La natura si studia per conoscerla e proteggerla. Agli inizi del XX secolo, però, lo studio delle piante e degli animali, l’osservazione al microscopio e la nascita della fotografia naturalistica hanno conquistato anche designer, architetti e artigiani che hanno dato vita alla corrente dell’Art Nouveau, ovvero dello Stile Liberty. Questi artisti hanno studiato le forme perfette e armoniose della natura e le hanno riprodotte nell’arte.
Art Nouveau & Ecology è una mostra itinerante che coinvolge 23 città europee per far conoscere lo Stile Liberty e la sua ispirazione. Il fascino per la natura, nostra fonte vitale, la fede nel futuro, nella scienza e nelle tecnologie all’inizio del XX secolo ha portato al movimento dell’Art Nouveau. Ora questa mostra è a Milano fino al 24 aprile 2015.
Lo sguardo di un’epoca. Ogni periodo storico ha (ed ha avuto) una propria visone della natura e un modo di osservare il mondo naturale. Nel 1900 l’osservazione di piante e animali si fa più scrupolosa e attenta. In questi anni nasce un nuovo strumento, il microscopio, che svela all’uomo mondi in miniatura prima sconosciuti. Molti biologi iniziarono ad essere affascinati dal “mondo minuscolo” e ad osservare organismi marini microscopici, come ad esempio, i Radiolari.
Gli studiosi, durante le osservazioni, tenevano dei quaderni dove disegnavano fedelmente quello che osservavano. Uno di loro, Ernst Haeckel, fece pubblicare le proprie osservazioni tra il 1899 e il 1904 col titolo “Forme d’arte in natura”.
La nascita della parola “ecologia”. Ad Ernst Haeckel si deve la definizione di “ecologia” come metodo scientifico di studio degli organismi viventi in rapporto al proprio ambiente.
Nell’esposizione, mi ha catturato un bellissimo filmato con i meravigliosi disegni di Haeckel e le creature del mondo naturale che ha rappresentato:
Questi animali microscopici, fatti da una sola cellula o da più cellule, erano davvero perfetti e meravigliosi, pur nelle loro dimensioni ridotte. I quaderni di disegni, così belli ed accurati, non passarono inosservati e gli artisti cominciarono ad acquistarli e ad usarli come ispirazione per i loro motivi decorativi. Le forme della natura erano considerate così belle, uniche e perfette che furono ampiamente utilizzate nelle decorazioni della nascente Art Nouveau.
Enciclopedie e manuali. In questi anni furono pubblicate tante enciclopedie e manuali che riproducevano studi di natura. Designer, architetti e costruttori li utilizzavano per le loro bozze. Gli artigiani combinavano l’osservazione diretta della natura con l’interpretazione di questi prototipi e creavano nuovi motivi ornamentali per l’architettura e le arti decorative. In mostra si possono osservare bellissime tavole che riproducono (in bianco e nero o a colori) fedelmente tutte le parti dei fiori, da rimanere incantati fino alla fine del filmato…
La base di tutto è la linea. Osservando il mondo naturale, la prima cosa che si incontra è la linea. La linea è per questi artisti una linea sinuosa, la linea della bellezza, una linea guida. La linea viene associata alle forme femminili, simbolo di una natura sensuale e feconda.
Assieme alla linea, tutte le osservazioni fatte al microscopio (di vegetali, animali e minerali) sono utilizzate in questo movimento artistico innovativo, colorato ed elegante.
Della natura si possono utilizzare delle parti oppure il tutto. L’architetto Victor Horta, per esempio, dice che “della pianta ho mantenuto il gambo, ma non il fiore”
Uno dei grandi architetti di questa corrente artistica, Antoni Gaudí, ha utilizzato la “catenaria” una bella forma curvilinea che si trova in natura.
La primavera e gli elementi. La primavera, con la sua rinascita, è la stagione prediletta degli artisti dell’Art Nouveau. La vita e l’arte sono simboleggiate da una danza che esprime il potente risveglio della natura. Allora si vedono i fiori sbocciare nelle loro linee colorate. Anche i 4 elementi sono base di partenza per nuove creazioni: la consistenza della terra, la forza del fuoco, la fluidità dell’acqua, la leggerezza dell’aria. La natura e le sue armonie uniche sono una gloriosa celebrazione dei sensi.
Alle volte, dalla natura, dall’osservazione, l’immaginazione e la fantasia portano oltre, verso altri mondi. Mondi fatti di forme ibride, donne-fiore o donne-farfalle, fino a creature immaginarie, come sfingi, draghi e sirene.
La fotografia naturalistica. Nasce in questi anni, 1894-1898 con Karl Blossfeldt che utilizza le fotografie come strumento per insegnare botanica nei corsi di architettura. La fotografia naturalistica conquista tutti e porta a creare delle collezioni, raccolte di foto della natura utilizzate come modelli base per designer (assieme ai manuali e alle enciclopedie) E queste prime foto della natura sono bellissime nella loro semplicità e spettacolarità:
Focus su Milano e sulla Lombardia. La mostra, ospitata a Palazzo Lombardia prosegue con immagini, fotografie, filmati, oggetti dello Stile Liberty a Milano e in Lombardia, passando attraverso i disegni dei padiglioni dell’esposizione Universale inaugurata il 28 aprile del 1906, e per le ville, le case, le terme, il cinema e la moda che in questa città e nella regione testimoniano anche oggi uno stile ancora vivo, bello, colorato e… naturale. Perché la natura e l’arte si assomigliano:
Il mondo dell’arte non è il mondo dell’immortalità, ma quello della metamorfosi
(André Malraux)
Che dire?
Chiedere al premier ed al suo ministero di competenza di incrementare tali esperienze . Scienze comparate per formare la Persona !
Io trovo che nulla più dell’osservazione e poi del ragionamento cioè ‘trarre in sintesi’ le mappe del conoscere, abbia più valore nella scuola di oggi .
Grazie del commento, Simona. A me piacciono queste esperienze multidisciplinari!
Peccato! Me la sono persa. Grazie comunque per questo articolo che mi ha dato un sacco di spunti interessanti… e multidisciplinari
Ciao, grazie a te per aver gradito il post! Sono contenta che ti abbia dato un sacco di spunti interessanti: anche per me è stato così nel visitare la mostra 🙂