“Il mio amico Nanuk” un film per le feste

ANIMALI, NATURA BIO

Il mio amico Nanuk racconta le avventure di un orsetto rimasto solo e del giovane Luke che vuole riportarlo dalla sua mamma. Un film per tutti, per riflettere sul cambiamento climatico e per emozionarsi con la bellezza degli orsi polari, aiutandoli anche attraverso la campagna WWF.

Uscito nelle sale a metà novembre, il film “Il mio amico Nanuk” è perfetto per una giornata di relax nel periodo natalizio. Un’avventura girata tutta nelle zone dell’Artico canadese tra i ghiacciai della Baia di Hudson, l’Isola di Baffin e le Isole Svalbard. Il trailer italiano del film

Tratto da una storia di Brando Quilici, con la sceneggiatura di Hugh Hudson (premio Oscar per “Momenti di gloria”) e la regia di Roger Spottiswoode.

orsi polari

Il film “Il mio amico Nanuk” ci parla di orsi polari alle prese col cambiamento climatico

La trama in breve ( ma solo l’inizio ). Un’orsa si è avvicinata troppo ad un villaggio in cerca di cibo. Il cambiamento del clima e lo scioglimento dei ghiacciai non fanno trovare cibo agli orsi polari che si vedono costretti a raggiungere le abitazioni dell’uomo.

Così i rangers catturano mamma orsa vicino alla casa del giovane quattordicenne Luke. Ma non sanno che c’è anche un cucciolo, Nanuk, che Luke trova nel suo garage. Nasce una grande amicizia tra i duce cuccioli tanto che Luke cercherà di riportare Nanuk da mamma orsa.

Mentre la madre del giovane è in missione per studiare i cetacei, Luke chiede aiuto ad una guida Inuit, Muktuk. I due vogliono riportare Nanuk tra gli orsi, tra i ghiacciai, ma devono combattere contro una terribile tempesta di neve che li separerà e costringerà il ragazzo a proseguire da solo il suo viaggio.

Brando Quilici, dal libro alle riprese nell’Artico. Brando Quilici è il figlio di Folco, grande appassionato di natura. Uno dei primi libri che mi hanno regalato da piccola era suo, “Fratello Mare” e lo conservo ancora come ricordo delle mie maestre elementari. Brando è documentarista e ha girato le scene del film nell’Artico.

I cuccioli di orso polare sono tra le creature più minacciate dagli sconvolgimenti ecologici recenti

così afferma Brando Quilici in un’intervista. La perdita della banchisa polare, infatti, costringe gli orsi a ritornare verso la terraferma nuotando, anziché camminando. E se prima erano solo brevi tratti a nuoto, ora possono essere anche centinaia di chilometri, uno sforzo eccessivo per loro. Le madri ce la fanno, ma i cuccioli sono quelli che soccombono per primi, perché ancora troppo deboli e inesperti. Come racconta Brando:

I ricercatori della Baia di Hudson hanno notato che negli ultimi 2 anni la mortalità dei cuccioli di orso polare nel primo anno di vita è aumentata

Goran Višnjić interpreta la guida Inuit. Se avete seguito (come me) la serie E.R. Medici in prima linea lo ricorderete come il dottor Kovać, uno dei protagonisti. Il suo personaggio nel film è Muktuk, una guida del popolo Inuit, un uomo solitario, che vive in disparte e che la madre del ragazzo ritiene colpevole della morte del marito.
“L’esperienza nell’Artico è stata difficile e fantastica perché si tratta di un ambiente bello ma inospitale e proibitivo”, racconta Goran che condivide le tematiche del film ed è impegnato in lotte ambientaliste. Ci ricorda che il rapporto uomo-animale è sempre più difficile, così come sempre più difficili sono le condizioni di vita della fauna selvatica. E l’orso polare è una delle specie più minacciate dal cambiamento climatico.

La campagna WWF per l’Artico. Il film “Il mio amico Nanuk” supporta la campagna del WWF che invita ad adottare un orso polare. Non possiamo permettere che accada come nel film, cioè che una mamma orsa venga catturata e che il suo cucciolo si ritrovi solo a dover imparare a vivere.
I cuccioli di orso non possono essere separati presto dalla madre: lei insegna tutto ai suoi cuccioli nei primi anni di vita, da come cacciare a come difendersi.
Per saperne di più sulla campagna Artico e sulle adozioni di orso polare promosse dal WWF Italia puoi vedere questa pagina del sito.

Un film bello ed emozionante che cercherò di non perdere. Chi di voi andrà o è già andato a vederlo e mi racconta qualcosa?

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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