista-documentario, perciò mi ha incuriosito (documentari ->natura -> curiosa di natura, quindi non mi è sfuggita!). Questa è una delle prime volte che la vedo e che la sento, una cosa che si chiama docu-intervista. Ci sono arrivata dopo aver visto e sentito un’intervista classica, di quelle televisive. Ho fatto qualche ricerca ed è apparsa lei e mi ha colpito.

Si intitola “Il viaggio di Susanna”, è la docu-intervista di Luigi Carletti (realizzata da Giulio La Monica, con musiche di Federico Badaloni, Giovanni Cacioppo e Lucio Gregoretti e letture di Anita Kravos), realizzata in occasione del suo ultimo libro, “Ogni angelo è tremendo”, edito da Bompiani.

L’intero video lo trovate qui e dura circa 30 minuti. L’ho visto e ve lo consiglio.

Per la vista incantevole del mare di Trieste e la bora che sembra soffiarvi in casa, “portando l’odore di steppa selvaggia”. Per quel luogo al confine tra mare e montagna, la Rocca, che si porta dietro la Guerra, “il grigiore, l’appiattimento, il silenzio e la paura”. Per la Romadel cinema, del fermento, della vivacità culturale”, quella Roma nella quale dirompe all’improvviso il bisogno della scrittura. Per la “scrittura che è un corpo a corpo con la morte”, che è sofferenza, anzi, meglio, “la sofferenza è il lievito della scrittura”.

Ma più di tutto, per il “documentario”, che affascina chi ama la natura e che vi ripropongo in questi tre filmati, immersi nel verde delle colline umbre, tra prati, alberi, frutteti e galline, cani e gatti.

Perché la natura è la campagna che ci circonda, è quel pezzo di terra che compriamo, che sentiamo nostro, dove coltiviamo, alleviamo, sperimentiamo e raccogliamo i nostri frutti.

Perché la natura sono gli alberi, come la quercia e il salice, amati da Susanna e tutti gli alberi in genere. Perché oggi come oggi dobbiamo ricordare le nostre radici, a volte star fermi ad aspettare, con un tronco forte e resistente, ma sempre con le foglie che svolazzano alla prima brezza del mattino e all’ultima della sera, come gli alberi, come noi, sì perché noi siamo come gli alberi.

Perché la natura sono gli animali, tutti, ma in particolare cani e gatti e la loro “riconoscenza, che è un sentimento complesso, che spesso gli uomini non hanno”. Ma loro sì, sempre, ci saranno riconoscenti, se li abbiamo salvati da una vita difficile, ma anche se li abbiamo ricevuti semplicemente in dono. Ci stanno vicini, chiedono il minimo indispensabile e ci danno tutto.

E adesso che ho visto la docu-intervista vorrei leggere il libro e credo che lo farò presto. Magari ho incuriosito anche voi e lo leggerete, forse lo avete già letto e volete farmi sapere cosa ne pensate. In questo caso, non svelatemi tutto. Lasciatemi la mia solita… curiosità 🙂

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

1 commento

  1. evergreen

    Perché la natura è la campagna che ci circonda, è quel pezzo di terra che compriamo, che sentiamo nostro, dove coltiviamo, alleviamo, sperimentiamo e raccogliamo i nostri frutti.
    Perché la natura sono gli alberi, come la quercia e il salice, amati da Susanna e tutti gli alberi in genere.
    Perché la natura sono gli animali, tutti, ma in particolare cani e gatti e la loro “riconoscenza, che è un sentimento complesso, che spesso gli uomini non hanno”. Ma loro sì, sempre, ci saranno riconoscenti, se li abbiamo salvati da una vita difficile, ma anche se li abbiamo ricevuti semplicemente in dono. Ci stanno vicini, chiedono il minimo indispensabile e ci danno tutto.
    Ti quoto in pieno 🙂

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