Al Museo di Storia Naturale di Milano si parla di Food – la scienza dai semi al piatto – in previsione di Expo 2015. Perché la scienza si torva anche nelle nostre cucine e nei nostri piatti.
Dal 28 novembre 2014 fino al 28 giugno 2015 al Museo di Storia Naturale di Milano si potrà visitare la mostra Food – la scienza dai semi al piatto. Una mostra originale che affronta il tema del cibo dal punto di vista scientifico, svelandone qualche segreto dall’origine fino al piatto. Un percorso espositivo che passa tra immagini e scenografie, comprende video didattici e giochi interattivi, ma anche tavole e immagini al microscopio. Un viaggio nel tempo e nello spazio per raccontarci qualcosa in più sui cibi che portiamo in tavola ogni giorno.
Dietro al cibo ci sono tante storie
e la mostra vuole raccontare la storia del cibo che arriva nelle nostre cucine e nei nostri pianti, partendo dalla pianta e ancor prima dal seme.
Così hanno detto, alla conferenza stampa di presentazione, il chimico Dario Bressanini, docente e divulgatore scientifico e curatore della mostra con Beatrice Mautino.
Hanno voluto allestire una mostra originale, tutta nuova, creata a Milano e per Milano, per l’appuntamento con Expo 2015 che avrà come tema “Nutrire il Pianeta, Energie per la Vita”, a differenza della precedente, Brain, che era stata realizzata da un’idea del Museum of Natural History di New York.
La mostra si articola lungo quattro sezioni:
Tutto nasce dai semi,
Il viaggio e l’evoluzione degli alimenti,
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene,
I sensi. Non solo gusto.
I semi. Da millenni sono alla base dell’alimentazione umana. Quello che noi oggi mangiamo è un seme derivato e modificato dalla ricerca scientifica, dagli incroci che hanno selezionato alcune varietà. In particolare grande importanza nella nostra alimentazione l’hanno avuta da sempre i cereali e i legumi. Ma la prima sala accoglie il visitatore con una grande varietà di semi, con diverse forme, colori e dimensioni. Oltre ai cereali e ai legumi, i semi oleosi, le birre, ognuno con le sue specifiche caratteristiche.
I semi sono un importante esempio di biodiversità: per questo sono raccolti in una grande banca dati dei semi, la Global Seed Vault che ha sede nelle Isole Svalbard.
I semi si evolvono e viaggiano. La seconda parte dell’esposizione ci racconta la diversa provenienza dei semi e degli alimenti più utilizzati nelle nostre cucine. Patate, pomodori e mais arrivano dal continente americano, ma non solo i soli ad aver raggiunto l’Europa attraverso viaggi lunghi migliaia di chilometri. Il caffè, il riso, gli agrumi sono rappresentati e spiegati all’interno della sala e una grande postazione multimediale ci chiede, ad esempio, di quale continente sono originari alcuni pesci, le banane, le fragole, i cavoli e altri vegetali, in una mostra che vuole essere multisensoriale e giocosa.
La cucina e il mangiar bene sono il tema della terza sezione della mostra Food. La cucina delle nostre case è un grande laboratorio scientifico e tecnologico.
Qui possiamo vedere cosa succede ad un uovo durante la cottura, come si impasta in modo corretto o come preparare il caffè, insomma, quali segreti biologici e chimici stanno dietro a queste azioni che facciamo quotidianamente nelle nostre cucine. Ci troviamo, infatti, di fronte ad una vera (e grande) cucina, con le uova, i bignè, il latte e una maxi-moka per il caffè.
E per i più imbranati (come me) ci sarà da mettersi alla prova con il videogioco del “cuoco pasticcione” in una vera battaglia a chi combina il pasticcio più grande.
I sensi, non solo gusto. Il percorso si conclude con una riflessione sui sensi. Grazie soprattutto ai sensi della vista, dell’olfatto e del gusto possiamo capire cosa stiamo mangiando. Già annusando un alimento possiamo dire se è fresco oppure andato a male, e ancor meglio, assaggiandolo.
Il cibo ci tende degli agguati: può contenere muffe o batteri, persino sostanze tossiche o velenose. Ma grazie ai nostri sensi possiamo accorgerci in tempo di quel che mangiamo e ricordarcene.
I sensi ci aiutano anche a formare il nostro gusto personale: riconosciamo subito dal profumo un cibo che ci piace e uno che non sopportiamo proprio.
E in questa sezione possiamo metterci alla prova con la ricostruzione di una lingua gigante umana per vedere se sappiamo posizionare correttamente le papille gustative corrispondenti all’amaro, al dolce, al salato, all’aspro e all’acido.
Una mostra per sperimentare quanto è grande la varietà e la biodiversità dei semi e degli alimenti che utilizziamo ogni giorno, per sapere che il grano che oggi mangiamo è frutto di varie selezioni genetiche, per vedere cosa succede mentre prepariamo un gelato o come non fare impazzire la maionese.
Ma la mostra vuole raccontare anche la storia del cibo: ci sarà la possibilità di vedere, attraverso un’installazione multimediale, tre attori interpretare tre personaggi di epoca romana, medioevale e moderna e capire come è cambiato il modo di nutrirsi nel corso dei secoli e dei millenni.
Una mostra ricca e diversa, fatta di cibo e macchinari
come ha detto la curatrice Beatrice Mautino, nella mostra sono protagonisti, assieme al cibo, molti macchinari. Si potrà capire meglio il funzionamento degli elettrodomestici, ma anche come lavora la risatrice, la macchina per tostare il caffè e la temperatrice che produce il cacao.
Una mostra interessante e moderna, una grande cucina tecnologica, una storia di cibo e di biodiversità ci aspetta al Museo di Storia Naturale. Perché
la Cultura è anche Cultura Scientifica anche se questo non è scontato per tutti gli Assessori alla Cultura
come ha detto l’Assessore Filippo Del Corno (Assessore alla Cultura del comune di Milano) alla presentazione della Mostra.
Come vi sembra questa esposizione? Chi vorrà visitarla? Siete un pubblico curioso, che vuole conoscere, apprendere, divertirsi e … curiosare? 🙂
Eh, si avvicina l’EXPO del cibo…
Infatti. E speriamo che l’evento sia “utilizzato” nel modo migliore 🙂