Approvata la legge che punisce i reati contro l’ambiente, gli “ecoreati”. Se non sei del mestiere (come me), ti racconto cosa dice la legge in modo (abbastanza) comprensibile.
La notizia di ieri è l’approvazione da parte del Senato italiano della legge contro i reati ambientali, chiamati “ecoreati”, legge che ci si aspettava da molti anni (una ventina), legge per la quale si sono battute molte associazioni ambientaliste. Qui puoi trovare il testo della Legge: io l’ho letto ed ecco cosa ho capito (da non-avvocato).

La legge appena approvata che riconosce e punisce i crimini contro l’ambiente
Inquinamento ambientale. Chi abusivamente compromette o deteriora l’ambiente, inteso nel suo insieme come acqua, aria, suolo, sottosuolo, flora, fauna ed ecosistemi, sarà punito con una sanzione da 10 000 a 100 000 € e con la reclusione da 2 a 6 anni.
Se si inquina in un’area naturale protetta (o soggetta a vincoli paesaggistici, storici, architettonici…) la pena è superiore.
Se l’inquinamento prodotto causa lesioni personali si rischia la reclusione da 2 a 9 anni, che arriva fino a 10 anni se si provoca la morte di una persona. Se con il danno ambientale ho causato la morte di più persone sono previsti fino a 20 anni di reclusione.
Disastro ambientale. Chi causa un disastro ambientale, cioè un’alterazione dell’ecosistema, è punito con la reclusione da 5 a 15 anni, che possono aumentare se il reato avviene in un’area protetta.
Materiale radioattivo. Chi trasporta/detiene/trasferisce materiale radioattivo rischia una multa da 10 000 a 50 000 € e da 2 a 6 anni di reclusione. La pena aumenta se, con questo comportamento, si danneggia anche l’ecosistema o si mette in pericolo la vita delle persone.
Impedire i controlli. Chi sa di aver commesso un reato ambientale e cerca di ostacolare ed impedire i controlli rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Reati ambientali e attività economiche. Se il reato ambientale riguarda anche la gestione e il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e simili, le pene previste sono maggiori.
Nel caso di condanna, i beni o il territorio vengono confiscati: saranno poi bonificati, ripristinati e resi disponibili per pubblica utilità
Omessa bonifica. Il giudice può anche stabilire che la persona stessa che ha commesso un reato si occupi di ripristinare il luogo per riportarlo a com’era prima del reato commesso. Se non lo fa, rischia una sanzione da 20 000 a 80 000€ e una pena da 1 a 4 anni.
Fondali marini. La legge prevede che nelle operazioni fatte nei fondali marini per la ricerca di idrocarburi non si possa utilizzare la tecnica detta “air gun”: si rischiano, infatti, fino a 3 anni di reclusione.
La legge prosegue elencando una serie di modifiche alle precedenti leggi. Descrive, inoltre, come deve agire la polizia giudiziaria nel caso di illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale.
Sconti di pena sono previsti per chi collabora con la giustizia e si impegna a bonificare e metter in sicurezza il territorio inquinato. In generale, i tempi di prescrizione aumentano per i reati ambientali.
Queste le novità della legge sugli “ecoreati”: speriamo possa essere utile nel proteggere e salvaguardare l’ambiente, il territorio, la flora e la fauna e a migliorare la qualità di vita dell’uomo.
L’ha ribloggato su inpillole.