Avevo accennato sulla pagina facebook alla campagna che Greenpeace sta portando avanti per salvare le api. In particolare, sul sito SalviamoLeApi.org si raccolgono firme da presentare al Ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo, per vietare l’utilizzo di tutti i pesticidi nocivi alle api (e non solo a loro) e per promuovere pratiche di agricoltura sostenibile.
I pesticidi. L’Europa ha già votato a favore dell’eliminazione dell’uso di tre pesticidi, prodotti tra l’altro da due colossi multinazionali quali Bayer e Syngenta. Ma i pesticidi nocivi risultano essere sette e sarebbe meglio, già che ci siamo, abolire l’uso di tutti e sette. Però combattere contro grandi multinazionali non è una cosa facile. I pesticidi sono nocivi per le api, ma anche per l’ambiente circostante, attraverso la catena alimentare e possono arrivare anche a noi e non è bello inalarli o nutrirsene. Questo è il sito per la raccolta firme a cui vi rimando per maggiori informazioni sulla campagna.
Le api sono bioindicatori e quindi ci danno informazioni molto utili e importanti sulla salute del nostro pianeta, come avevo già scritto in questo post.
Una minaccia in più. Come dicevo, le api sono minacciate dalle numerose sostanze chimiche che l’uomo ha immesso e continua a immettere in atmosfera e nell’ambiente. Ma ora hanno anche una minaccia che viene dalla natura stessa, ma dovuta all’azione dell’uomo, volontaria o involontaria che sia stata.
Si tratta di un super-predatore che è arrivato, si presume, attraverso un carico di legno su una nave proveniente dall’India e dall’Indonesia e approdata in Francia nel porto di Bordeaux. Da lì si è subito spostato in Spagna e Francia e ha causato molti danni.
Si chiama Vespa velutina, detta anche calabrone asiatico, è di colore scuro, con torace e addome neri, tranne il quarto segmento che è giallo. La regina può esser lunga 4 cm, mentre le altre operaie fino a 3 cm circa. Questo calabrone asiatico si nutre di api e ne sta predando molte in Spagna e in Francia e ne sono stati avvistati esemplari in Liguria. Vi segnalo questo interessante post per approfondire l’argomento.
I calabroni attaccano le api operaie appena escono o entrano dall’alveare, tanto che molte muoiono nell’alveare stesso perchè non sanno come uscire e come affrontare il predatore. Le api europee sono indifese: questo tipo di calabrone non è caratteristico della nostra zona, non lo conoscono, non hanno sviluppato meccanismi di difesa adatti. Al contrario, le api dell’India e Indonesia hanno sviluppato una tattica per proteggersi che consiste nel riunirsi, formare una massa che accerchia e uccide il calabrone.
In questo modo molte api in Europa sono state vittime del calabrone killer, che è stato ritenuto dagli studiosi un problema “grave”. Per l’uomo non ci sono particolari rischi (a parte quello di non toccare i loro nidi o gli sciami).
Come si fa a combatterlo? Gli scienziati stanno cercando di studiare un “feromone sintetico” che possa attrarre la vespa regina e far sì che produca uova sterili, in modo da farlo scomparire pian piano.
In conclusione, ultimamente le api sono minacciate davvero su più fronti. Occorre fare attenzione. Le api impollinano non solo belle piante e fiori, ma anche il 70% circa delle piante di cui si nutre l’uomo: senza piante impollinate, non ci sarà più cibo per noi, esseri umani.
globalizzati anche i calabroni… spero veramente che trovino una soluzione. le api stanno subendo stagioni veramente difficili…..
“Se l´ape scomparisse dalla faccia della terra, all´uomo non resterebbero che quattro anni di vita” Questa frase viene attibuita a Einstein, ma comunque sia deve farci riflettere…