Quando si va al ristorante, si dice che per prima cosa bisognerebbe visitare la cucina o i bagni. Ho fatto lo stesso con Expo 2015: comincio da come vengono raccolti i rifiuti.
Ormai è un po’ una “deformazione professionale” quella di guardare come vengono raccolti i rifiuti quando visito una mostra (come quelle che si tengono a Rho Fiera Milano). Voglio vedere come impostano una parte dell’esposizione non facile da gestire: la raccolta differenziata dei rifiuti.
Entrando ad Expo sono stata colpita positivamente dalle numerose zone di raccolta dei rifiuti, sparse per tutto il milione di metri quadri di cui si compone il sito espositivo.
Le zone di raccolta differenziata prevedono la suddivisione dei nostri prodotti di scarto in 5 tipologie di rifiuto: la carta, l’organico, il vetro, la plastica e i metalli e l’indifferenziato. Una buona scelta, molto simile a quella che facciamo ogni giorno nelle nostre abitazioni con la raccolta differenziata.
Guardando all’interno dei contenitori (sì perché mi piace sbirciare per vedere come se la cava la gente col problema del: “questo, dove lo butto?”) mi è sembrato che il contenuto corrispondesse abbastanza bene con l’etichetta posta sopra. Anche perché, a mio parere, le persone sono maggiormente disposte verso la differenziazione dei rifiuti se trovano gli appositi contenitori a portata di mano. Complimenti, quindi, a chi si occupa di questo settore ad Expo 2015. Spero che tutti i visitatori siano invogliati a gettare ogni rifiuto nel contenitore adatto.
Con il caldo di questi giorni, dove trovo l’acqua? Altra bella idea del sito espositivo di Expo è quella delle colonnine per l’acqua. Sono delle aree, tutte indicate nella mappa ufficiale, dove ci si può rifornire di acqua gratuitamente, scegliendo tra quella naturale o quella gassata. È quella che chiamiamo comunemente “acqua del sindaco” o ” casa dell’acqua” e che troviamo in molti Comuni dell’area milanese. In questo caso, la fornitura è fatta da CAP Milano.
Pannelli solari. Girando tra i viali dell’esposizione, ho notato delle aree di sosta, spesso coperte da un ombrellone, con a fianco una cella solare. Altra scelta molto ecologica fatta da Expo per produrre energia, utilizzando i raggi solari che in questi giorni sono molto caldi e forti nell’area milanese.
Anche molti dei padiglioni che compongono Expo 2015 hanno deciso di dotarsi di sistemi per la produzione di energia, tanto da diventare del tutto autosufficienti da questo punto di vista (come nel caso dell’Austria, a cui dedicherò presto un post)
“Ma dove va, lo staff in bicicletta?!” Ebbene sì, ad Expo 2015 lo staff si muove anche in bicicletta, come potete vedere. Oltre ai consueti veicoli elettrici, una bella pedalata permette a chi lavora qui di spostarsi da un padiglione all’altro in breve tempo e con poca fatica, rispettando l’ambiente. Sarebbe stato bello poter noleggiare una bicicletta anche per i visitatori, ma immagino che i problemi di circolazione e sicurezza che questa possibilità comporta abbiano fatto desistere gli organizzatori da questa scelta.
Quindi non mi resta che fare un elogio all’organizzazione di Expo 2015 per essersi occupata dell’aspetto della raccolta dei rifiuti e invito chiunque visiti l’esposizione a comportarsi altrettanto correttamente.
A presto con altri post dedicati a questa Esposizione universale in corso a Milano.
Ciao Sabri…ora che posso un attimo lascio un commento…
Il problema è vedere che fine fanno questi rifiuti una volta arrivati in discarica.Chi ci assicura che non vengono mischiati e quindi rendere vana la raccolta differenziata?
Ciao Diego, grazie per il commento, arriva al momento giusto! Rilegno (consorzio con cui ho collaborato) sta attuando un percorso in Expo proprio per vedere dove vengono poi conferiti i diversi rifiuti: mi aggiorno e vi faccio sapere.
Comunque credo che oggi, con i consorzi e la tecnologia del riciclo, convenga a tutti (cittadini, consorzi, cooperative, istituzioni, Comuni…) trattare i rifiuti separatamente: si risparmia energie e denaro e si creano nuovi materiali 🙂
Fantastico!