Intervista a Rita Palazzi, blogger di Not Only Twenty

GUEST POST

Ho incontrato Rita Palazzi, blogger di Not Only Twenty, nel mio percorso Bloginrete: in questa intervista Rita si racconta in un’ottica diversa, partendo dal suo rapporto con la natura e l’ambiente.

Leggendo che la moda è il terzo settore per inquinamento ambientale, mi sono fatta qualche domanda e ho deciso di chiedere a chi è nel mondo della moda da sempre. Rita Palazzi ha accolto il mio invito a parlare del suo progetto per le donne over 50, il blog Not Only Twenty, e di come è possibile sentirsi bene con sé stessi e seguire la moda rispettando il prossimo e il Pianeta.

Scopriamo insieme una donna forte e intraprendente, affettuosa e comprensiva, ma anche rispettosa del prossimo e della natura.

Chi è Rita Palazzi

  • Ciao Rita, presentati ai lettori di curiosa di natura

Ciao Sabrina, grazie per questa bella opportunità.

Sono una fashion blogger over 50. Utilizzo la moda per fare aumentare l’autostima delle donne imperfette. Quelle donne che arrivate alla fatidica soglia dei 50 anni, hanno aumentato il loro peso, hanno visto il girovita allargarsi e le rughe attraversare impietose i loro volti. Credo nella bellezza delle donne a tutte le età e a tutte le taglie e questo è quello che vorrei trasmettere a chi mi segue.

Rita Palazzi, blogger di Not Only Twenty
Rita Palazzi, blogger di Not Only Twenty

Rita Palazzi e il suo blog Not Only Twenty

  • Quando è nato il tuo blog Not Only Twenty e come mai hai scelto questo nome?

Il mio blog Not Only Twenty è nato sette anni fa, quando ho realizzato che non era il caso di rimandare, quello era il momento buono di dare voce alla mia passione, era quello il momento di realizzare il sogno.

Quando ho iniziato il blog, quelli più famosi avevano nomi in lingua inglese, da qui il nome Not Only Twenty. Per me ha il significato che non solo a 20 (anni) si può avere sogni, ci si può vedere belle e si può amare la moda. 

  • Ti rivolgi alle donne over 50: quali messaggi vuoi trasmettere alle donne attraverso la moda che racconti?

Prima di tutto vorrei trasmettere l’importanza che ha la loro persona. Troppo spesso noi donne tendiamo ad annullarci per soddisfare le esigenze del lavoro e della famiglia. Scardinare gli stereotipi che vedono le donne over 50 “finite” dal punto di vista della bellezza e della sensualità e non ultimo il rispetto dell’ambiente con la scelta dell’abbigliamento.

  • Secondo te, quando si può parlare di moda etica e sostenibile? Come ne parli nel tuo blog?

Questa Sabrina è la domanda più difficile che potevi farmi. 

La moda è il terzo settore per inquinamento dell’ambiente e tanto ci sarebbe da fare. Come i tuoi lettori sanno le monocolture sono terribili per l’ambiente. Se pianto soltanto cotone, quei terreni non avranno la capacità di difendersi in modo naturale dagli attacchi dei parassiti e saranno sfruttati al massimo. Questo richiederà l’utilizzo di antiparassitari e di diserbanti che troveremo nelle acque.

Le colorazioni dei tessuti sono un altro aspetto dell’inquinamento: sembra che ormai tutti i fiumi della Cina siano inquinati a causa della moda. Il fast fashion con le sovrapproduzioni che non vengono vendute, causano inquinamento con il loro smaltimento.

Non ultimo lo sfruttamento delle persone che lavorano in questo settore. Potrei stare qui tutto il giorno a elencarti gli aspetti negativi. 

Per fortuna le cose stanno lentamente cambiando. L’utilizzo e la ricerca di nuovi materiali per la produzione di abiti e accessori sta andando avanti e potrebbe essere un aspetto molto positivo, anche in considerazione del riciclo di sostanze e materie di scarto. Per le colorazioni dei tessuti è possibile utilizzare materiali non tossici e non inquinanti.

Una cosa che mi piace moltissimo e di cui parlo spesso nel mio blog è la vendita e l’acquisto di abbigliamento e accessori di seconda mano. Un grande aiuto all’ambiente, visto che ogni capo ha una vita media di pochi mesi invece che di due anni, come dovrebbe essere per non distruggere l’ambiente. 

Inoltre, l’altro consiglio che cerco di dare a chi mi segue è quello di cambiare i propri outfit facendo girare in modo creativo tutto quello che trovano nel loro armadio, con l’aggiunta di pochi pezzi di qualità che possano durare nel tempo.  

  • Ci sono colori e tessuti che possono aiutarci a ristabilire un contatto con la natura?

Assolutamente! Ho una casa in campagna da 10 anni e non si può immaginare la varietà di colori e sfumature che la natura sa offrirci. Per questo direi che tutti i colori immaginabili in un abbigliamento ci riportano alla natura.

I tessuti cotone, lino, canapa sono in stretto rapporto con la natura. Scarpe prodotte con la buccia della mela, per fare un esempio, ci mettono strettamente in contatto con la bellezza dell’ambiente e con il suo utilizzo in modo etico.   

Rita Palazzi e la natura

  • Sei curiosa di natura? Raccontaci un episodio che lo dimostra

Quando abbiamo preso la nostra casa in campagna la scelta è stata soprattutto dettata dall’estetica. Avendo un ettaro di terra con olivi e alberi da frutto ho imparato a prendermene cura. Non ho ancora imparato a potare perché richiede una vera maestria, ma faccio le spollonature (tolgo i polloni dagli alberi), raccolgo le olive, taglio tutte le potature per recuperare legna per la stufa, ho imparato a fare le marmellate per non sprecare la frutta e ho un orto che per tutto il periodo estivo e autunnale mi dà verdure sane da mangiare. E devo confessarti che, nonostante ami molto l’abbigliamento e il make-up, adoro stare nel campo con la maglietta scolorita, le scarpe da ginnastica a lavorare. 

Rita Palazzi e la natura
Rita Palazzi e la natura
  • L’ambiente e l’ecologia fanno parte della tua vita? In che modo?

Ho un grande rispetto per gli altri e questo non può prescindere dal rispetto per  l’ambiente e l’ecologia. In campagna facciamo (qui parlo al plurale perché mio marito è quasi maniacale in questo) tutti trattamenti biologici alle nostre piante. Abbiamo una miriade di nidi (acquistati alla Lipu, per ogni specie un nido diverso) e dispencer di semini sparsi intorno alla casa, abbiamo anche un nido per il pipistrello.

Non potiamo le piante in fiore quando ci sono le api e lasciamo loro acqua. Utilizziamo il pannello solare per l’acqua calda, portiamo tutti i materiali di scarto all’isola ecologica…come vedi cerchiamo di fare del nostro meglio.

Capita molto spesso che quando andiamo a fare camminate in questa natura meravigliosa, ritorniamo  a prendere i rifiuti che gli incivili lasciano nel loro cammino.

  • Sei nata in Umbria, vivi in Toscana: come può il Made in Italy raccontare la bellezza dell’Italia ed essere allo stesso tempo etico e rispettoso della natura e degli esseri viventi?

Credo che sia possibile, la creatività degli artigiani italiani non ha limiti. Dovremmo tutti scegliere cose di qualità che durino nel tempo. Mi ricordo da quando ero bambina che gli abiti cuciti a mano (mia mamma e mia zia erano sarte) costavano più delle confezioni, perché quello era il valore aggiunto. La qualità e la perfezione dell’abito. 

Non c’è bisogno di possedere 10 armadi di abiti, questa è una cosa che ci hanno inculcato con il consumismo. Spero che questo periodo di riflessione dato dalla pandemia ci porti a politiche più rispettose dell’ambiente e di chi lo abita. 

  • Hai un libro che ami particolarmente da consigliare a chi vuole conoscere meglio il mondo della moda, dei colori e degli accessori?

Per chi ama i colori Pantone fashion. Un secolo di colori nella moda di Eiseman e Cutler, parla dei colori che nel corso degli anni hanno caratterizzato la stagione, con descrizione degli avvenimenti che hanno influenzatogli stilisti.

Simpatico il libro La Parigina di Ines de La Fressange, consigli sullo stile parigino con tanto di alberghi e ristoranti e luoghi da visitare. 

  • Le lettrici del mio blog sono molto attente alla natura e all’ambiente: quali suggerimenti daresti loro per scegliere dei capi green che non fanno male al Pianeta e ai suoi abitanti?

Il vestito verde è una piattaforma di abbigliamento ecosostenibile ed etico per donna, uomo e bambino. Lì possono trovare tutti i brand che operano in modo rispettoso dell’uomo e dell’ambiente.

Grazie Rita per averci raccontato di te e del tuo rapporto con la natura. Invito tutti voi a seguire Rita sul suo blog e sui social. Ecco il link al blog Not Only Twenty by Rita Palazzi

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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