Cos’è il capitale naturale

ECOLOGIA

Il capitale naturale è l’insieme delle risorse naturali del nostro Pianeta. Ha un immenso valore ecologico ed economico e ci permette una buona qualità della vita.

In questi giorni è stato istituito il Ministero della Transizione Ecologica che dovrà accompagnare la trasformazione del sistema produttivo verso modelli sostenibili. La produzione di energia, la produzione industriale e lo stile di vita delle persone dovranno essere meno dannosi per l’ambiente.

Occorre un corretto equilibrio uomo-natura a partire dall’ambiente naturale, dagli ecosistemi, dalla biodiversità. Cos’è il capitale naturale? Cosa si intende per servizi ecosistemici? Quanto vale in Italia il capitale naturale? Nel post, provo a darti qualche chiarimento in più sul valore del capitale naturale.

Perché la natura è il nostro capitale 

Il capitale naturale è l’insieme delle risorse naturali del nostro pianeta. È il nostro patrimonio, comprende: il suolo, l’aria, l’acqua e gli organismi che popolano tutte queste zone. 

Il capitale naturale può anche essere visto come una grande risorsa nazionale mondiale e per questo ha un suo valore. Forse avrai letto il termine servizi ecosistemici che comprende tutti i beni e i servizi gratuiti che la natura ci fornisce. I servizi che la natura ci offre gratuitamente ci permettono di vivere e sono la base della nostra economia. Per questo possiamo dire che la natura è il nostro capitale.

Facciamo qualche esempio per capire meglio cos’è il capitale naturale. Se consideriamo un bosco attraversato da un fiume, questo costituisce un capitale naturale. Se manteniamo gli alberi e le acque sane e pulite, queste ci forniranno alimenti, legno, cibo. Un valore enorme anche dal punto di vista economico e sociale, non solo ambientale.

Il termine capitale naturale si ritrova per la prima volta in un libro del 1973 ed è stato poi ripreso da studiosi di economia ecologica. Da questa data in poi, gli economisti e gli ecologisti hanno iniziato ad interessarsi del capitale naturale e a studiarlo. 

Il principio di partenza è il seguente: se manteniamo sani i nostri ecosistemi, questi funzioneranno bene e così la nostra vita e la nostra economia.

Al contrario, com’è successo negli ultimi decenni, se sfruttiamo in modo esagerato le risorse che il pianeta ci offre, il suo valore ecologico ed economico diminuirà. La nostra vita sarà peggiore dal punto di vista ecologico, economico e sociale.

Studiando la biodiversità degli ecosistemi si può dare a questa un valore per l’ambiente.

Stimare e valutare il capitale naturale di un’area del nostro pianeta non è semplice. Molte associazioni redigono degli studi annuali che indicano quanto vale un certo capitale naturale, come un lago o una foresta, per arrivare poi a stimare il valore del capitale naturale di una nazione o di un’intera area geografica.

Cos’è il capitale naturale

Cosa sono i servizi ecosistemici

Il capitale naturale è l’insieme della biodiversità presente sul nostro pianeta. Abbiamo visto che ha un notevole valore dal punto di vista biologico , ecologico ed economico: ecco perché ecologia ed economia dovrebbero essere due discipline collegate tra di loro.

Una volta riconosciuto il valore del capitale naturale, sono nati progetti e programmi internazionali per dare un valore economico alla natura, al paesaggio, alla biodiversità Gli ecosistemi permettono all’uomo di vivere. Questo fattore molto importante è stato spesso trascurato dal mondo degli economisti. 

Come si calcola il valore del capitale naturale? Gli studiosi di ecologia e di economia concordano sul fatto che gli ecosistemi offrono agli uomini una serie di servizi che si possono raggruppare in quattro grandi macro-categorie:

  • di supporto
  • di fornitura o approvvigionamento
  • di regolazione
  • culturali e ricreativi
I servizi ecosistemici

I servizi ecosistemici di supporto comprendono una serie di processi naturali quali il ciclo dei nutrienti, la decomposizione del suolo, la fotosintesi. Grazie a questi servizi dai fiori possiamo ricavare frutti e cibo.

I servizi ecosistemici di fornitura indicano tutto quello che abbiamo a disposizione: cibo, aria, acqua, suolo, materiali combustibili, fibre, elementi naturali come il legno.

I servizi ecosistemici di regolazione sono dati da un’insieme di fattori che interagiscono tra loro: la regolazione del clima, l’impollinazione, la purificazione delle acque, la regolazione del terreno, la salvaguardia dalle malattie.

I servizi ecosistemici culturali comprendono tutto ciò che possiamo trarre come beneficio dalla natura, dal paesaggio ,dall’ambiente: il valore estetico, la bellezza, l’armonia, il valore spirituale, la possibilità di svago e divertimento, gli incontri sociali, le relazioni.

Ecologi, economisti, scienziati ed esperti hanno dato un valore economico e monetario a tutto questo, a tutto ciò che la natura ci fornisce in modo gratuito. Questo è il valore del capitale naturale attuale. Da questi dati, nel futuro, si potrà studiare e valutare quanto capitale naturale stiamo perdendo.

Negli ultimi anni, purtroppo, la perdita di biodiversità, fattore che è alla base di questa piramide, ha reso l’ambiente più povero di specie vegetali e animali. Da ciò segue una perdita ecologica ed economica per la natura, per l’uomo e per l’umanità intera.

Il capitale naturale in Italia

Il Ministero per la Tutela del Territorio e del Mare redige ogni anno il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia. Insieme ai Ministri, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e la Conferenza delle Regioni, Istituti di Ricerca e massimi esperti in materia collaborano per definire il valore del nostro capitale naturale.

Nel 2019 siamo arrivati alla terza edizione di questo importante documento nel quale si tiene conto del raggiungimento di obiettivi sociali, economici, ambientali. Inoltre si fa notare come sarà sempre più importante tenere conto del valore del capitale naturale italiano nelle scelte politiche ed economiche del nostro Paese e nella pianificazione territoriale.

Si avvicina la data del 2030, anno della realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per una crescita sostenibile dell’Italia, per il presente e per il futuro. Il 22 maggio 2020 nella Giornata dedicata alla Biodiversità, durante un convegno online, gli esperti che hanno redatto il rapporto sul capitale naturale in Italia nel 2019: hanno scritto un testo per evidenziare come avere sistemi naturali sani, vitali e resilienti sarà indispensabile dopo la pandemia che ha colpito il mondo intero.

Il rilancio dell’economia dovrà tener conto dei valori della sostenibilità e dell’economia circolare

Il testo del 2019 ha messo in rilievo come sia preoccupante lo stato del deterioramento complessivo, della vitalità, della resilienza dei sistemi naturali. La modificazione del clima è progressiva e lenta. 

Ad esempio, la tempesta Vaia ha colpito il 60% delle foreste di 437 Comuni italiani, danneggiando il bosco in termini di alberi, legname, animali viventi nella zona. Il valore naturale perduto è immenso ma può essere calcolato in modo da ripristinarlo nel corso dei prossimi decenni.

Occorre stabilizzare il clima, proteggere e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità, accelerare il processo verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Entro il 2030 l’Italia dovrà essere in grado di garantire il livello zero di: 

  • perdita di habitat naturali
  • estinzione delle specie viventi
  • dimezzamento degli effetti negativi dei modelli attuali di produzione consumo delle società

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Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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