Due date ravvicinate, quella della Giornata Mondiale dell’Ambiente e oggi, Giornata Mondiale degli Oceani. Molte associazioni ambientaliste se ne occupano. Riassumo alcune idee di Greenpeace e WWF, per finire con l’arte che rappresenta la realtà.
Greenpeace Non sono solo gli oceani ad essere in pericolo, ma anche e soprattutto i piccoli mari, come il Mar Mediterraneo. Oltre alla pesca eccessiva, i mari devono affrontare i problemi (tutti causati dall’uomo, ovviamente) dell’inquinamento, delle trivellazioni off-shore e dei cambiamenti climatici. Tutto questo diminuisce la biodiversità e mette a rischio molte specie di piante e animali che hanno nel mare il loro habitat e, in ultima analisi, anche l’uomo. Occorre tutelare gli ambienti marini e favorire la pesca di tipo artigianale, che è quella più sostenibile. La pesca di famiglia, dà lavoro ad intere comunità, caratterizza alcune zone del nostro Paese e permette di vivere sia all’uomo che al pesce di cui si nutre. In Italia, la pesca artigianale è circa il 67% del totale, ma le politiche tendono a penalizzarla e a favorire le grandi flotte industriali. La Sicilia è una delle regioni dove la pesca artigianale è più diffusa. Greenpeace ha visitato i porti di Trapani e delle Isole Egadi (posti bellissimi, che amo e conosco) per dialogare con i pescatori locali e qui trovate come sostenere questa iniziativa.
WWF In occasione di questo evento, WWF lancia la campagna online: “Sicilia, il petrolio mi sta stretto”. Il sito vuole aprire una discussione sul petrolio e sulle trivellazioni, in particolare nel nostro Mar Mediterraneo. Dalla Sicilia passano infatti tartarughe e tonni, questi ultimi oggetto di pesca intensa. Il 15% del traffico d’acqua globale passa per lo Stretto di Sicilia. Il Mediterraneo, inoltre, è un mare nel quale avvengono molti incidenti tra navi e il 40% di questi incidenti riguarda navi da carico, molto pericolose per l’ecosistema marino. Molte petroliere, in seguito ad incidente, hanno sversato in acqua sostanze pericolose che hanno danneggiato per sempre quelle zone di costa e di mare.
A breve WWF presenterà una serie di documenti video sulle azioni che cittadini e associazioni stanno portando avanti insieme per salvare il mare: ad esempio a Pescara, c’è stata la più grande manifestazione mai fatta in Abruzzo, il cui titolo era “Tutti in piazza a Pescara per traghettare l’Italia fuori dall’Era del petrolio”.
Per non dimanticare poi il Turtle Day del 16 giugno, giornata mondiale dedicata alle tartarughe marine quando è prevista la liberazione di alcune Caretta caretta in Sicilia.
The Garbage Patch State. Esiste un nuovo Stato, uno dei più estesi del Pianeta, il Garbage Patch State, ovvero l’immenso Stato delle Immondizie, fatto da una massa di plastica galleggiante sugli Oceani. Visibile da satellite, misura circa 16 milioni di km quadrati. Molto pericoloso per l’ambiente: moltissimi uccelli marini e pesci sono stati trovati morti, con lo stomaco pieno di pezzi di plastica, che scambiano per cibo o che non riescono a fare a meno di ingoiare.
In occasione della Biennale di Venezia, l’artista Maria Cristina Finucci ha voluto rappresentare lo Stato Spazzatura con due cubi e una marea di tappi di plastica colorata imbrigliata da reti rosse. Per porre l’attenzione sul problema della plastica che finisce per inquinare mari e oceani.
Questi sono solo tre esempi di cosa sta succedendo ai nostri mari e oceani. Per salvare gli oceani e il nostro Mar Mediterraneo le azioni da fare sono molte: basta informarsi e agire correttamente. Nella giornata dedicata a mari e oceani, pensiamoci, prima che sia troppo tardi.
Molto interessante, soprattutto la rappresentazione dello stato spazzatura a Venezia. Mi piacerebbe vederlo… *_*