Come detto nel post precedente, quest’anno gli appuntamenti con Orticola sono aumentati con l’aggiunta del “Fuori Orticola!”. Quindi ho iniziato a seguire gli eventi in preparazione alla mostra mercato e da quelli inizio a raccontare.
“Un viaggio alla scoperta dei tesori nascosti”. Sono stata nei sotterranei del Museo di Storia Naturale di Milano. Lì ho ammirato l’erbario (o, per meglio dire, alcuni dei campioni dell’erbario), bellissima raccolta di piante essiccate, e delle vere “chicche”: i “Libretti di Monza” e i “libretti illustrati”. Se siete curiosi di sapere di cosa si tratta e di vedere le mie fotografie, trovate tutte le notizie in questo mio post. Ve lo consiglio 🙂
“Il giardinaggio scritto”: altro evento del “Fuori Orticola!” molto interessante. Un incontro presso la stupenda sede della Biblioteca Nazionale Braidense con una mostra dedicata a libri e riviste di giardinaggio, orticoltura e botanica, degli anni dal 1931 al 1984. Sono state scelte due date significative per chi ama il giardinaggio e la botanica: il 1931 è la data di nascita della rivista Il Giardino Fiorito e il 1984 la nascita di Gardenia.
La curatrice della rivista Il Giardino Fiorito, Franca Gambini, ha portato parte della sua collezione privata in visione alla Biblioteca, raccontando che questa rivista di nicchia è nata per aiutare nella pratica del giardinaggio, per scambiarsi idee ed esperienze.
Nasce nel 1931 in occasione della storica Mostra del Giardino Italiano a Firenze per volere della Società Italiana Amici dei Fiori. Coordinatori dell’evento e grandi esperti di giardini furono Mario ed Eva Calvino, proprio i genitori di Italo Calvino, grande scrittore conosciuto da tutti.
L’attenzione è rivolta al giardino e alle architetture da giardino, ma anche alla floricoltura che si sta sviluppando in molte regioni, come la Toscana e la Liguria (che cito perché sono regioni più vicine alla Lombardia, con le quali si hanno avuto i primi contatti).
La professoressa Ada Gigli Marchetti, storica dell’editoria ha raccontato come l’editoria, nei suoi primi anni ha avuto un problema pratico. Come diceva l’editore Treves a nome di tutti gli editori: “Noi vendiamo idee!” e sopratutto in periodi di guerra e dopoguerra, si preferiva acquistare oggetti pratici piuttosto che idee.
Ma alcuni editori, per risollevare le proprie finanze, tentarono un passo coraggioso: quello dell’editoria detta “di nicchia”. Qualcuno ha avuto successo, come la Collana L’Ornitorinco, edita da Rizzoli, che tentò di diffondere il giardinaggio. Uno degli autori più interessanti di questa collana fu Ippolito Pizzetti.
Francesca Marzotto Caotorta, fondatrice di Gardenia e vice Presidente di Orticola, ha raccontato la pianta, secondo la sua idea, cioè la pianta vista come essere vivente e ha cercato di portare questo suo concetto nella rivista Gardenia: le piante sono dappertutto. Possiamo parlarne dal lato strettamente botanico, ma anche dal punto di vista della fotografia, sono nella narrativa e nella poesia, nell’architettura, in cucina e hanno altre mille manifestazioni nel nostro quotidiano.
Come mai il nome Gardenia per una rivista di giardinaggio, che si pensa, sia rivolta a un pubblico soprattutto femminile? La sua creatrice ha spiegato di aver scelto questo nome proprio per cercare di avvicinare (anche) gli uomini al mondo della botanica e del giardinaggio. La gardenia è il fiore che portano gli uomini all’occhiello e poi potevano andare tranquillamente in edicola a comprare una rivista con questo nome! (diverso sarebbe stato chiedere la rivista “le margherite” o “le dalie” negli Anni Ottanta, quando c’era ancora un po’ di “pudore”)
E a questo punto mi sono messa mesa a girare tra i vetri delle bacheche e a fare qualche foto che vi ripropongo nella gallery. Ho riconosciuto un libro del grande professor Giorgio Celli e le copertine di Gardenia. Per chi ha studiato di botanica: il Fenaroli (edizione 1932) e il primo esemplare di “Che fiore è?”, che in questi anni è stato ristampato e aggiornato.
Una nota sul blog – da oggi il blog ha un nuovo indirizzo che è http://curiosadinatura.com
Ah, Sabri… Che bei ricordi con “Che fiore è?”… *_* Mi ero comprata pure “Che albero è questo?” Ogni tanto li sfoglio ancora e li trovo validissimi!
Certo! Ma la nuova edizione di “Che fiore è?” è davvero carina!