La biofilia è un legame affettivo col mondo naturale che possiamo costruire e alimentare ogni giorno, a partire dal significato del termine biofilia, verso una nuova definizione di natura, più aperta e inclusiva.
Cosa significa biofilia?
Per chi ha studiato greco, la definizione di biofilia risulta naturale. La parola è composta da bio e filia. Bio è tutto ciò che è vivo: la vita, gli esseri viventi, ma anche il paesaggio, le montagne, i fiumi e i mari. Filia significa amore, amicizia profonda, legame affettivo.
Ecco che si compone ai nostri occhi e alla nostra mente la parola biofilia e il suo significato:
Biofilia è amore per la vita, un legame affettivo e biologico con la natura.
La biofilia è qualcosa che si impara, si allena, si educa. Ciascuno di noi nasce con un istinto alla vita e un’attrazione verso la natura. Questa nostra propensione a creare un legame naturale con il mondo circostante è molto forte da bambini, ma tendiamo a perderla diventando adulti. Per questo, occorre allenare la biofilia e imparare a ricollegarci con la natura come facevamo da ragazzi, come hanno fatto i nostri antenati più vicini e quelli molto lontani.
La biofilia indica una relazione con la natura e col mondo naturale, fatto di animali e piante, ma anche di acqua, terra, aria, fiumi e montagne. Ogni relazione richiede amore, cura, impegno e lo stesso vale per il nostro rapporto con la natura.
Per questo, nel libro Rinascere nel verde*, la biofilia è definita come un legame affettivo biologico con la natura, legame che va curato ogni giorno:
L’amore per la natura è una relazione che si costruisce con cura, tempo, attenzione, passione.
La biofilia è un percorso che iniziamo ogni giorno e che puoi iniziare anche tu, partendo dalla lettura dell’ebook Un viaggio nella biofilia.

Biofilia e una nuova definizione di natura
Le definizioni di biofilia di Fromm e Wilson
Mi ha sempre molto incuriosito il fatto che le due più note definizioni di biofilia siano nate in modo indipendente da uno psicologo e da un’ecologo. Questo fatto, a mio parere, conferma quanto l’ecologia e la psicologia siano collegate tra loro. Anche scienza e filosofia sono in stretta relazione e questa connessione si esprime chiaramente nella disciplina della filosofia della scienza.
Erich Fromm, psicologo, psicoanalista e filosofo tedesco, nato nel 1900, diede una sua definizione di biofilia, nata studiando il comportamento e la mente degli esseri umani.
Nel 1964, Fromm parlò di biofilia come:
“la tendenza psicologica umana ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale”
Durante i suoi lavori, questo amore per la natura si era evidenziato spesso in contrapposizione a chi ne era impaurito, alla biofobia che ancora oggi vediamo manifestarsi nel mondo moderno.
Questa prima definizione è stata ripresa nel 1984 dall’ecologo Edward O. Wilson che ha dato la sua definizione di biofilia partendo invece dallo studio del mondo naturale per arrivare poi alla ipotesi della biofilia:
La biofilia è la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliavisi emotivamente
Forse un passo in più rispetto alla definizione di Fromm. Nelle parole di Wilson troviamo il termine affiliazione, ovvero gli esseri umani, che sono natura anch’essi, sono attratti dalla natura circostante, dalla sua bellezza, tanto da provare profondo amore e meraviglia verso il mondo naturale.
Verso una nuova definizione di natura
Oggi parliamo spesso di mondo naturale come se fosse qualcosa di esterno agli esseri umani. Il punto chiave dei comportanti degli esseri umani di oggi sta nel fatto che non si sentono parte della natura, ma qualcosa di separato da essa.
A favorire questa sensazione è la vita di oggi, che si svolge in prevalenza nelle città, in ambienti chiusi e artificiali. Secondo i dati raccolti nel libro Rinascere nel verde*, “oggi gli esseri umani vivono il 90% della giornata in ambienti indoor, cioè in ambienti chiusi, artificiali, costruiti”. Case, scuole, uffici, palestre, mezzi di trasporto sono tutti artificiali e disconnessi con la natura.
Per ricostruire un contatto sano con la natura, per realizzare ambienti che siano più naturali e vivibili, partiamo dal linguaggio. La definizione di natura che incontriamo oggi nei dizionari non è inclusiva e tende a far vedere gli esseri umani come separati dal mondo naturale:
La natura è il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi. L’universo considerato nei suoi fenomeni, nelle sue attività, nel suo ordine, come una realtà oggettiva che l’uomo contempla, studia, modifica
(Treccani online)
Se la natura è vista come estranea a noi, ecco che possiamo trattarla come qualcosa da cui prelevare risorse all’infinito.
La natura comprende gli esseri umani. Quindi sarebbe meglio iniziare ad utilizzare una nuova definizione di natura, più attuale ed inclusiva, come quella proposta in Rinascere nel verde*:
Natura è l’insieme degli elementi e dei fenomeni che costituiscono l’universo, comprendendo tutto ciò che è vivo e non vivo: ecosistemi, animali, piante, minerali, mari, fiumi, montagne ed esseri umani, che sono parte integrante di questo sistema interconnesso
Ora che sappiamo il significato del termine biofilia, nei prossimi post possiamo vedere come applicare, in modo pratico, la biofilia nella vita di tutti i giorni.
[Fonte: libro di Elena Meli e Rita White, Rinascere nel verde, Perché la biofilia può renderci felici, Giunti Editore]





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