Come sta il nostro Mar Mediterraneo?

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Anche il nostro mare, il Mediterraneo, è soggetto all’inquinamento da plastica tanto quanto gli oceani. Ecco perché.

“Il nostro Mar Mediterraneo è il mare più bello del mondo”

Questo è vero, ma gli scienziati hanno voluto andare in profondità (è il caso di dirlo, parlando di mare) per capire meglio cosa succede nelle nostre acque. Molte imbarcazioni hanno gettato reti, dette “mantra crawl” per studiare i frammenti di plastica dispersi in mare.

I risultati sono sorprendenti, eccone alcuni:

  • nel Golfo di Genova: 200.000 micro-frammenti di plastica per chilometro quadrato (km2)
  • a Portoferraio, Isola d’Elba: 892.000 micro-frammenti di plastica per chilometro quadrato (km2)
  • in media nel Mar Mediterraneo: 115.000 micro-frammenti di plastica per chilometro quadrato (km2)
  • in media nell’Oceano Pacifico: 334.000 micro-frammenti di plastica per chilometro quadrato (km2)
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Pezzetti di micro-plastica trovati nel Mar Mediterraneo, diversi per forma e colore
(foto©National Geographic Italia)

Non solo in mare, anche in spiaggia. Purtroppo la plastica non abbonda solo in mare, ma anche sulle spiagge. Alle Hawaii sono stati trovati ben 200.000 frammenti di plastica per chilometro quadrato (km2) di sabbia.

La plastica è il rifiuto per eccellenza dell’era moderna. Goletta Verde conferma che dall’estate 2013 in poi la plastica è il rifiuto galleggiante più diffuso (95%). Il primato è stato del legno fino al 2013, poi ha preso il sopravvento il polietilene, sotto forma di buste, bottiglie, pezzi di polistirolo.

Il mare è armonia, calma e meditazione. Il mare ci rilassa e cura il corpo e la mente coi suoi colori e i suoi suoni.

“È la sua eternità che ci affascina e ci strega”

lug/ago2016

Foto frase del blog, luglio e agosto 2016

Occorre cambiare i nostri comportamenti il più velocemente possibile. Nella scorsa Giornata Mondiale degli Oceani, l’8 giugno 2016, dati scientifici dell’ONU – come potete leggere in questo post – hanno incluso la plastica tra i cinque problemi che affliggono le nostre acque, insieme alla pesca eccessiva, la perdita di biodiversità delle barriere coralline, l’innalzamento del livello dei mari e le trivellazioni nell’Artico.

Servono leggi e buoni esempi. Serve anche l’impegno di ogni singolo cittadino. Servono fantasia e creatività per tornare verso la giusta direzione, verso un mondo meno inquinato, verso un mare più pulito e sano.

*nota* Questo post è stato ispirato dal seguente libro, dal quale sono tratti i dati, le frasi citate tra virgolette e quelle evidenziate: Nicolò Carnimeo – “Come è profondo il mare” – Edizioni Chiare Lettere

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

3 Commenti

  1. Mario

    Ciao Sabrina, veramente allucinante il fatto che la situazione sia questo e non si prendano provvedimenti seri in proposito. È vero che la coscienza civica e il civismo sono la chiave per frenare il problema, ma qui bisogna agire in fretta a livello intergovernativo!

    • Sabrina

      Ciao Mario, grazie. Ci sono rimasta male anch’io leggendo della situazione del nostro bellissimo Mar mediterraneo. Speriamo davvero che chi ne ha la possibilità prenda i giusti provvedimenti. Grazie per aver lasciato un commento, a presto 🙂

  2. Laura & Samantha

    A parte le microplastiche…è impressionante quanta plastica si incontri nel mare navigando…palloncini, materassini, palloni, buste, contenitori di ogni tipo, boe, parabordi…veramente di tutto. Che deprimente! Laura

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