Giovedì sera sono stata invitata da un’amica, Luciana, ad un vernissage. Non sono esperta d’arte: osservo, penso e cerco di sentire cosa suscita in me un’opera quando la guardo.
Dunque sono stata al vernissage dell’artista Giancarla Parisi, nella Via della moda della città (via Montenapoleone 8) proprio durante la settimana del Salone del Mobile e del FuoriSalone. Tanta gente ovunque, per le strade e alla mostra, e bellissime Maserati bianche, lucidate in continuo dagli addetti, in esposizione lungo la strada.
Dicevo, la mostra. I quadri erano davvero grandi e molto colorati. Sono d’accordo con la presentazione dell’artista (fatta nel catalogo della mostra da Giulio Galuppini) nella quale si legge:
…Nel suo lavoro si percepiscono chiari riferimenti all’Art Nouveau attraversando il percorso dei grandi artisti da Tamara De Lempicka a Gustav Klimt…
Colori forti e accesi, l’utilizzo di brillantini e Swarovski assieme alla carta dorata e argentata rendono i quadri vivi ed emozionanti.
Sempre nel catalogo, Lucio Cicchetti:
… Le sue tele pongono chi le osserva a soffermarsi sui dettagli e non a limitarsi al semplice guardare, ma soprattutto nel percepire ed a riflettere….
Quindi mi sono messa a girare per le sale dell’esposizione ospitata dallo Studio Legale Sutti. Avanti e indietro, ho guardato ogni quadro da lontano, poi da vicino e infine da diverse altre angolazioni.
Ho fatto qualche fotografia (come sempre) e la mia attenzione è stata catturata, prima di tutto, inevitabilmente, dagli animali e dalla natura raffigurati.
La mela rossa, aperta in due, dai semi crescono direttamente tronchi d’albero che a loro volta portano fiori, calle colorate e foglie dorate. Come una crescita veloce e repentina, dal seme all’albero, senza passare per germogli verdi e teneri.
Il serpente rosso e nero, nei colori forti che indicano al predatore di stare attento perché potrebbe essere un animale velenoso. Il serpente che richiama la tentazione e il paradiso perduto e forse il sogno impossibile di poter tornare indietro nel passato.
Le farfalle sono molto presenti nei quadri di Giancarla: animali affascinanti, simbolo di cambiamento e trasformazione, anche di passaggio dalla forma primitiva e poco carina del bruco alla estrema bellezza, anche se fragile, della farfalla.
Interessante la mantide religiosa che cattura una farfalla: in questi insetti possono manifestarsi episodi di cannibalismo da parte della femmina verso il maschio, durante e subito dopo l’accoppiamento, perché la femmina in questo modo si procura le proteine necessarie alla prole. In questo caso, invece, non è andata così: il maschio è salvo e la farfalla… non si sa.
Dopo aver osservato i particolari naturalistici, mi sono rimasti nella mente altri oggetti.
L’orologio raffigurato nella pupilla dell’occhio, forse per indicare il trascorrere del tempo che si vede nelle nostre espressioni.
Il viola cupo delle labbra accanto all’oro dello smalto sull’unghia rappresentati alla perfezione.
E poi nel ritratto di Marilyn 2.0, un codice a barre, un cavo e una porta USB che mi hanno riportato al tempo presente.
Da qui ho incominciato a pensare a questi nostri tempi, quelli nei quali viviamo, rappresentati nel bellissimo quadro vicino ai cavi della postazione musicale, quasi a mostrare un parallelismo tra i cavi del quadro e quelli che utilizziamo ogni giorno nella vita reale.
Forse, come ha detto il critico d’arte Marcello Francolini, il cambiamento climatico porterà ad un cambiamento nella natura, nell’uomo, nella società.
Magari è anche per questo che nei quadri sono raffigurate figure aliene, che lasciano senza risposta la domanda: c’è altra vita oltre la nostra nell’universo?
Per ultimo ho lasciato uno dei quadri che mi è piaciuto di più: “Eros e Tanatos”
Perché la vita e la morte sono un tutt’uno indivisibile….[ E qui la biologa direbbe della tanatosi, quel comportamento animale, (a volte anche umano) del fingersi morti per salvarsi dall’attacco di un predatore troppo al di fuori della nostra portata]
Bellissimo anche il quadro “Medusa” sullo sfondo vicino all’artista: Giancarla (che ringrazio e saluto) molto simpatica, gentile e aperta verso tutti, una “Jessica Rabbit” più che mai viva nel bellissimo abito dorato con fantastiche e vertiginose scarpe rosse, che mi ha lasciato fotografare per le sale e mi ha autografato il suo catalogo
Ecco la gallery dei particolari delle mie foto che spero possano rendere almeno una parte di quello che i quadri rendono dal vivo
Ah… lo Studio Legale Sutti… che ricordi! Mi sembrava familiare il posto 😉 Dalle tue foto mi sembrano proprio dei bei quadri. Il mio preferito? Medusa!