Piccoli Mostri nell’armadio: note

ECOLOGIA, STILI DI VITA | 2 commenti

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Note sul report di Greenpeace “Piccoli Mostri nell’armadio”

Nel post precedente, “Piccoli Mostri nell’armadio” ho riportato uno studio effettuato da Greenpeace su alcuni abiti e scarpe per bambini per rilevare la presenza di sostanze tossiche.

Ho indicato il sito e il documento pdf nel quale sono raccolti i dati. Spero che lo abbiate letto. Comunque vorrei fare alcune precisazioni:

  1. Nel pdf si nota come i campioni studiati per ogni marca provengano da ogni parte del mondo e il numero di campioni analizzati non sia elevato. Ciò non toglie che alcune sostanze tossiche sono state riscontrate, anche se in concentrazioni nei limiti di legge. Occorre quindi seguire lo sviluppo della campagna e considerare i marchi che si sono impegnati in un processo di detossificazione come “marchi puliti” o sulla via del miglioramento.
  2. Nella gallery ho voluto evidenziare la parte costruttiva della campagna, quella dei  Piccoli Mostri, che ripropone le sostanze nocive sotto forma di personaggi simili ai cartoni animati: un’idea molto interessante per conoscere e far conoscere i problemi che una sostanza tossica può dare.
  3. Il mio intento è sempre quello di segnalare e dare informazioni, in modo che ognuno possa farsi una propria opinione e agire di conseguenza.
  4. A seguito del post, C&A mi inviato un suo studio e report che pubblico qui sotto. Se altri marchi avessero da fare correzioni, terrò conto anche dei loro dati.

Questo il report di C&A:

Düsseldorf, 14 Gennaio, 2014. Oggi C&A è venuta a conoscenza dei risultati del nuovo rapporto di Greenpeace per il quale sono stati testati un totale di sette prodotti C&A. Secondo lo studio, uno di questi prodotti contiene un alto livello di NPE (nonilfenolo etossilato). Questa sostanza è utilizzata in alcuni detergenti e, in alcuni casi, nel processo di produzione di tessuti e prodotti in pelle.

Secondo il rapporto di Greenpeace e basandoci sulle informazioni in nostro possesso, il prodotto testato è una scarpa che è stata prodotta per la vendita esclusiva nel mercato messicano. Come misura precauzionale, C&A Messico sta ritirando dal mercato il prodotto in questione per svolgere ulteriori ricerche.

In base alle informazioni in nostro possesso, gli altri prodotti testati da Greenpeace e distribuiti in Europa sono risultati in linea con le normative vigenti.

Come membro dell’iniziativa ZDHC (Zero Discharge Hazardous Chemicals), C&A rispetta il suo impegno nell’eliminare l’uso di NPE e contribuire così alla salvaguardia dell’ambiente. Cambiamenti significativi, duraturi e su scala industriale possono essere raggiunti solo attraverso un’attiva collaborazione di tutti gli attori di ogni segmento della catena di produzione dell’abbigliamento. La ZDHC funge da strumento di coalizione e piattaforma per condurci verso il nostro obiettivo di azzerare l’emissione di sostanze nocive entro il 2020. Questo ci dà l’opportunità di condividere le conoscenze, le capacità e le risorse necessarie per affrontare le difficoltà e ottenere i risultati. Crediamo che questa sia la strada più sostenibile e meglio strutturata da percorrere per continuare a progredire. A questo riguardo vorremmo trovare il supporto degli interessati di tutti i settori nel sostenere gli impegni e i futuri piani della ZDHC. Come gruppo di aziende e di persone che si preoccupano profondamente dell’ambiente, i marchi coinvolti nella ZDHC sono impegnati nell’obiettivo dell’azzeramento dell’emissione di sostanze chimiche nocive. Abbiamo fatto significativi progressi verso questo obiettivo.

Nel solo 2013 infatti:

Ci siamo impegnati a eliminare gradualmente il c8 entro e non oltre il 1 Gennaio 2015.

Abbiamo testato, analizzato e condiviso i risultati dell’utilizzo di prodotti chimici all’interno di 20 strutture in Bangladesh, China, India, Taiwan e Vietnam.

Sviluppato e condiviso il primo database di componenti chimici globale, come passo importante per identificare ed eliminare quelli nocivi.

Questi risultati si basano sulla fondazione che abbiamo costituito con la Joint Roadmap sviluppata attraverso gli input di fornitori, scienziati, professori, ONG e altri attori coinvolti. Perseguendo la Roadmap 2020, gli agenti chimici problematici verranno sostituiti dove tecnicamente possibile da nuove frontiere globali e sostenibili. Consideriamo gli attuali risultati dei test come un’opportunità per valutare ulteriori misure per una riduzione più efficace e sicura delle sostanze problematiche. Allo stesso tempo sensibilizzeremo ulteriormente i nostri fornitori verso l’astensione dall’utilizzo di queste sostanze.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

2 Commenti

  1. Mirella

    Brava, Sabri! Sempre molto accurata e corretta.

    • Sabrina

      Ti ringrazio! 🙂

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