Il prossimo fine settimana si festeggia questo bellissimo animale con la Festa del Lupo. Una buona occasione per cercare di capire questo diffuso modo di dire, “in bocca al lupo!”, e la sua risposta, “crepi!”
Modi di dire con animali e piante Ce l’ho in mente da un po’ di tempo questa “rubrica” sui modi di dire degli animali. E il più noto è sicuramente l’in bocca al lupo! e la sua relativa risposta: crepi!
Lo usiamo per chi deve sostenere un colloquio di lavoro o un esame, ma anche per altre difficoltà della vita. L’intento è quello di portare fortuna, un augurio che tutto vada bene. Ma da dove salta fuori questo modo di dire?
Il lupo, animale affascinante, nei secoli bistrattato Il lupo è un animale che amo. Vive in branchi ben organizzati, è fiero, ma anche amorevole e affettuoso. La sua tana è costruita in luoghi sicuri e segreti. Quando crede che ci sia un pericolo, sposta i cuccioli portandoli in bocca da un nascondiglio all’altro (comportamento che avrete visto fare anche a mamma gatta!). Come ogni mamma, anche mamma lupo è molto protettiva verso i propri cuccioli: così, se siete nella bocca della lupa, siete al sicuro!
Quindi, l’origine di questo modo di dire è semplice: essere in bocca al lupo significa essere protetti, essere guidati e amati. Rispecchia un altro modo di dire più “umano”: “essere in buone mani!”
Infatti la leggenda ha messo proprio in bocca alla lupa, i gemelli Romolo e Remo, che avrebbero dovuto fondare (e così è stato) la città di Roma! Perciò è bello augurare “in bocca al lupo!” e la risposta dovrebbe essere: “viva il lupo!” oppure solamente “grazie!”
Cosa dice l’Accademia della Crusca Anche alla famosa Accademia di Lingua Italiana è stata posta questa domanda. Secondo l’Accademia, la frase “in bocca al lupo!” ha funzione apotropaica, cioè allontana la cattiva sorte con la sua carica di magia. Sarebbe nata come frase da dire ai cacciatori in partenza per le battute di caccia. Questo spiega anche la risposta” crepi!”: se sono un cacciatore preistorico o medioevale, è logico che avrei risposto così, sperando di portare a casa un esemplare di questo animale per la cena!
Il lupo nel Medioevo Ricordiamoci che nel Medioevo, il lupo rappresentava un pericolo per l’uomo. Spesso, però, la sua pericolosità è stata accentuata ed è stato descritto per secoli come “animale crudele, falso e insaziabile”.
Anche le favole di Esopo e La Fontaine, il Cappuccetto Rosso e il Lupo di Gubbio hanno contribuito alla cattiva fama del lupo. D’altra parte, nel Medioevo le foreste erano buie e pericolose e incontrare un lupo era molto facile e sicuramente terrorizzante.
Di questi incontri restano testimonianze nei modi di dire che riguardano il lupo e questi “motti” sono comuni a tutte le lingue europee, non solo all’italiano. Si ritrovano:
nella lingua francese – se précipiter dans la gueule du loup – (precipitarsi in bocca al lupo)
in inglese – keep the wolf from the door (lett. tenere il lupo lontano dalla porta)
in tedesco – hungrig wie en Wolf (affamato come un lupo)
in polacco – nie wywołuj wilka z lasu (non chiamar fuori il lupo del bosco)
“Crepi il lupo!” ma non solo Sempre l’Accademia della Crusca, approfondisce questa risposta. Partendo dal gergo dei cacciatori, abbiamo poi esteso il verbo “crepare” e lo usiamo in vario modo per scongiurare la mala sorte. Ad esempio diciamo: Crepi l’avarizia! Crepi l’astrologo! Crepa! e altro ancora…
Dal passato ai tempi moderni Tornando a tempi più recenti, nel 1970 il lupo (Canis lupus italicus) in Italia era sull’orlo dell’estinzione. Sempre in lotta contro pastori e agricoltori che difendevano i loro allevamenti dagli attacchi del predatore, questo animale non era poi così terribile, visto che è arrivato quasi ad estinguersi.
Ad un certo punto della sua storia, l’uomo ha cominciato ad adottare cuccioli di lupo. Uomo e lupo hanno stili di vita simili, colonizzano allo stesso modo gli ambienti a loro disposizione. Sono entrambi onnivori e si destreggiano ugualmente nelle varie situazioni della vita. Quindi si sono trovati a vivere negli stessi spazi e a competere per le stesse risorse (di cibo, di luogo per vivere) e così il lupo ha cominciato ad attaccare le greggi allevate dall’uomo per necessità, per competizione naturale.
La festa del lupo Oggi il lupo è stato riabilitato e si guarda a questo animale con il giusto rispetto, grazie anche alle conoscenze che provengono dagli studi scientifici. Il prossimo weekend sarà la “festa del lupo” che si svolgerà a Castelluccio di Porretta Terme, vicino Bologna (ma forse anche altrove: fatemi sapere!) con questo programma.
Amanti della natura, biologi, naturalisti e fotografi si riuniranno per celebrare questo bellissimo animale. Il lupo è schivo e ha timore dell’uomo, un animale splendido che testimonia una lunga storia di vita in comune all’uomo
Allora vorrei augurare “In bocca al lupo!” a tutti coloro che potranno partecipare agli incontri in calendario in queste giornate di festa! Racconatemi cosa succede, se potete! E voi, cosa ne pensate del lupo? Dite spesso: “In bocca al lupo!”?
<3 viva il lupo!
perchè il lupo prende in bocca i suoi figli
Ciao Angelica. Il lupo prende in bocca i cuccioli per proteggerli. Quando sente che la tana non è più sicura perché un predatore o un uomo si è avvicinato troppo, sposta i cuccioli in un nuovo posto più sicuro, portandoli in bocca. Inoltre, quando una mamma lupa ha i cuccioli, siamo certi che li difenderà a costo delle sua stessa vita. Per questo stare “in bocca al lupo” significa stare al sicuro! Grazie per il commento
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Grazie. Ho trovato questa informazzione molto interesante. Vorrei sapere perché a certe persone sembra che non piace quando uno augura ‘in bocca al lupo’ e rispondano con la frase ‘ crepi il lupo’ . Non é come dire ‘good luck’ in Inglese?
Grazie Kevin per il tuo commento 🙂 Come dico nel post, sembra che la frase nel Medioevo veniva detta ai cacciatori che partivano per le battute di caccia e quindi si auguravano la morte del lupo (e non quella del cacciatore). Perciò rispondevano: “crepi il lupo!”. Oggi significa “buona fortuna”, “auguri” e molti infatti rispondono: “viva il lupo!”