Nel weekend di BookCity Milano ho partecipato alla passeggiata con Tiziano Fratus nei Giardini Montanelli a Milano. Abbiamo incontrato otto alberi notevoli: ecco perché lo sono.
Se mi avete seguito sui social, forse saprete che ho partecipato alla presentazione del libro di Tiziano Fratus “L’Italia è un giardino”. È stata anche un’ottima occasione per visitare la Libreria della Natura che si è spostata da Corso Magenta in via Achille Maiocchi (zona Porta Venezia).
In libreria, c’è stata una piacevole conversazione sul libro, molto interessante, libro che leggerò presto. Intanto avevo parlato di quest’altra pubblicazione dello stesso autore in questo post . Dopo la presentazione ci siamo incamminati in gruppo verso i Giardini Montanelli, quelli che circondano il Museo di Storia Naturale per una passeggiata dendrosofica.
Già il nome “passeggiata dendrosofica” ha qualcosa di speciale. Si tratta di una cosa che facciamo spesso, senza accorgerci. Significa passeggiare tra alberi e piante e riflettere, meditare, sulla biologia, la botanica, la storia, la letteratura.
Nei giardini, anche quelli di città, ci sono spesso specie e alberi degni di nota che non conosciamo. Eccone otto che Tiziano Fratus ci ha raccontato in questi giardini, durante la passeggiata
1 – Gli ippocastani, con la loro foglia grande e composta. Le bacche di questa pianta sono usate per le loro proprietà febbrifughe.
2 – La quercia rossa, ormai quasi morta. La più grande quercia rossa di Milano: 6 metri di circonferenza. Messa a dimora a fine Ottocento, è un tipo di albero che spesso si caria a causa di un fungo. Di origine nordamericana, la sua foglia ha il margine frastagliato (a differenza delle querce europee che lo hanno più tondeggiante)
3 – Il Sacerdote, il cipresso delle paludi. Il più grande “tassodio” di Milano con una circonferenza di 1,30 metri alla base del colletto e una altezza di 30-35 metri, ha circa 200 anni.
4 – Le ginkgo biloba con le loro foglie gialle in autunno e verde brillante in primavera-estate. Arrivate a Milano alla fine del Settecento, provengono dal Giappone, dove sono simbolo di importanti famiglie, apprezzate per la loro eleganza.
5 – Il platano, uno dei più grandi della zona (il più grande sembra essere quello di Villa Litta) con una circonferenza di 10,10 metri.
6 – L’ albero dei sigari, Genere Catalpa, chiamato così perché i suoi baccelli allungati appesi ai rami sembrano proprio dei sigari, è spesso ciatato nella letteratura.
7 – I tigli. Sono gli alberi tipici delle città italiane, assieme agli olmi, almeno fino al Novecento. Con le loro foglie cuoriformi, fioriscono a maggio-giugno e i loro semi sono usati per tisane rilassanti.
8 – Il bagolaro o spaccasassi, un albero che veniva piantato nelle città perché raggiunge dimensioni più piccole rispetto ai platani ed è quindi più gestibile. Si è visto poi che sopporta anche meglio l’inquinamento.
Una passeggiata molto bella e rilassante che mi ha fatto apprezzare i colori caldi che le foglie assumono in questo periodo autunnale. C’era anche una leggera nebbiolina (che fa tanto atmosfera tipica dell’autunno milanese) a rendere interessante la nostra visita. Io, che amo sopratutto la stagione primaverile, mi sono ripromessa di fare qualche passeggiata in più anche nel periodo autunnale, proprio per la bellezza di questi colori 🙂
Per chi non conosce questi giardini, ecco una mia mini-gallery fotografica, scattata nella giornata di BookCity. Per chi si fosse perso l’evento, ecco un mio breve Storify che lo racconta.
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