Il mondo è cambiato, anche quello del lavoro. Come sarà il lavoro del futuro? Quanto sarà sostenibile? Sarà attento alle persone e ai luoghi di lavoro, tecnologico e ibrido. Se ne è parlato alla giornata di presentazione della prima Cisco Future of Work Week.
Il futuro del lavoro in Italia e nel mondo sta cambiando. Per discutere di questa evoluzione, Cisco Italia ha organizzato la prima Cisco Future of Work Week, presentata il 21 marzo presso Fondazione Feltrinelli a Milano. Ero presente alla mattinata di avvio dei lavori e ti racconto in questo articolo i temi chiave che sono emersi per rispondere alla domanda: come sarà il futuro del lavoro?
The world has changed: con queste parole Michele Dalmazzoni, Direttore della Divisione Collaboration Sud Europa, Francia e Israele, Cisco & Future of Work Leader Italy, ha aperto la giornata di incontri insieme a Marco Lorusso, giornalista.
La pandemia ha accelerato un cambiamento che era già in atto e, allo stesso tempo, ci ha fatto riflettere su chi siamo, sui nostri valori e sul tempo e lo spazio dedicato al lavoro nella nostra vita.
I nuovi modelli di lavoro del futuro
I nuovi modelli di lavoro del futuro avranno sempre più una dimensione ibrida e saranno guidati da tre parole chiave, secondo Cisco Italia: tecnologia, persone e spazi di lavoro.
Mariano Corso, Responsabile Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha iniziato a raccontarci la nuova visione del mondo del lavoro come una tempesta perfetta che stavamo aspettando. Il covid ha accelerato la transizione digitale e la riflessione sui valori e sugli spazi personali.
Con la pandemia, lo smart working è entrato in modo preponderante nella vita di molte aziende e di molti lavoratori. Ora che siamo usciti dal covid, non abbiamo ancora trovato il nuovo equilibrio del quale si parlava tanto. Forse un nuovo equilibrio non lo abbiamo ancora raggiunto e non si raggiungerà mai: viviamo in un mondo in continua instabilità, veloce e in evoluzione.
Il mondo del lavoro non fa eccezione e per far fronte a questo cambiamento occorrono nuovi modelli di organizzazione sul lavoro e un migliore equilibrio vita-lavoro. In questi anni abbiamo visto esplodere fenomeni come lo Yolo, la great resignation e il quiet quitting: cosa dobbiamo aspettarci nel futuro del lavoro?
Secondo Mariano Corso, i punti chiave saranno:
- le persone con le loro nuove aspettative sul tempo, sulle retribuzioni e sui luoghi di lavoro
- un mismatch di competenze da colmare
- le competenze digitali che assumeranno maggiore importanza
- un futuro del lavoro collegato al futuro delle tecnologie
- le tensioni esterne che sono imprevedibili in ogni settore.
Un lavoro a misura d’uomo e di natura
Nel suo interessante intervento Andrea Bariselli, Neuroscienziato e CEO di Strobilo, ci fa riflettere sul fatto che la tecnologia da sola non sarà l’unica soluzione al futuro del lavoro. Occorre mettere al centro gli esseri umani e rivedere il rapporto con la natura. Noi veniamo dalla natura, la vita nelle città è davvero troppo poco naturale e ci espone a stimoli eccessivi: luminosi, acustici, visivi.
Il nostro cervello si adatta e favorisce la nostra sopravvivenza. Lavorando in ambienti chiusi e a contatto con molte persone, diversi parametri esterni incidono sul nostro rendimento e sulle nostre capacità: temperatura, umidità, rumore, sostanze presenti nell’aria, anidride carbonica e ossigeno.
Misurare questi parametri nei luoghi di lavoro sarà più che mai necessario per avere uffici e luoghi di lavoro adatti alle condizioni di noi esseri umani. Anche oggi, nella sala dove è avvenuta la presentazione, sono stati misurati diversi valori: già dopo tre ore, fa troppo caldo, c’è troppa anidride carbonica e il nostro cervello si adegua. Di conseguenza ci sentiamo stanchi e affaticati e ci manca l’aria.
Un esempio concreto del fatto che gli esseri umani sono nati per stare nella natura. L’intervento di Andrea Bariselli si conclude con due importanti affermazioni sulle quali riflettere: le scelte del futuro si fonderanno sui dati, come quelli che raccogliamo oggi in sala, dati sull’uomo, sulla natura, sugli ambienti nei quai viviamo. Nel futuro sarà necessario riscoprire meraviglia e gratitudine.
La sostenibilità negli ambienti di lavoro
La sostenibilità sarà la parola chiave del futuro nel mondo del lavoro e in ogni settore. Sostenibilità negli uffici significa:
- spazi adeguati, non tropo ampi né troppo stretti,
- una buona illuminazione,
- comfort ambientale e negli arredi
- la tecnologia che sarà di aiuto nel lavoro e nel living
- aree diverse, ben organizzate e ben collegate tra loro.
La bellezza sarà fondamentale: i luoghi di lavoro devono essere a misura d’uomo e tener conto della piacevolezza dell’abitare. La bellezza attrae e favorisce gli incontri, la condivisione e la collaborazione. L’impatto sociale e ambientale non possono essere scollegati tra loro. Andiamo incontro ad un importante cambiamento culturale nella vita privata e nel mondo del lavoro.
Di ambienti di lavoro sostenibili ha parlato anche Angelo Fienga, Director Sustainable Solutions, Cisco EMEA. I cambiamenti climatici sono al centro delle nostre vite: i report IPCC e lo slogan delle manifestazioni “there is no Planet B” ce lo ricordano ogni giorno.
Oggi abbiamo la conoscenza e le risorse per cambiare e andare verso un mondo sostenibile. I dati, le misurazioni, le metriche e gli obiettivi sono fondamentali. Per raccogliere e analizzare i dati ci vengono in aiuto le AI, intelligenze artificiali, e la IOT, l’internet delle cose. Una tecnologia innovativa, che consuma meno, ci permette un notevole risparmio di energia e materie prime e ci aiuta a produrre meno anidride carbonica. Tutte le tecnologie ci migliorano la vita, ci permettono di risparmiare tempo da utilizzare per la nostra vita privata, per ritrovare un contatto con la natura, la bellezza e la meraviglia che spesso abbiamo dimenticato.
Il lavoro del futuro sarà:
- flessibile e inclusivo
- sicuro e in grado di ottimizzare le risorse
- da remoto, con l’uso del cloud e senza carta, paperless
- con la protezione e la sicurezza dei dati al centro.
Durante la mattinata gli esempi del Comune di Milano e di quello di Venezia col progetto Venywhere hanno raccontato un lavoro che si svolge ovunque, grazie a internet e alla tecnologia, in armonia con le persone e con l’ambiente, ibrido e digitale.
Un nuovo futuro del lavoro sta per nascere: speriamo che sia femmina
Questo il titolo dell’intervento di Silvia Zanella, manager, autrice, Linkedin Top Voice Lavoro. Un titolo che si ispira al suo ultimo libro “Il futuro del lavoro è femmina.”
Nel suo intervento, Silvia Zanella ha raccontato perché il futuro del lavoro dev’essere femmina. In primo luogo, le competenze necessarie saranno sia quelle tecniche, che le soft skill, molte delle quali sono diffuse e molto comuni nelle donne, come l’empatia, la cooperazione, la capacità di lavoro in team.
In secondo luogo, il modo di lavorare con al centro la persona, quasi senza unità di spazio e di tempo, è una modalità che permette alle donne di crearsi un lavoro su misura. Si crea una nuova identità, che unisce lavoro e vita privata, che fa della persona un insieme unico, con un suo progetto di vita.
In terzo luogo, qualcosa si è rotto e dev’essere ricostruito. Siamo in questa fase di rottura col passato e siamo noi a dover creare nuovi luoghi di lavoro sostenibili, inclusivi, a misura di uomo e di ambiente.
Questi sono i principali spunti emersi nella mattinata di presentazione della prima Cisco Future of Work Week che è proseguita con altri eventi in diversi luoghi della città e della provincia e si è conclusa venerdì 24 marzo 2023.
Come tutti i relatori hanno sottolineato, spetta a ciascuna persona, a ciascun lavoratore creare un futuro del lavoro che sia più che mai entusiasmante.
[nota: questo post è frutto della mia voglia di condividere e raccontare un evento al quale sono stata invitata. Non ricevo nessun compenso per la sua scrittura e pubblicazione]
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