Da pochi giorni la Commissione Europea ha approvato la direttiva che elimina i dieci prodotti in plastica più abbondanti in mare e sulle spiagge. L’inquinamento da plastica danneggia l’ambiente, la flora e la fauna e l’uomo: qualche considerazioni su quello che mangiamo.
Dal 2021 saranno vietati dieci prodotti in plastica che la Commissione Europea ha ritenuto tra i più abbondanti sulle coste, quelli che troviamo di più in mare e lungo le spiagge. Posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati, bastoncini per palloncini, plastiche degradabili, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.
Non solo divieti, ma anche incentivi alla raccolta differenziata con l’obiettivo del 90% della raccolta di bottiglie in plastica entro il 2029.
Attenzione anche ai mozziconi di sigaretta che contengono plastica: le riduzioni sono previste dal 50% entro il 2025 per arrivare all’80% nel 2030.
Scatole monouso per panini e contenitori alimentari per frutta, verdura, dessert sono un’altra importante fonte di inquinamento da plastica se non vengono correttamente gettate nei contenitori della raccolta differenziata e occorrerà studiare delle soluzioni alternative.
Da molti anni mi sono resa conto che la plastica ha purtroppo invaso i nostri mari. Nell’estate del 2016 ho proposto qui sul blog una serie di post che già preannunciavano un problema che poi sarebbe esploso in questi anni. Presto vi racconterò anche di altre idee e organizzazioni che stanno agendo in modo pratico e stanno facendo sensibilizzazione sul problema.
L’inquinamento da plastica mi ha fatto riflettere per i danni che causa alla natura, agli animali, alle piante e all’ecosistema in generale. È di pochi giorni fa la notizia di un capodoglio trovato morto lungo le coste della Sardegna con 22 chilogrammi di plastica nella pancia. E non è l’unica notizia, ne abbiamo lette molte altre simili, purtroppo. Questo grave problema se ne porta dietro un altro altrettanto grave: la plastica nel cibo.
Quello che mangiamo non è più il cibo di una volta. Se gli allevamenti sono intensivi e la carne è ormai troppo piena di antibiotici e ormoni per la crescita, anche il pesce e alimenti impensabili sono più dannosi che nutrienti proprio per la presenza di microplastica e metalli pesanti.
I molluschi e il pesce dei nostri mari è pieno di plastica e metalli pesanti come raccontano molti articoli e questo video che mi è capitato di rivedere di recente.
Se da piccola mi dicevano di mangiare pesce per gli omega tre e i nutrienti che conteneva ora mi pongo molte domande: saranno più dannosi gli inquinanti presenti o più utili le sostanze nutritive? Oggi come oggi, da quale lato pende la bilancia? Quali alimenti sono immuni da plastiche, metalli pesanti, erbicidi e pesticidi? Cosa si può davvero mangiare in sicurezza?
Dal sale al miele: la plastica è dove non te l’aspetti. Leggendo alcuni articoli (che trovi al termine del post) mi sono resa conto di quanto il problema della plastica sia ormai – per così dire – ubiquitario. Davvero, c’è plastica dappertutto.
Nel sale marino, quello che poi usiamo per cucinare, sono state trovate tre microplastiche in 5 grammi – dose giornaliera raccomandata (sembra poco, ma poi corrisponde a 600 particelle per chilogrammo di sale).
Microplastiche sono presenti anche nell’acqua in bottiglia: gli studi ci dicono da 2 a 240 pezzetti per litro).
Che ci fosse plastica anche nel miele e nella birra non lo avrei detto ma gli insetti impollinatori veicolano questa sostanza artificiale e nociva.
Purtroppo sono domande alle quali è difficile rispondere. Certo sarebbe bene coltivare della propria frutta e verdura e affidarsi a rivenditori di carne e pesce fresco, ma la sicurezza alimentare non è del tutto certa.
Cosa ne pensi? Ti poni anche tu queste domande?
Iniziamo, dunque, col ridurre la plastica nell’ambiente e salvare la natura, pensando che tutto quello che abbandoniamo in giro, come sempre, torna in circolo e arriva prima o poi sulle nostre tavole.
Alcuni degli articoli che ho letto per il post: IlSole24Ore – WeForum.org –eHabitat
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