Siamo giunti alla 60esima edizione del Wildlife Photographer of the Year e quest’anno le fotografie sono esposte in contemporanea a Londra, al Natural History Museum e a Milano al Museo della Permanente.
Questa edizione mi ha colpito perché racconta la bellezza e la meraviglia della natura anche attraverso l’istituzione di un nuovo premio, il Premio Impact Award per portare esempi di successo nella conservazione delle specie, attraverso storie di speranza e cambiamento positivo.
Wildlife Photographer of the Year 2024, la mostra e il percorso espositivo
La 60esima edizione del Wildlife Photographer of the Year, la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo si fa un regalo: per la prima volta, le fotografie sono esposte in contemporanea sia a Londra che a Milano.
A Milano, al Museo della Permanente fino al 9 febbraio 2025, si possono ammirare i 100 scatti premiati dal concorso indetto dal Natural History Museum di Londra. Le foto sono esposte in pannelli con una speciale retroilluminazione a led. Sullo schermo, viene proiettato un video con altre 25 foto premiate dal pubblico: People’s Choice.
Anche per questa edizione, la mostra italiana è organizzata dall’Associazione culturale Radicediunopercento, presieduta da Roberto Di Leo, con il patrocinio del Comune di Milano e con media partner LifeGate. La partecipazione al concorso è sempre numerosa: oltre 59.000 scatti provenienti da 117 paesi.
Ecco come vengono giudicate le foto:
Le foto esposte, realizzate da professionisti e dilettanti, sono state giudicate in forma anonima da una giuria internazionale di esperti, in base a originalità, narrazione, eccellenza tecnica e pratica etica, come illustrato nelle didascalie. I testi riportano i dati tecnici e raccontano le emozioni che hanno motivato l’autore nella realizzazione dello scatto, insieme ai dati scientifici sulle specie fotografate e a citazioni di membri della giuria e dei fotografi
Il percorso espositivo prevede diverse sezioni e categorie. Oltre ai due massimi riconoscimenti Wildlife Photographer of the Year 2024 e Young Wildlife Photographer of the Year 2024, troviamo le categorie del comportamento di Mammiferi, Uccelli, Anfibi e Rettili, la fauna selvatica urbana, gli animali nel loro ambiente, le Piante e i Funghi, la vita subacquea, l’arte della natura. Nella sezione dedicata ai documentari, Wildlife Photographer of the Year premia il fotogiornalismo realizzato dai giovani e dagli adulti e numerosi portfolio.
Il successo della conservazione, il Premio Impact Award
Questa 60esima edizione speciale dedica per la prima volta un premio al successo dei programmi di salvaguardia e protezione della natura attraverso l’Impact Award. Raccontare storie positive di successo porta ad avere speranza e a credere che un cambiamento positivo è ancora possibile.
Il premio Adult Impact Award è stato assegnato al fotografo australiano Jannico Kelk per la foto Hope for the Ninu, Speranza per i Ninu. Lo scatto ritrae un animale poco conosciuto: il bilby. Si tratta di un marsupiale che è arrivato sull’orlo dell’estinzione perché predato da volpi e gatti alloctoni, introdotti nell’ambiente. Ninu è uno dei tanti nomi che gli aborigeni hanno dato a questo marsupiale.
Il fotografo ha camminato molte mattine sulle dune di sabbia di una riserva naturale. Quando ha trovato le tracce del bilby, ha posizionato una fototrappola vicino alla sua tana ed è riuscito a fare lo scatto vincente. Questa foto mostra come nelle zone recintate, dove i predatori sono assenti, i bilby vivono e prosperano.
Ogni anno sono molte le immagini che ci mostrano la bellezza e l’originalità della natura qui al Wildlife Photographer of the Year. Nella sezione dedicata al Comportamento degli Invertebrati ho trovato molto delicato lo scatto di Haiyong Cai, Farfalle in fiore (foto in copertina). Passeggiando in un prato alpino, Cai ha notato questo colore azzurro tra l’erba, pensando subito a dei fiori. In realtà si tratta di farfalle Eros blu. I maschi della specie si riuniscono e distendono le loro ali al sole per catturare l’attenzione delle femmine.
La bellezza della natura nel suo ambiente
La sezione espositiva che ritrae gli animali nel loro ambiente ci ricorda come la natura vuole soltanto che i suoi spazi siano rispettati. Ritrarre animali mentre dormono non è facile, ma due scatti, diversi tra loro, mostrano come gli animali si sentono al sicuro nel loro habitat, all’interno di un ambiente che conoscono bene.
Seguendo la banchisa è lo scatto di Tamara Stubbs che ha vinto una menzione d’onore nella categoria Animali nel loro ambiente per l’edizione 2024 del Wildlife Photographer of the Year. Tra i ghiacciai del Mare di Weddel, Tamara ha notato le foche addormentate sul ghiaccio. Le foche nell’Antartico sono circa 4 milioni e sono protette da accordi internazionali di conservazione, ma l’attenzione verso di loro è molto alta perché il loro habitat è a rischio a causa dei cambiamenti climatici.
Dhanu Paran ha vinto una menzione d’onore fotografando Il sonno degli elefanti. In India, ai margini della foresta pluviale, Dhanu ha fotografato con il drone quattro elefanti a riposo. Gli elefanti asiatici sono presenti solo in alcune aree indiane e sono a rischio estinzione, minacciati dalla perdita di habitat e dal bracconaggio.
Tra le foto più amate e apprezzate dalle persone che stanno visitando la mostra a Milano c’è lo scatto di Larry Taylor dal titolo Tra l’incudine e il martello (nella foto in copertina). Nel suo bianco manto invernale, l’ermellino è difficile da individuare nei paesaggi innevati. Questo piccolo predatore in cerca della sua preda si è distinto arrampicandosi su una parete rocciosa del Parco Nazionale di Yellowstone. Larry, che trascorre circa cento giorni ogni anno a Yellowstone, è stato felice di scattare questa foto con successo.
Racontare la bellezza e le emozioni di uno scatto fotografico non è semplice: occorre vedere coi propri occhi ed emozionarsi con le cento foto del Wildlife Photographer of the Year che raccontano la bellezza e la fragilità della natura. Una mostra da non perdere anche quest’anno. Maggiori info sul sito ufficiale.
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