“Io voglio che la Olivetti non sia solo una fabbrica, ma un modello, uno stile di vita. Voglio che produca libertà e bellezza perché saranno loro, libertà e bellezza, a dirci come essere felici!” Il pensiero di Adriano Olivetti, allora futuristico, oggi più che mai attuale.
Olivetti, tecnologia e bellezza insieme per un mondo migliore
Se hai qualche anno sulle spalle e dici Olivetti il pensiero corre alla Lettera 22, la famosa macchina da scrivere sulla quale molti giornalisti e scrittori hanno iniziato a comporre i primi articoli di cronaca, il primo racconto o romanzo. Anche chi non l’ha provata, chi è nato con una tastiera sotto le dita, ha sicuramente ammirato in qualche museo la bellezza di queste prime macchine per la scrittura.
È così che molti di noi hanno incontrato per la prima volta Adriano Olivetti, imprenditore italiano noto in tutto il mondo per le sue idee innovative ma soprattutto per il valore che ha dato al lavoro, alla bellezza, alla comunità.
Nato ai primi del Novecento, inizia il suo percorso lavorativo nella fabbrica del padre per poi studiare negli Stati Uniti dove incontra il pensiero di Ford sul progresso che deve essere per tutti. Olivetti come imprenditore ha sempre cercato di mettere insieme tecnologia e scienza con l’organizzazione del lavoro. Ma ha anche capito presto che tutto questo non bastava.
La fabbrica e la ripetitività sono alienanti perché staccano l’uomo dall’ambiente naturale e lo pongono in un un’ambiente artificiale, estraneo. Oggi più che mai questa condizione torna ad essere attuale e molto comune. Le imprese devono dare lavoro, portare innovazione e profitto ma anche sviluppo sociale e culturale per i lavoratori e per tutta la società civile.
La frase che ho letto spesso negli articoli su Adriano Olivetti è il lavoro come idea di felicità collettiva. E questa idea non è rimasta nel vago ma è diventata concreta nel 1900 con la moderna organizzazione della fabbrica Olivetti, un’area industriale circondata da numerosi servizi per i lavoratori: dai mercati e negozi, alle scuole, agli ambulatori medici fino alle zone all’aperto, alle biblioteche, al cinema.
Passare dalla macchina da scrivere ai primi computer come Elea 9003 il passo è stato breve per un imprenditore intuitivo come Olivetti che aveva compreso già ai primi del Novecento come un lavoro non è solo fonte di reddito ma deve portare bellezza e soddisfazione personale.
L’evoluzione moderna del pensiero di Olivetti, le società benefit
Quale può essere oggi l’evoluzione moderna del pensiero di Adriano Olivetti? Essere una società benefit che produce guadagno con attenzione all’ambiente e al sociale attraverso impegni e progetti concreti.
Nel 2023 Olivetti diventa società benefit. L’azienda Olivetti è attualmente specializzata in soluzioni IoT e big data e si aggiunge alle oltre 2.500 società benefit già presenti in Italia. Come impresa innovativa, si impegna ad operare e progettare in modo sostenibile.
Olivetti vuole contribuire a creare una società che punta sul digitale e sulla tecnologia, rispettando gli ecosistemi. Nella società Olivetti così come nella società civile ciascuno di noi è responsabile della tutela dell’ambiente.
Leggendo l’articolo di presentazione di Olivetti Società Benefit da parte di Nativa, ho ritrovato un pensiero del suo fondatore che è davvero attuale, ma anche futuristico se pensiamo agli anni nei quali è stato proposto.
La fabbrica, così come le città e le aree chiuse nelle quali molte persone oggi vivono e lavorano sono zone che ci allontanano dal nostro essere a contatto con la natura:
L’uomo, strappato alla terra e alla natura dalla civiltà delle macchine, ha sofferto nel profondo del suo animo.
La spinta per la conquista di beni materiali ha in qualche modo corrotto l’uomo, […] ricco del dono di amare la natura e la vita, che usava contemplare lo scintillio delle stelle e amava il verde degli alberi, amico delle rocce e delle onde”
Adriano Olivetti
Il percorso per essere società benefit e il percorso verso la sostenibilità che oggi molte imprese e aziende stanno mettendo in atto anche attraverso le certificazioni ambientali sono un’evoluzione del pensiero di imprenditori illuminati e visionari come Adriano Olivetti.
Nella sua prima fabbrica, nel 1955, Olivetti si chiedeva se un’industria ha come fine solo l’indice dei profitti e rispondeva che ogni azienda o fabbrica deve avere una sua vocazione. Nel 2023 questo concetto è ormai chiaro: ogni individuo, ogni azienda evolve verso una vocazione sociale e ambientale.
Oggi è bello ritrovare il pensiero innovativo e illuminante di Adriano Olivetti in numerose aziende e start up che credono nella sostenibilità e nell’economia circolare ma soprattutto nel ritorno alla bellezza, alla meraviglia e al contatto con la natura.
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