Credo che ognuno di noi dovrebbe firmare la Carta di Milano come impegno verso una sana e corretta alimentazione, per salvaguardare la biodiversità e l’ambiente e per fare del cibo un diritto per tutti.
Expo 2015 è stata inaugurata da pochi giorni e ci si chiede: poi, cosa resterà? La Carta di Milano è un documento nato da Expo delle Idee come lascito di questa Esposizione Universale che si tiene in Italia. Io ho letto il documento e ho firmato: ecco, in breve, cosa propone.
La Carta di Milano è stata presentata fin da subito come un lascito, un’eredità di questa Expo 2015 che si sta svolgendo a Milano. Spero che l’esposizione ci lasci molto di più in termini di conoscenza di culture e luoghi lontani, consapevolezza dell’importanza di una sana e corretta alimentazione, salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità. Spero anche che l’area ora destinata a questa esposizione venga riconvertita in modo corretto e soprattutto utile per tutta la popolazione.
Il documento. Ho letto le 16 pagine che compongono la Carta di Milano. Qui potete scaricare il documento nella lingua che preferite. La Carta invita ogni cittadino (ogni associazione, impresa, istituzione) ad assumersi degli impegni precisi sul diritto al cibo, diritto umano fondamentale.
Si sottolinea l’importanza dell’azione collettiva: oltre alle imprese, anche le istituzioni e i governi vengono coinvolti a fare la loro parte, ma soprattutto ognuno di noi deve e può fare la propria parte per:
– combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco
– promuovere un accesso equo alle risorse naturali
– favorire una gestione sostenibile dei processi produttivi.
Le basi che tutti conosciamo e dalle quali partire (i punti principali):
– tutti hanno diritto ad una sufficiente quantità di cibo: cibo sano, sicuro e nutriente, per poter svolgere una vita attiva
– tutti devono utilizzare le risorse del Pianeta in modo equo, razionale ed efficiente
– tutti devono avere accesso a fonti di energia pulita
– tutti devono gestire correttamente le risorse idriche.
Alcuni dati, citati nella Carta, che devono farci riflettere e cambiare (e migliorare) i nostri comportamenti quotidiani:
800 milioni di persone soffrono di fame cronica
2 miliardi di persone sono malnutrite
2 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese
1,3 miliardi di tonnellate di cibo per il consumo umano viene sprecato o si perde nella filiera alimentare
5 milioni di ettari di foresta scompaiono ogni anno e questo causa anche danni alla biodiversità, alle popolazioni locali, al clima
Cosa sappiamo. Alcune idee sono già chiare nelle persone, ma occorre farle conoscere, passare parola. Questo è quello che ci aspetta nel futuro:
– la sfida del futuro sarà: nutrire una popolazione in crescita, senza danneggiare l’ambiente
– il cibo è un alimento, ma anche un elemento che caratterizza le persone, che connota un territorio e i suoi abitanti
– ognuno di noi è responsabile della custodia della terra, della tutela del territorio e del suo valore ambientale
– occorre una corretta educazione alimentare per uno stile di vita sano e per una migliore qualità della vita stessa
– non dobbiamo dimenticarci dell’ecosistema marino e degli ecosistemi di acqua dolce come fonti di cibo e dobbiamo trattarli correttamente
Cosa ci impegniamo a fare?
– Ad aver cura e consapevolezza del cibo
– a consumare quantità di cibo sufficienti al nostro fabbisogno
– ad evitare lo spreco di acqua
– a riciclare, rigenerare, riusare oggetti per proteggere l’ambiente
– a promuovere l’educazione alimentare e ambientale
– a scegliere gli alimenti in modo consapevole
Ogni membro della società civile, con la Carta di Milano, si impegna a comportarsi correttamente e a far conoscere le buone pratiche a favore della sana alimentazione e della protezione dell’ambiente.
Anche le imprese si impegnano con questo documento a fare la loro parte. Firmando questo documento, ognuno di noi chiede ai governi, alle istituzioni e alle organizzazioni internazionali, di impegnarsi a loro volta.
A questo punto potreste chiedermi: sì, a parole, ma in pratica, cosa posso fare? Una volta che conosciamo il problema, occorre mettere in pratica le soluzioni più opportune.
Credo che ognuno di noi, nella vita quotidiana, possa fare la differenza e dare il buon esempio anche con piccole cose.
Ecco qualche consiglio, che metto in pratica ogni giorno e che mi viene in mente (se hai altre idee, fammi sapere nei commenti):
– compro prodotti locali e italiani e leggo bene l’etichetta: scelgo!
– evito i prodotti troppo elaborati, con troppe componenti, che contengono troppe sostanze
– faccio la spesa della settimana in base a quello che di solito consumo (preferisco fare un salto a comprare una cosa che all’improvviso mi serve piuttosto che buttare)
– consumo il cibo e riciclo gli avanzi della tavola
– quando lavo frutta e verdura, conservo l’acqua in un secchiello e la uso per innaffiare le piante o per lavare il balcone
– cucino e riscaldo gli alimenti con attenzione (senza esagerare nel consumo di gas ed energia elettrica)
– faccio una corretta raccolta differenziata e riciclo il più possibile prima di buttare
Con questo post ti ho spiegato perché ho firmato la carta di Milano e ti invito a leggere il documento e a firmare. Perché
un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità
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