Questa edizione di Orticola 2018 mi ha stupito per la sua semplicità. Protagonisti i prati, il fieno, i materiali della natura. Ve la racconto in cinque punti
Questo è stato il weekend di Orticola 2018, un appuntamento imperdibile per i milanesi che amano fiori, piante e giardinaggio. Anche una bella occasione mondana, nel centro della città, per esibire outfit alla moda e cappellini fioriti.
Orticola 2018 ha visto la presenza di 160 espositori che sono diventati i protagonisti della manifestazione. Dallo scorso anno alla stampa viene data in omaggio una rivista curata da loro, dal titolo “Al piacer mio”, con articoli nuovi e testimonianze d’archivio.
Cinque punti di Orticola 2018. Negli ultimi anni mi piace sintetizzare l’evento Orticola in cinque punti. Quello che mi ha colpito maggiormente, il sentimento che ho percepito girando tra i bellissimi stand di piante e fiori dei vivaisti, al bordo della fontana, tra gli alberi del parco.
Gli ingressi. Ogni anno gli ingressi di Orticola vengono curati in modo speciale e trattano dei temi in particolare. A Palazzo Dugnani, all’ingresso di via Manin, quest’anno è andata in scena “la Belle Époque”: kenzie, orchidee, felci antartiche, felci a nido d’uccello per creare l’atmosfera dei Giardini d’Inverno di fine Ottocento. All’entrata di piazza Cavour ci ha accolto una piccola serra da vivaio nel momento delle fioriture primaverili, creata appositamente per Orticola 2018. In via Palestro “morbide accoglienti sculture” realizzate con piante di gardenia (Gardenia augusta) in una composizione sobria ed essenziale, ingentilita dal gelsomino (Jasminum azoricum)
La fontana. Davanti a Palazzo Dugnani, la bellissima fontana è il centro della coreografia di ogni anno. Julia Artico l’ha allestita con “il sapore dei prati e della semplicità”. Cinque figure femminili, fatte di fieno, chiamate “le fate dell’acqua”, abbelliscono la grande fontana “come richiamo a un femminile ancestrale che sorregge il mondo della natura, con decisione e delicatezza, con amore e partecipazione”. Accanto alle figure femminili ci sono delle ceste a forma di arnie, fatte con segale intrecciata e sagome di api che volteggiano tra i fiori.
I materiali naturali. Il fieno è uno dei tanti materiali naturali che ho notato in questa edizione di Orticola. Grandi ceste di vimini intrecciato, vetro riciclato e arnesi in ferro riciclato sono gli altri materiali naturali presenti. Un richiamo alla natura, alle materie prime e alla possibilità di riciclarle.
Le api. Sono presenti in metallo accanto alle donne fatte col fieno. Un cesto richiama la loro arnia. Così l’artista Julia Artico ha voluto far conoscere il progetto ApiSophia. Le api sono importanti, sono animali con una notevole organizzazione sociale. Ci forniscono miele e prodotti derivati: propoli, polline e cere. Le api svolgono la funzione di impollinatori per molte delle piante che rientrano nella nostra alimentazione quotidiana: senza api, non c’è cibo per l’uomo. L’inquinamento e la scomparsa degli habitat nei quali vivono sono le principali cause di morte per questi insetti. Dobbiamo proteggere loro, per proteggere noi stessi e il nostro futuro. Per maggiori informazioni su questo progetto, visitate il sito ApiSophia.
Cerchietti e animali. Devo dire che quest’anno non ho notato le molte signore con cappellini che di solito popolano i giardini di Orticola. Forse sono capitata nel momento sbagliato. Invece mi hanno molto colpito i cerchietti floreali di Evelyne Aymon con i bellissimi conigli (finti) a fare da modelli al suo stand.
Non solo fiori ma anche animali in metallo da posizionare come decorazione nei girdini. Ogni anno questo stand è presente in mostra con nuovi animali: lucertole e rane, insieme ad una gru e alle oche sono le novità di quest’anno. Bellissimo anche lo stand – la bottega di Betti – dedicato alle costruzioni in legno: nidi per scoiattoli e pipistrelli, ma anche bellissime cucce per cani e gatti.
Un altro anno in compagnia delle bellissime piante e dei fiori di Orticola. Un appuntamento imperdibile ogni maggio, sempre durante giornate calde e piene di sole. Un bell’anticipo di estate.
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