Avete letto bene: cacca! Anche nella foto che ho scattato in fiera si può leggere abbastanza chiaramente. Elephant Dung Paper è il nome del progetto e ne ho parlato con Samuela a “Fa’ la cosa giusta!”
Siamo in Sri Lanka e si parla dell’elefante indiano, nome scientifico: Elephus maximus indicus. La società che da questo animale prende il nome è nata nel 1997, la eco Maximus Pvt. Il suo fondatore iniziò a riciclare carta, paglia, bucce di banane. Questa società si trovava inizialmente vicino alla Millenium Elephant Foundation che si occupa di elefanti. Osservandoli, capì presto che producevano molta cacca. In effetti un elefante adulto mangia foglie e cortecce per 180 kg al giorno e fa la cacca in media 16 volte.
Allora decise di trovare una location più adeguata per utilizzare questo tipo di “materiale” ed è nata così la carta in cacca di elefante con tanto di logo depositato: Elephant Dung Paper.
L’idea è quella di conservare l’elefante, in quanto specie in pericolo e a maggior ragione come fonte di cacca e quindi di lavoro. In questo stato, lo Sri Lanka, gli elefanti vengono uccisi solo perché sono di intralcio all’agricoltura e si creano spesso conflitti tra uomo e animale. Dal 1950 ad oggi ne sono stati uccisi più di 4000 solo per questo motivo. Elefanti e agricoltura interferiscono l’un l’altra e la loro convivenza sembra difficile. Far vedere l’elefante come una risorsa sostenibile, come una fonte di lavoro può essere una delle tante soluzioni.
Ecco nascere allora il progetto Maximus che utilizza la cacca di elefante nella produzione della carta. Un elefante adulto produce mediamente 200kg di cacca al giorno. Questa viene raccolta e seccata al sole, quindi bollita con un disinfettante naturale (margosa leaves). Poi viene impastata meccanicamente con acqua, carta riciclata e colore, quando serve. A questo punto viene distesa su un tavolo e prende così la dimensione di un foglio e infine passa sotto un rullo che ne elimina l’acqua in eccesso e la rende sottile. La carta è pronta e viene messa ad asciugare ulteriormente per poi essere utilizzata per produrre tutto ciò che vedete nella foto. Per avere un’idea, con 10 kg di cacca di elefante si producono 120 fogli di carta (28” x 32”)
Cosa succede in pratica, che acquistando i prodotti Elephant Dung Paper da un lato si favorisce la convivenza agricoltura-elefante e si contribuisce alla conservazione di una specie in pericolo, dall’altro si dà lavoro e sostentamento a molte famiglie del luogo e soprattutto alle molte donne impiegate nel progetto.
Se vi ho incuriosito, potete trovare maggiori informazioni riguardo a questo e ad altri progetti sul sito, oltre alle modalità e ai luoghi d’acquisto. Troverete anche la Ubuntu Cola, prodotta con zucchero di canna certificato proveniente dal Malawi e dallo Zambia, che ha ottenuto il marchio Fair Trade nel 2007.
Io ho visto e “annusato” questa carta e vi assicuro che è inodore 🙂 e bellissima e dopo la conversazione con Samuela e questo post credo che da oggi in poi guarderò gli elefanti con occhi e “naso” diversi 🙂
Qualche sera fa abbiamo passato tutta la cena (da amici) a parlare di questa cosa!
Vorrei proprio vedere dal vivo la carta! E’ una cosa geniale! L’Ubuntu Cola, invece, l’ho già provata e non è male…
Ho un bellissimo fiore arancione in carta di cacca di elefante. La cola non sono riuscita a provarla, ma lo farò presto!
ma quanta erba e piante deve mangiare un elefante per produrre 10 kg di cacca per fare 120 fogli di carta? siamo sicuri che per l’ambiente sia un bene? quanta acqua e energia serve per bollire la mistura? spero abbiano fatto i conti tra benefici e danni, altrimenti si fa come con le colture di mais per l”eco-combustibile” che sta sottraendo terreno alla coltivazione di cibo!
Ciao, dove posso acqistare questa carta?
Teresa
Ciao Teresa. L’ho vista a “Fà la cosa giusta!” ma ti consiglio di cercare sul sito http://www.vagamondi.net
grazie mille mi hai salvato!!!!!!!
Figurati! Per così poco.Fammi sapere come va a finire 😉