Leggendo i racconti che Primo Levi aveva inviato a Italo Calvino, questi li definì “fantabiologici”. Ho scoperto un inedito Primo Levi, leggendo “Ranocchi sulla Luna”
“Ranocchi sulla Luna” è un libro raccolta: Ernesto Ferrero ha riunito gli scritti di Primo Levi che parlano di natura, animali, piante e da questi emerge un Levi naturalista che non conoscevo.
Chi è Primo Levi? Lui si auto definisce “ebreo e italiano, chimico e scrittore”. Di lui scrive Ferrero:
…Levi si prepara a diventare quello che sostanzialmente è: un naturalista, un etologo, un antropologo, persino un linguista: un pontiere capace di saldare la tradizionale frattura tra scienza e letteratura, che affligge la cultura italiana.
Questo è il Primo Levi che mi ha sorpreso nel libro, nelle scelte fatte da Ferrero per raccontarcelo. Per raccontate la sua doppia natura, di chimico e di scrittore, per dire che un’unione tra scienza e letteratura è possibile. Appassionato di natura e di animali con l’ossessione per gli ibridi, strani incroci esistenti che vanno anche al di là del reale, grazie alla sua potente immaginazione.
“Ranocchi sulla Luna” contiene diversi generi letterari: i racconti, gli elzeviri, le interviste immaginarie e le poesie.
Dieci racconti per un naturalista etologo. Ho scelto 10 racconti per riassumere questa passione di Primo Levi ed invogliare tutti coloro che la condividono a leggere questo libro.
“Verso Occidente” è un racconto che parla dei lemming. Questi animali vivono in un’area aperta, ma sembra che si spostino sempre più verso un confine, verso un burrone che li porta al suicidio collettivo. Perché mai? Si sa che alcune popolazioni di lemming sono in declino per l’aumento dei suicidi. Ma come mai, si chiede l’autore, se in fondo ogni essere vivente segue una sola “regola”: “tutto ciò che è vivo, lotta per vivere anche se non sa perché”? Allora, grazie ai lemming, Levi ci parla della vita e introduce un fatto sorprendente (che sarebbe bello, se fosse vero): gli scienziati cercano di individuare o sintetizzare l’ormone che inibisce il vuoto esistenziale, forse lo stesso “vuoto” che porta questi animali al suicidio.
“Il fabbro di sé stesso” è un racconto espressamente dedicato a Italo Calvino. Un racconto impensabile, se non da una grande mente, dove il protagonista è un essere che ricorda indietro nelle generazioni, quando ancora c’era il brodo primordiale e la vita stava per nascere nell’acqua. Da qui descrive le piante e il passaggio degli anfibi alla terra ferma, fino all’origine dei Mammiferi.
Non solo, si chiede anche se le piante non siano quelle che hanno fatto la scelta migliore, visto che:
“…[Le piante] Sembrano stupide, eppure rubano l’energia al Sole, il carbonio all’aria, i sali alla terra, e crescono per mille anni senza filare né tessere né scannarsi a vicenda come noi…”
“Vilmy” è un cane immaginario, che non esiste nella realtà. Produce latte, ride, rende quasi schiavo il proprio padrone umano che non può farne a meno, del latte da bere con ingordigia e della compagnia di questo quattro zampe. In “Vilmy”, Levi mette in atto quel suo amore per gli ibridi, inventando un animale, con le caratteristiche desiderate.
Danuta è la protagonista del racconto “I costruttori di ponti“, è un animale simile ai cervi e ai daini. Danuta vede i ponti e quegli strani esseri che li costruiscono. Ma quelli, sono gli stessi esseri che abbattono gli alberi del bosco e che appiccano incendi. Danuta ne cattura uno di quegli esseri umani, se ne innamora, ma il padre la convince che non può funzionare. Racconto che mostra l’uomo nella sua capacità di unire attraverso i ponti, ma anche di distruggere la natura.
“I figli del vento” sono due animali immaginari. Sono diversi, il maschio e la femmina e hanno anche nomi diversi: lui è Atoúla e lei Nacunu. I cacciatori della Malesia (dove vivono) li rispettano perché il loro dio del vento si chiama come loro, Hatola. Questi strani animali non si accoppiano e non si sa come possa propagarsi la specie. Ancora una volta Primo Levi utilizza gli ibridi che tanto ama e la sua fervida fantasia.
“La grande mutazione” è un racconto nel quale ad una ragazza spuntano le ali. Isabella è il primo caso in Italia, ci dice l’autore, ma ce ne sono stati altri in diversi paesi. Isabella è favorevole a questa mutazione: raggiunge la valle e comincia a volare. Poi, anche al padre di Isabella spuntano le ali ma lui non le accetta e un giorno decide di tagliarle.
“Il salto della pulce” è un racconto molto scientifico. Qui si mette in relazione l’astuzia dell’uomo per difendersi dai parassiti e la contemporanea astuzia evolutiva dei parassiti per sopravvivere. La pulce è solo un esempio di un animale che “è in grado di fare un salto commisurato al bisogno di trovare un animale che la ospiti“. Ma i parassiti sono tanti, sia negli animali, che nell’uomo e ognuno mette in atto la propria strategia di sopravvivenza.
“Il segreto del ragno” è preceduto dal racconto “Paura dei ragni”. Perché i ragni fanno paura? Se lo si chiede alla gente, per lo più ci si sente rispondere: “perché hanno 8 gambe” oppure “ perché sono brutti e pelosi” (e gli altri animali col pelo, allora?)
Del ragno si ammira la capacita di tessere la ragnatela, costruzione perfetta e inimitabile, della quale Primo Levi ci dice:
“ Nessun chimico è ancora riuscito a riprodurre un procedimento così elegante, semplice pulito. Abbiamo sorpassato e violentato la natura in molti campi, ma dalla natura abbiamo ancora parecchio da imparare”
“Gli scarabei“, o meglio i Coleotteri sono l’Ordine con il maggior numero di specie: si pensa che ce ne siano 1 500 000 specie, contro le sole 500 000 specie di Mammiferi. La loro corazza è una struttura ammirevole, sono splendidi nuotatori, sono ellissi perfette.
“Ranocchi sulla Luna” è il racconto che dà i titolo al libro. Si parla di bambini che vanno in vacanza nei pressi di Torino (come faceva Primo Levi da piccolo) in una zona con un bellissimo torrente. Da qui, i bambini prendono dei girini e li portano a casa. Questi animali si trasformano in ranocchi particolari, ranocchi con mani e gambe.
Insomma non basta un post per raccontare tutto ciò che c’è in questo libro: la realtà e la bellezza della natura e degli animali unita alla grande immaginazione e alla fantasia dello scrittore.
Per non parlare delle interviste immaginarie, che hanno titoli come: “Naso contro naso, un incontro d’amore nel buio” che racconta la vita della talpa oppure “In diretta dal nostro intestino: l’Escherichia coli” un batterio intervistato dall’autore.
Grande è la passione di Primo Levi per gli animali: “c’è l’enorme e il minuscolo, la saggezza e la follia, la generosità e la viltà. Ognuno di loro è una metafora, un ipostasi di tutti i vizi e le virtù degli uomini”
Concludo con la frase del libro che mi ha colpito di più, piena di curiosità e meraviglia:
“Finché avrò vita, continuerò a meravigliarmi non solo delle uova, ma anche delle mosche e delle moschee, dei poliedri, dei granelli di polvere e dei ciottoli dei torrenti… Non esiste oggetto che non desti meraviglia o curiosità, purché sia esaminato con l’occhio a fuoco e con sufficiente ingrandimento”
Primo Levi – Ranocchi sulla Luna – a cura di Ernesto Ferrero – Giulio Einaudi Editore – pagine XXVI-222 – prezzo di copertina 19€
Sembra molto interessante cavolo. Non lo conoscevo neanche io. Metto in lista. 🙂
E Questo mi ha fatto ricordare un’altra cosa che lessi tempo fa. Non so se ti ho mai consigliato Raffaele La Capria; in questo caso come scrittore animalista. Nello specifico Guappo e altri animali (qui ti lascio la scheda http://www.librimondadori.it/libri/guappo-e-altri-animali-raffaele-la-capria). Io ne lessi qualche racconticino e son davvero belli ed empatici. Te lo consiglio 🙂
Ciao, grazie del commento. Diciamo che è una raccolta a tema natura, ma anche grande fantasia e invenzioni. Sì, ho letto su tuo consiglio, “Guappo e altri animali”. Appena posso, faccio un post…perché il tema del “bestiario” è molto interessante. Grazie mille dei suggerimenti di lettura, che sono sempre graditi 🙂
Allora mi son ripetuto e son stato un po’ sbadato 🙂
Aspetto il tuo parere.
Nessun problema, ti farò sapere il mio parere. Grazie ancora