Occorre riconoscere la radice umana della crisi ecologica: l’azione e la vita umana sono “deviate” e la realtà viene contraddetta e rovinata. Il terzo capitolo dell’Enciclica di Papa Francesco: 27 pagine e 35 punti di riflessione sui temi della tecnologia, della globalizzazione, dell’antropocentrismo moderno e anche sulla sperimentazione animale e sugli OGM
La tecnologia: creatività e potere.
È giusto rallegrarsi ed entusiasmarsi per i progressi tecnologici perché scienza e tecnologia sono un meraviglioso prodotto della creatività umana. La tecnologia ha migliorato la vita dell’uomo, soprattutto nei campi della medicina, ingegneria e comunicazioni. La tecno-scienza produce oggetti, mezzi di trasporto, edifici e “il bello”. Ma chi detiene la conoscenza ha in mano un enorme potere, pensiamo al potere economico. Occorre fare attenzione: in quali mani finisce il potere economico?
Perché: “l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza”
“È possibile che oggi l’umanità non avverta la serietà delle sfide che le si presentano”
All’essere umano manca un’etica solida, una cultura, una spiritualità, un senso del limite.
La globalizzazione del paradigma tecnocratico.
L’intervento dell’essere umano sulla natura c’è sempre stato; l’uomo ha accompagnato e assecondato le possibilità offerte dalla natura. Poi l’essere umano e le cose sono diventate dei rivali, dei contendenti. Nasce così l’idea di una crescita senza fine, illimitata, la menzogna nel dire che i beni sono disponibili all’infinito. La tecnica segue la logiche l’uomo il concetto di dominio, perdendo così la capacità di decisione, la libertà, la creatività.
La finanza soffoca l’economia reale. L’obiettivo della massimizzazione dei profitti diventa un obiettivo sufficiente, o meglio l’unico obiettivo.
La specializzazione della tecnologia rende difficile lo sguardo d’insieme. La frammentazione del sapere fa perdere il senso della totalità. “La vita diventa un abbandonarsi alle circostanze condizionate dalla tecnica”
La cultura ecologica dovrebbe avere uno sguardo diverso, riguardare il pensiero, la politica, l’educazione, lo stile di vita e la spiritualità. È ancora possibile agire diversamente e un esempio sono le comunità di piccoli produttori agricoli che sopravvivono alle multinazionali. Il loro modello di vita senza consumismo e con meno inquinamento è felice e conviviale.
Oggi la gente non sembra credere in un futuro felice. Comprende che il progresso della scienza e della tecnica non coincidono col progresso della storia e dell’umanità. Fermiamoci, dunque, a recuperare la profondità della vita, a farci domande sul fine e sul senso delle cose. Occorre una rivoluzione culturale, rallentare la marcia, guardare in modo diverso la realtà, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, recuperare i valori
Crisi e conseguenze dell’antropocentrico moderno
Siamo ad un eccesso di antropocentrismo. L’uomo dev’essere l’amministratore responsabile dell’universo. La natura comunica con l’uomo.
“Tutto è connesso”
Non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia. La crisi ecologica è una manifestazione della crisi etica, culturale e spirituale della modernità. Se l’uomo pone sé stesso al centro, finisce per dare priorità assoluta ai suoi interessi immediati e tutto il resto diventa relativo. Questo relativismo spinge le persone ad approfittare di altre e a trattarle come oggetti (violenze, sfruttamento sessuale, tratta di essere umani, criminalità, commercio illegale). È la logica dell’usa e getta a prevalere.
Altro punto importante è il valore del lavoro, qualsiasi lavoro, manuale o sociale o tecnologico. Il lavoro è parte del senso della vita, è una necessità, ma anche una realizzazione personale.
“I costi umani sono sempre anche costi economici e le disfunzioni economiche comportano sempre anche costi umani. Rinunciare ad investire sulle persone per ottenere un maggior profitto immediato è un pessimo affare per la società”
L’economia deve favorire la diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale. Perché vi sia una vera libertà economica potrebbe essere necessario porre limiti a coloro che detengono le più grandi risorse e i maggiori poteri finanziari.
Papa Francesco si pronuncia anche sulla sperimentazione animale e sugli OGM (Organismi Geneticamente Modificati). Le sperimentazioni sugli animali sono legittime solo se entro limiti ragionevoli e per salvare vite umane. È contro la dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre in modo indiscriminato della loro vita.
Non si può fermare la creatività umana (ad esempio negli artisti). Allo stesso modo non si può ostacolare lo sviluppo tecnologico e scientifico: in questo caso però si devono avere presenti gli obiettivi, gli effetti, il contesto e i limiti etici.
Forse, a questo punto dell’Enciclica, molti si sarebbero aspettati ulteriori passi avanti verso il mondo animale, invece non è stato così.
Sugli OGM è difficile emettere un giudizio. Le mutazioni esistono in natura ma sono un processo lento, non paragonabile alla velocità imposta dalla tecnologia attuale.
Spesso nelle aree dove si sono introdotte coltivazioni OGM si è visto che le terre sono in mano a pochi ricchi e i piccoli produttori scompaiono gradatamente. Anche la trama degli ecosistemi viene distrutta e diminuisce la biodiversità.
Occorre essere molto attenti perché spesso le informazioni sono date in modo incompleto: sono selezionate da interessi politici, economici, ideologici
L’informazione dev’essere completa, estesa e affidabile per poter adottare le decisioni migliori per il presente e per il futuro.
A proposito di OGM, vi suggerisco questo post dal blog “libero di fare il futuro”: https://liberodifareilfuturo.wordpress.com/2015/05/15/ogm-emblema-di-un-profitto-irresponsabile/