Virna, la “figlia del vento” salvata dalle corse in Irlanda

Li abbiamo aiutati così | 2 commenti

Per la rubrica “Li abbiamo aiutati così” Valentina ci racconta le sue avventure con Virna e ci fa conoscere il GACI – Greyhound Adopt Center Italy. Una storia d’amore a sei zampe.

“Che bel cane, è un levriero da corsa, vero?” – “Sì, è un levriero, però a dire il vero l’ho salvato dalle corse.” – “Salvato? Perché?”.
Questa conversazione-tipo è un disco rotto delle passeggiate insieme alla Virna: quante volte l’ho vissuta, quante volte ho risposto a quel “perché?” dovendo scegliere le parole giuste per il mio interlocutore. A volte è un signore anziano che ha voglia di scambiare qualche parola con qualcuno, allora gli dico soltanto che in Irlanda, il posto da dove arriva la Virna, i levrieri non sono trattati molto bene e invece sono tanto buoni e dolci. A volte è un esperto cinofilo, che però non capisce granché di levrieri (in primis che non esiste la categoria del cane “da corsa” e che i levrieri sono quasi tutti cani da caccia). A volte è una ragazza che li adora per la loro eleganza e che non sapeva si potessero adottare. Mentre io rispondo, la Virna sta lì ferma e ascolta con aria indifferente, come si conviene al carattere riservato dei levrieri. A volte, invece, si avvicina scodinzolando e con la testa protesa per dare dei bacini: allora capisco che il mio interlocutore ama i cani, perché i levrieri hanno una sensibilità fuori dal comune e leggono nel cuore di chi hanno di fronte.

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Con questo sguardo come avrei potuto non ritrovare il sorriso?

Perché dico di avere salvato la Virna?
La Virna è un greyhound (levriero inglese a pelo raso) proveniente dall’Irlanda: è uno dei circa 30.000 levrieri allevati per le corse. Lassù l’industria delle corse è come il calcio da noi: una tradizione senza cui gli Irlandesi non potrebbero concepire il loro Paese, disseminato di cinodromi, dove i levrieri vengono costretti a correre davanti agli occhi di migliaia di persone che hanno scommesso su di loro.
I levrieri in Irlanda servono soltanto a questo: a correre e fare guadagnare soldi ai proprietari. Se vincono, corrono fino a 4 anni, poi la loro carriera finisce. Quando sono poco più che cuccioli vengono testati in pista e lì si decide il loro destino. Se non vincono, vengono scartati. Se si infortunano, vengono scartati. Se finiscono la carriera, vengono scartati. Diventano cani inutili, una spesa che per i proprietari non ha senso sostenere: per un grey scartato, ce ne sono centinaia, migliaia pronti a rimpiazzarlo. Il destino di uno scarto è uguale per tutti: finire nella spazzatura. I greyhound scartati vengono uccisi, soltanto i più fortunati con un’iniezione.

Una simile barbarie non poteva lasciare indifferente la civilissima Europa, dove sono nate numerose associazioni che si occupano di dare in adozione i greyhound scartati. Io mi sono rivolta al GACI – Greyhound Adopt Center Italy , la prima associazione nata in Italia: alla chiusura del cinodromo di Roma nel 2002, un gruppo di volontari si è battuto, anche contro le difficoltà burocratiche, per salvare i 370 greyhound del cinodromo. Da allora più di tremila levrieri (greyhound e galgo) grazie al GACI hanno trovato una famiglia che li ha accolti e amati.

La Virna è arrivata nel dicembre 2014, in un momento in cui essere felice mi sembrava una utopia. Avere il cane è sempre stato il mio sogno fin da bambina, quando passavo ore guardando i documentari in televisione (per me Piero Angela è quasi una figura paterna) e il weekend tra fattorie e maneggi. Non ho mai avuto l’album delle figurine Panini: io avevo l’album delle figurine del WWF.
Non l’ho mai avuto, il cane, però sapevo che prima o poi avrei realizzato il mio sogno. E così è arrivata la Virna nel giorno di Santa Lucia, a riportare la luce nella mia vita. Che da quel giorno non è più stata la stessa e di questo ringrazio ogni giorno lei, per avermi fatto rinascere, e il GACI, per avermi affidato il cane perfetto per me: io e lei siamo uguali in moltissimi aspetti e con il passare del tempo diventiamo sempre più simili. Non soltanto perché entrambe siamo alte e magre (anche se lei è molto più magra e muscolosa di me)

Siamo riservate con gli estranei, ma affettuose con chi consideriamo la nostra famiglia. Siamo testarde, non amiamo le imposizioni, a volte siamo capricciose. Ci piacciono le coccole, le passeggiate e le dormite. Ci piace stare in compagnia, ma siamo anche gelose dei nostri spazi. E poi siamo golose, curiose, un po’ matte. Ci piacciono le novità, i cambiamenti non ci spaventano…ma ammetto che la Virna è molto più coraggiosa di me! Fin dal suo arrivo ha sempre affrontato tutto con coraggio e con la voglia di conoscere tutto quello che faceva parte della sua nuova vita. Quando è arrivata non conosceva le scale, non aveva mai visto altri cani oltre ai suoi simili, non conosceva le strade e i rumori della città, non scendeva dalla macchina. Dopo qualche giorno si era già ambientata e mi ha spinto a crescere come individuo. Mi ha messo alla prova su tutto: soltanto quando sono cambiata e le ho dimostrato che poteva affidarsi a me perché ero in grado di essere la sua guida, il nostro rapporto è diventato davvero simbiotico.

E così ho deciso di aprire un blog in cui parlo di noi due, di levrieri e delle nostre piccole avventure quotidiane. L’ho chiamato I diari di ViVa : ViVa sono le iniziali dei nostri nomi e “viva” è una parola che ha un bel significato ed è esattamente come mi fa sentire la Virna da quando ha fatto irruzione nella mia vita. Ogni giorno insieme a un levriero rescue riserva delle sorprese ed è un’avventura, un viaggio meraviglioso che si fa a sei zampe.
La Virna mi insegna ogni giorno a essere migliore e dopo due anni e mezzo mi stupisce ancora mostrandomi un lato della sua personalità che ancora non mi aveva fatto conoscere.
Io l’ho salvata dall’Irlanda, ma lei mi salva ogni giorno.

Ti è piaciuta la storia di Vale e Virna? Hai salvato anche tu una specie animale o vegetale? Sei un’azienda che cerca di recuperare il buono, il bello ed il sano che la natura può donare? Partecipa alla rubrica “Li abbiamo aiutati così” col tuo racconto. Leggi qui come fare. Aspetto nuove storie 🙂

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Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

2 Commenti

  1. ViVa

    L’ha ribloggato su i diari di vi&vae ha commentato:
    Con grandissimo piacere partecipiamo alla rubrica #LiAbbiamoAiutatiCosì del blog https://curiosadinatura.com/.
    Parlo dei greyhound irlandesi, del GACI e dell’arrivo nella mia vita della mia splendida compagna Virna.
    Buona lettura!

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