L’Università degli Studi di Milano ha ospitato alcune installazioni della Design Week 2019 che parlano di sostenibilità e del grido di allarme del nostro Pianeta: Help!
La Milano Design Week è una settimana ricca di eventi: tra il Salone del Mobile, l’esposizione di Rho Fiera e il Fuorisalone in città bisognerebbe avere molto tempo per essere dappertutto. Quest’anno ho pensato di fare un giro nel cortile della Statale perché ero incuriosita dall’installazione Help!
Help the Planet, Help the Humans Si tratta della scritta help creata utilizzando milioni di tappi di plastica delle bottiglie riuniti all’interno di una rete. Realizzata da Maria Cristina Finucci e Alessia Crivelli con One Ocean Foundation è l’ennesimo grido di allarme del nostro Pianeta.
“La Terra che, ferita, sanguina plastica dalle sue viscere formando le quattro lettere della parola help”.
Una scritta che s’illuminava durante la notte come lava incandescente. Un’installazione che ci fa riflettere, ancora una volta, sui gravi danni che la plastica provoca al pianeta e all’umanità.
Regeneration e e Recharge Regeneration racconta com’è possibile dare nuova vita alla plastica tramite il riuso e il riciclo. I moduli che compongono la struttura alta sette metri sono tutti creati in plastica rigenerata. Raffaello Galliotto ha ideato uno spazio di benessere per rigenerarsi, una stanza a cielo aperto circondata dai moduli di plastica riciclata.
Dopo esserti rilassato puoi anche approfittare per ricaricare a mano il tuo smartphone. Attraverso una manovella, ogni due minuti di lavoro fisico, una tacca di energia in più sulla batteria. Un modo per unire l’utile al dilettevole.
La foresta dei violini. La natura spezzata dal maltempo: mi ha molto colpito trovare appesi in aria due grossi abeti rossi sradicati. Leggendo la descrizione dell’installazione ho visto che si trattava di abeti della val di Fiemme. Lo scorso mese di novembre il maltempo ha distrutto 700.000 metri cubi di legname pari a circa 12 milioni di alberi. Tutti noi ricordiamo le immagini al telegiornale degli alberi caduti galleggianti sul fango. Questa installazione, la foresta dei violini, realizzata da Nemo Monti e dalla Provincia Autonoma di Trento, ci ricorda quanto tempo occorre perché un albero cresca e come dobbiamo fare di più per preservare e conservare la natura.
Il mio giro si è concluso in piazza Duomo. Avrai sentito parlare dell’installazione dedicata alla violenza sulle donne – Maestà sofferente di Gaetano Pesce. Questa installazione era circondata dalla ricostruzione di teste di animali a simboleggiare la violenza dell’uomo. Non concordo molto su questa visione: l’uomo deve comportarsi da essere umano e la sua violenza non si può paragonare a quella degli animali che hanno intelligenza e istinti diversi.
E tu, sei stato in giro per il Fuorisalone? Qualcosa in particolare ti ha fatto riflettere?
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