Un ciclo di incontri estivi organizzato da Meet the Media Guru. Un nome: John Thackara. Ho letto qualche sua intervista, c’erano parole come design, biodiversità, radici e rete. Così sono andata a sentire quali saranno le nuove strade del design urbano.
John Thackara è il primo “guru” degli incontri estivi di Meet the Media Guru. Ho letto on line di questo designer che si occupa di scrittura e filosofia. Ho letto di salubrità dei luoghi, provenienza del cibo, agricoltura urbana, condivisione e innovazione. Una frase che mi ha molto colpito in una sua intervista è questa:
“In opposizione a un’economia globale che impoverisce la terra, la biodiversità e le persone che tocca, questi progetti segnalano un riconoscimento crescente del fatto che le nostre vite sono dipendenti dalle piante, dagli animali, dall’aria, dall’acqua e dal suolo”
(John Thackara)
La lecture di John Thackara a La Treinnale di Milano aveva per titolo “The city and it’s bioregion – a new story of place”. Storie di luoghi nel passato, nel presente e nel futuro.
La presentazione era strutturata in quattro parti:
1. Perché ci serve una nuova storia? Il design a 360°
2. Segnali di ricollegamento
3. Bioregioni: la nuova geografia del design, città, campagne, luoghi
4. Piattaforme di cooperazione
Perché ci serve una nuova storia? La storia della civiltà inizia diecimila anni fa quando l’uomo era un raccoglitore, si cibava delle piante, delle bacche, dei semi che raccoglieva. Ora l’uomo vive in grandi città, circondato dalla tecnologia, in un’economia che sembrerebbe leggera ma in termini di consumo di calorie tutto è complicato.
Quale razza animale potrebbe fare la nostra stessa evoluzione?
Forse nessuna, siamo unici. I leader mondiali ripetono parole come crescita, crescita e crescita. Nei loro discorsi si parla poco di altri termini: né energia, né risorse. Gli economisti e i leader si sono sbagliati? La crescita perpetua uccide la nostra vita. Un errore che abbiamo fatto: lavoriamo su informazioni incomplete. Non abbiamo una visione aperta ed omogenea.
Non siamo più collegati alla natura, ai suoi profumi, ai suoi odori: siamo scollegati dalla natura
Segnali di ricollegamento. Il mondo cambia e dobbiamo ricollegarci con le fonti dimenticate: la terra, l’acqua, l’aria, dobbiamo usare meno risorse, rendere migliore aria, acqua, suolo.
Ricollegarsi al luogo nel quale viviamo, siamo dentro uno spazio ed è lì che si svolge la nostra vita
Geologia, fiumi, biodiversità fanno parte della vita. Occorre passeggiare nella natura per ricollegarsi con essa. Fare passeggiate per ricollegarsi alle forze geologiche è un nuovo modo di riavvicinarsi alla storia dei luoghi. Una nuova tendenza, un nuovo trend che si sta diffondendo sia in Europa che negli Stati Uniti.
Osservazioni: il sistema radicale delle piante. All’incontro ci sono molti designer ed architetti, forse loro non hanno mai visto e considerato il sistema radicale di una pianta. Le piante al mondo sono interconnesse, connesse ai batteri e al suolo. Studi su uccelli, fiori, piante, insetti impollinatori danno luogo a grafici simili al design delle informazioni.
Anche la scienza dell’ecologia fa design: molti grafici di eventi della natura sono opere di design
Gli ecosistemi devono essere sani e serve confrontarli con le aree urbane: importante è la connessione, non il numero.
La natura è una rete come internet
John Thackara racconta di due domande che spesso pone ai suoi convegni:
“Sa da dove provengono i cibi che mangerà nel suo prossimo pasto? Sa se si tratta di un posto salubre?”
Quasi tutto il nostro cibo proviene dalla terra (se escludiamo quello proveniente da fiumi, laghi, mari e oceani). Il cibo arriva dalla terra, sia che vivi in campagna o in città.
Oggi serve riconnettersi alla natura, al suolo.
In Svezia, in estate, si è svolto uno strano festival. Il suolo è un elemento importante per i designer. Suolo come soggetto di progettazione. Hanno creato una cerimonia, raccolto bacche dai cespugli, fatto tisane, prelevato campioni di terreno: si assaggia la tisana, si collega con la zolla della terra. Da quale zolla di terra proviene la tisana che sto bevendo? Quali elementi la ricollegano a quel luogo?
Sentire il gusto della terra
In tante zone del mondo ci si ricollega alla terra: in Arizona, le persone cercano di riconnettersi col suolo, con le zone aride, i cittadini in gruppo si occupano di irrigare. In Cina, l’avvelenamento dell’ambiente è grande, ora si deve riparare il danno fatto e si usa la fitorigenerazione, le piante diventano edibili. In Europa, il recupero delle pianure alluvionali e delle aree umide.
I collegamenti creano biodiversità e la biodiversità è molto alta nelle città: arriva al 50%
A Seattle si sono creati dei corridoi per gli insetti impollinatori: così cambia il nostro rapporto con la natura. Non tutto il nuovo design ha a che fare col verde e con la natura, certamente, ma nel futuro del design ci sarà molto verde.
La cultura del riparare, dell’aggiustare, del riciclare
Ne sono esempi le infrastrutture verdi ad Amsterdam e la manutenzione dei canali. Trentamila stabilimenti industriali abbandonati nel nord Italia, serve un’opera di disindustrializzazione. In Spagna la situazione economica è negativa, ma c’è un internet parallelo, quello dove si usa una stessa fonte di collegamento per più famiglie.
Elementi sociali, ecologici, economici. Come fare questi piccoli cambiamenti e trasformarli in qualcosa che cambia il mondo? Riciclare un computer, usare la terra, analizzare le radici dell’erba
Le BioRegioni. Ci vuole un cambiamento sistematico, non restare chiusi nel proprio quartiere, pensare in grande, pensare al mondo. Sistema sociale e sistema ecologico sono collegati. Ad esempio il fiume in Francia. Chi si occupa della zona, del fiume? I cittadini, la politica, tutti.
Economia circolare e della condivisione. Piattaforme cooperative. Ricollegare aree e percorsi in regioni e reti metropolitane
I problemi sono complessi. Serve come un grande telaio dove siamo noi, dove viviamo. Siamo d’accordo nel vivere tutti in posti sani.
La salute delle bioregioni è un grande valore da salvaguardare
Da dove arrivano gli alimenti? Se metto in grafico il percorso del cibo ottengo una rete.
Una regione sana genera biodiversità e persone sane. Un ecosistema sano crea cibo sano ed esseri umani sani.
Come creare un’unione? Sono le reti che trasformano la raccolta e la distribuzione del cibo.
Piattaforme di cooperazione. C’e tanto lavoro da fare. Servono volontà e desiderio. Persone diverse che lavorano insieme. Uno spazio migliore per una vita più sana. Un ecosistema: network ecosystem.
Organizzarsi in rete, mettere insieme cose, cogliere tendenze, sfruttare la rete. Servono attori e azioni
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