Cambiamento climatico ed ecologia al Festival della Fotografia Etica 2025

mostre

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi è nato nel 2010 con l’obiettivo di sensibilizzare su temi sociali di grande rilevanza attraverso le immagini fotografiche, denunciare ingiustizie e disuguaglianze, rafforzare il dialogo tra etica, comunicazione e fotografia. Tra le 20 mostre fotografiche c’è il World Press Photo che vede la cittadina di Lodi come unica tappa italiana tra le 60 località del mondo che ospitano il tour fotografico e il World Report Award, concorso che sostiene fotografi impegnati nel reportage sociale.

All’interno del festival sono numerosi gli scatti che riguardano i temi del cambiamento climatico, delle migrazioni ambientali, della perdita di biodiversità. Anche in questa edizione del festival 2025 la mia attenzione è andata ai temi dell’ecologia e dell’ambiente.

Ronan Donovan, The wolves of the high Arctic

All’interno del Festival della Fotografia Etica a Lodi, amo molto le esposizioni all’aperto nello spazio outdoor. Anche quest’anno si parla di un progetto che riguarda i lupi. Il fotografo e naturalista Ronan Donovan ha esporto i suoi scatti nella mostra The Wolves of the high Arctic, I lupi artici.

Ronan ha viaggiato dal 2016 nell’Artico per documentare e raccontare la vita dei lupi. Ha seguito le loro tracce tra tundra, ghiacci e distese innevate. Nei loro giochi, nelle pause, nella caccia le immagini raccontano la vita del branco con la sua intelligenza di gruppo che aiuta e favorisce la comunità. Le foto ci raccontano le storie del branco seguito da Donovan: il branco dei poligoni. Queste immagini ci parlano dei lupi come parte del nostro ecosistema, della nostra comunità.

Nel branco dei poligoni, gli esemplari più fotografati sono il maschio Criniera Grigia e le sorelle Occhi Lucenti e Occhio Solo. La matriarca è Occhi Lucenti: il fotografo l’ha incontrata dopo anni da quando era una cucciola audace e birichina. L’ha fotografata nel 2023, notando che aveva l’orecchio destro mozzato, segno delle numerose battaglie combattute. Gli sguardi nella tundra e nella neve, i momenti di riposo e di gioco, le corse a mozzafiato sono attimi della vita di un branco di lupi che il fotografo ci ha restituito insieme alla bellezza del paesaggio artico.

Oggi però le terre incontaminate si riducono e le leggi rendono difficile la sopravvivenza di questi animali. Queste foto ci invitano a guardare i lupi con empatia e rispetto e a riconoscere che fanno parte del nostro grande ecosistema terrestre.

saluto tra lupi Festival della Fotografia Etica Lodi 2025

Festival della Fotografia Etica Lodi 2025 – ©Ronan Donovan ,The Wolves of the High Arctic (un tenero saluto)

The dark side of fast fashion

The Dark Side of Fast Fashion, il lato oscuro della fast fashion, è il reportage fotografico di Magnus Wennmann. Racconta di come il riciclo dei vestiti, incoraggiato dalle case di moda europee e occidentali, spesso non esiste affatto. I vestiti vengono spediti in paesi africani come il Ghana dove sono venduti in piccola parte nei mercati dell’usato, mentre grossi quantitativi di abiti finiscono in immense discariche a cielo aperto oppure vengono bruciati.

Dalle discariche, gli abiti usati arrivano ad inquinare spiagge, mari e anche l’aria. Quello che per l’Europa rappresenta una soluzione ecologica, diventa una catastrofe ambientale nelle aree del sud del mondo. Il fotografo Magnus Wennmann insieme ad un collega giornalista ha prodotto questa inchiesta per un quotidiano scandinavo. Per seguire il loro viaggio attorno al mondo, molti capi sono stati dotati di sistemi di tracciamento GPS. Dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri, la maggior parte degli indumenti è finita in Ghana, ad Accra, dove c’è un immenso mercato dei vestiti usati dai bianchi. Nell’area di Cotonou sulle spiagge si accumulano rifiuti tessili. Ho letto che in questa zona dell’Africa i vestiti usati dei bianchi sono indicati come “gli abiti morti dei bianchi”, nostri rifiuti che confiniamo in un’altra zona del globo.

Gli scatti esposti in questa mostra del Festival della Fotografia Etica dimostrano che le aziende devono migliorare e agire con maggiore responsabilità sociale ed ambientale. I consumatori devono impegnarsi con comportamenti che favoriscono il riuso e il riciclo, oltre a comprare solo se necessario. Occorre uscire dalla cultura e società dell’usa e getta per arrivare ad una maggiore consapevolezza sociale e ambientale.

esempio di fast fashion Festival della Fotografia Etica Lodi 2025

Festival della Fotografia Etica Lodi 2025 – ©Magnus Wennmann – The Dark Side of Fast Fashion

I danni del cambiamento climatico nelle foto del Festival della Fotografia Etica

Anche in questa edizione del Festival della Fotografia Etica, nello spazio World Press Photo, numerosi reportage fotografici hanno raccontato i danni che il cambiamento climatico sta causando in tante aree del mondo.

Nello stato dello Zambia, ad esempio, le numerose stagioni di siccità e la conseguente mancanza d’acqua ha spinto gli elefanti verso le aree abitate, provocando conflitti tra uomini e fauna selvatica. Attorno al lago Kiwu, tra Congo e Ruanda, le tempeste sono sempre più frequenti, l’acqua sempre più calda, e i pesci diminuiscono. Insieme alla plastica e al gas metano presente nel lago, questo ecosistema è a rischio e sono a rischio anche le popolazioni che vivono di pesca in questa zona.

Il Brasile registra in questi anni le peggiori inondazioni mai viste, tanto che il governo ha dichiarato il più grande disastro climatico mai verificatosi nello stato. Gli scienziati hanno confermato che El Niño ha reso le inondazioni due volte più probabili. Eventi che capitavano ogni 100, 250 anni, sono oggi più frequenti.
Anche nell’area delle Filippine, tre cicloni e un tifone, in modo consecutivo, hanno colpito la regione tra ottobre e novembre 2024. Gli scienziati che valutano il cambiamento climatico in questo stato hanno indicato un aumento del 210% dei tifoni dal 2012 ad oggi.

Anche il Rio delle Amazzoni sta affrontando una grave siccità. Questa crisi ecologica minaccia la biodiversità e le popolazioni locali che stanno migrando in massa verso le città vicine, cambiando la geografia di questa regione.

Accanto alle immagini del Brasile mi ha colpito questa frase che riassume il perché è importante visitare mostre fotografiche come questa: perché la fotografia etica parla alla mente e al cuore e ci spinge a cambiare per un mondo migliore per tutti gli esseri viventi.

“In questa società siamo avidi di immagini. Le immagini ci spingono a fare una pausa, a riflettere. E quando le osserviamo, le immagini non sono più collocate in un certo spazio e tempo, ma rappresentano un simbolo.

Se guardiamo ai vincitori collettivamente, anziché individualmente, notiamo come sono interconnessi e quanti elementi hanno in comune tra loro.

I tre finalisti sono inseparabili: le guerre spingono le popolazioni a migrare in massa, il cambiamento del clima alimenta le migrazioni e i conflitti, portano ad un circolo chiuso che riflette la struttura del mondo in cui viviamo attualmente”

(Finbarr O’Reilly, presidente della giuria dell’Europa)

esempio di siccità Festival della Fotografia Etica Lodi 2025

Festival della Fotografia Etica Lodi 2025 – ©Musuk Nolte – siccità in Amazzonia – finalista per la Foto dell’Anno del World Press Photo

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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