Giovedì scorso ho partecipato all’incontro su benessere, alimentazione e grani antichi alla Libreria Rizzoli in Galleria a Milano. Rileggendo i miei appunti, qualche consiglio degli esperti, per voi.
Giovedì 19 gennaio presso la Libreria Rizzoli, in Galleria a Milano, si è svolto l’incontro “Benessere è… alimentazione e salute con i grani antichi”. Ho partecipato alla serata e assaggiato le focacce preparate da Maura Bozzali. Ho preso anche qualche appunto per voi.
Perché antichi e moderni? I grani che utilizziamo attualmente in cucina sono nati da una selezione fatta dall’uomo. Questa selezione, però, è avvenuta in un ottica industriale e non coincide – purtroppo – con il benessere. Celiachia e intolleranza al glutine nascono perché la selezione ha privilegiato grani con alto contenuto in glutine, molto raffinati, che subiscono danni per le alte temperature impiegate durante la loro produzione. Oggi il risultato è che spesso questi grani “moderni” o “industriali” non sono in linea col il benessere e con la sana alimentazione.
Un omaggio a Nazareno Strampelli. Nazareno Strampelli è stato nominato anche l’altra sera. Non si può non parlare di lui, citando i grani mentana e senatore cappelli. Per chi volesse sapere qualcosa di più su questo agronomo che ha tanto contribuito alla nascita di nuove varietà di grano, in questo post vi racconto il libro a lui dedicato per i 150 anni dalla nascita.
I grani e i cereali antichi. Con questo termine si intendono molte specie di cereali. Come dice la brochure di Verdi Radici e Amore Terra, i grani teneri che definiamo antichi sono il gentil rosso, il menata, il verna. Abbiamo poi il grano duro senatore cappelli. Non solo grano, ma anche altri cereali, a volte poco conosciuti: il farro – monococco e dicocco – l’ orzo, la segale, l’avena. Diversi cereali antichi sono anche “gluten free”: il miglio, il sorgo, il grano saraceno. Molti di questi cereali li ho scoperti ad Expo 2015 e potete trovare tante altre informazioni su di loro nel mio ebook.
Benessere a tavola. La dottoressa Nobili ha fatto un’interessante carrellata su benessere ed alimentazione. Appunti alla mano, ecco alcuni spunti di riflessione. Potete trovare altre informazioni in questo post.
Innanzitutto per star bene occorre unire alla sana alimentazione un’attività fisica regolare, rapporti umani gratificanti, curare sé stessi e non eccedere con lo stress. Oggi esiste anche una correlazione tra dieta ipocalorica e longevità: meglio mangiare qualche caloria in meno, piuttosto che qualche caloria in più (forse potrebbe essere, come dicevano i nonni: “alzarsi da tavola con ancora un po’ di fame”).
– Nella dieta di ogni giorno, mettere circa il 50% di carboidrati, il 15-20% di proteine e non più del 30% di grassi.
– Scegliere carboidrati associati a fibre e fitonutrienti, come si trovano nei grani antichi
– Non esagerare con i carboidrati per evitare glicemia alta, aumento di peso e infiammazione
– Come grassi, preferire olio extravergine di oliva
– Come proteine: pesce, carne bianca, legumi associati ai cereali, poi formaggi e carni rosse. I salumi, sarebbero da evitare
– Mangiare in modo equilibrato ad ogni pasto
– Preferire frutta e verdura
– I dolci: solo occasionalmente (danno assuefazione: ce ne siamo accorti, vero?! ;-))
– Tra i metodi di cottura: ogni giorno, vapore e bollitura e ogni tanto, fritture, griglia e forno.
Un viaggio nel biologico. Se volete conoscere aziende biologiche che stanno coltivando grani antichi, erano presenti all’incontro Verdi Radici e Amore Terra. La resa dei grani è minore, per questo il loro costo risulta più alto. Ma poi, i grani antichi sono macinati in mulini a pietra, trafilati al bronzo, essiccati in modo naturale e mai portati a temperatura troppo elevata. Quindi: mangiare il giusto, ma managiare meglio!
Viaggiare e mangiare bio. Se oltre a provare questi grani, volete fare un giro nelle zone di Modena e di Gubbio, abbiamo incontrato Alessandro Manfredini di Casa Minelli e Pietro Senatore Musini di KeBio. Solo a guardare le immagini di questi siti vien voglia di fare subito la valigia e partire…
Andiamo ad assaggiare… Le focacce e i taralli erano davvero squisiti… Maura Bozzali ci ha dato qualche ricetta (che potete leggere qui) e due consigli in più:
1 – abolire la farina 00, troppo povera, perché troppo raffinata, e scegliere la farina semi-integrale di tipo 2
2 – provare e riprovare, arrivare ad avere delle proprie miscele preferite da utilizzare in cucina
Perché impastare riporta all’infanzia ed è forse il primo contatto col cibo che ognuno di noi ha avuto. E quei profumi, quei sapori, quei ricordi restano con noi per sempre 🙂
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