Quanto siamo sostenibili?

ECOLOGIA, STILI DI VITA

Cosa pensano e come si comportano gli italiani in fatto di sostenibilità? Ce lo dice la ricerca di LifeGate ed Eumetra Monterosa. Le novità sono davvero interessanti e di buon auspicio.

Nel 2015 LifeGate ed Eumetra Monterosa, istituto di ricerca sociale, economica e di opinione, fondano l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile. Per il secondo anno, con il sostegno di Coop Lombardia, Ricola e Unipol Group, hanno proposto una ricerca per capire cosa pensano e come si comportano gli italiani a proposito del tema della sostenibilità.

planet

Quanto sono sostenibili gli italiani oggi? Ce lo dice una ricerca di LifeGate Eumetra Monterosa

La ricerca è suddivisa in quattro temi: livello di conoscenza, atteggiamento dominante, comportamento di consumo, comportamento di acquisto. L’indagine è stata svolta su un campione di 1.000 individui statisticamente rappresentativo della popolazione italiana adulta per distribuzione geografica, classi di età, genere, titolo di studio e condizione occupazionale. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori di LifeGate – Eumetra Monterosa.

I livelli di conoscenza dei concetti legati alla sostenibilità. La popolazione è più informata sulla sostenibilità, nelle varie aree specifiche. Abbiamo più familiarità con molti termini quali: sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, sostenibilità economica, mobilità sostenibile, città sostenibile, turismo sostenibile, alimentazione sostenibile. È stato chiesto agli intervistati se conoscevano queste parole e se sapevano spiegarne in breve il significato. Il 28% (prima era il 23%) degli intervistati è stato in grado di farlo. I maggiori conoscitori di questi termini sono stati gli uomini tra i 18 e i 44 anni, laureati, professionisti o studenti, residenti nelle grandi città.
Anche Expo Milano 2015 (con mia grande soddisfazione) ha contribuito nel far conoscere agli italiani e al mondo le parole e le azioni legate alla sostenibilità: il 64% (prima era il 62%) ha dichiarato di aver già sentito nominare questi termini, anche grazie ad Expo 2015.

Le brutte notizie fanno più rumore di quelle belle: la ricerca lo conferma. Allarme smog, aumento delle temperature, escalation del terrorismo, sono fatti maggiormente conosciuti rispetto a notizie positive quali il primato italiano per la quantità di rinnovabili da fotovoltaico o il raggiungimento di un accordo sul clima alla COP21. Questo divario di conoscenza delle buone notizie (58%) rispetto alle cattive notizie (74%) è davvero molto alto (16 punti percentuali)

L’atteggiamento verso la sostenibilità. Il 49% del campione afferma che, per lui, la sostenibilità è un tema molto sentito, mentre il 38% pensa che si tratti di una moda.

Il 37% degli italiani pensa che della sostenibilità non si può fare a meno

Sono in calo coloro che pensano che il tema della sostenibilità non sia importante (da procrastinare) e tra le persone che sentono il problema come molto distante da loro si trovano sopratutto donne casalinghe che vivono nel nord-est.

Aumentano coloro che pensano sia necessario potenziare i mezzi pubblici in modo da usare meno le automobili: il 96% (lo scorso anno era l’80%). Sostengono l’importanza dell’agricoltura biologica l’85% degli intervistati, gli investimenti nelle energie rinnovabili (83%), lo sviluppo delle piste ciclabili (76%), l’omeopatia e la medicina naturale (71%).

9 intervistati su 10 sono oggi favorevoli alla raccolta differenziata dei rifiuti

e al conferimento di quelli speciali presso le isole ecologiche e le riciclerie.

Il 58% degli intervistati concorda nel dire che “il problema del riscaldamento globale deve essere affrontato dai governi, il singolo non può fare molto” – ma questo punto di vista è in calo rispetto al sondaggio precedente.

Comportamenti di consumo e disponibilità all’acquisto sostenibile. Gli italiani hanno comportamenti sostenibili nel 22% dei casi (mentre lo scorso anno il dato era 12%). Queste persone hanno dichiarato che adottano sempre pratiche virtuose: fanno la raccolta differenziata, preferiscono i mezzi pubblici all’automobile, consumano alimenti bio, utilizzano nell’abbigliamento fibre naturali/sostenibili, usano cosmetici naturali e comprano prodotti provenienti dal commercio equo solidale.

Aumenta la propensione agli acquisti sostenibili, anche se hanno un costo leggermente superiore. Elettrodomestici a basso consumo energetico, lampadine a LED per l’illuminazione domestica e prodotti da agricoltura biologica sono acquistati sempre maggiormente. Gli italiani sono ben disposti anche verso l’acquisto di energia da fonti rinnovabili, auto elettriche/ibride, cosmetici naturali e abbigliamento naturale/sostenibile. Solo il 2% degli intervistati ammette di non sapere cosa siano i prodotti o i servizi sostenibili.

Le motivazioni degli italiani. Cosa spinge gli italiani ad essere sempre più sostenibili? Il senso di responsabilità verso le generazioni future e verso i figli (85%), la ricerca della scelta più salutare e sostenibile (81%) e l’amore per l’ambiente, l’aria aperta, i paesaggi incontaminati (81%).

Il 20% degli italiani che si dichiara attento alla sostenibilità è poi disposto all’acquisto di prodotti e beni sostenibili e valuta sempre la provenienza del prodotto in questione. A parità di prezzo, l’80% degli italiani privilegia il Made in Italy rispetto al prodotto sostenibile di importazione.

Il numero di intervistati che si definisce “appassionato” (29%), cioè la sostenibilità per lui è un tema prioritario, o “interessato” (33%) sono in totale il 62%, cioè oltre 30 milioni di italiani.

Tra gli appassionati, ci sono soprattutto giovani donne tra i 18 e i 24 anni, diplomate o laureate: il 21% di questa quota, in particolare, ha dimostrato un livello di conoscenza medio/alto dei termini e dei concetti legati alla sostenibilità.

Buone notizie che (speriamo) possano farsi sentire più di quelle negative

*nota* i dati provenienti da questo post derivano dal pdf inviatomi dalla FIMA, che ringrazio per l’aggiornamento e la disponibilità a far conoscere come rispondono gli italiani al tema della sostenibilità.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

0 commenti

ALTRI POST DA QUESTA CATEGORIA

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

Lessico naturale, quali parole usare per la natura

"Lessico naturale: energia, biodiversità e clima" è il tema di un evento che si è tenuto lo scorso mese di novembre presso Fondazione Feltrinelli a Milano. Seguendo online, mi sono soffermata a riflettere su come la nostra visione del mondo naturale cambia assieme al...

Natura e biodiversità a COP28

Natura e biodiversità a COP28

Quanto si è parlato di natura e biodiversità a COP28? Cambiamenti climatici e perdita di biodiversità sono strettamente legati e correlati. Vediamo in breve come la natura è entrata a far parte dei negoziati di COP28. I limiti planetari alla COP28 di Dubai L'anno...