Il genio e la sensibilità del grande fotografo, Steve McCurry, in un viaggio globale alla scoperta della contiguità tra noi e il mondo animale
Mudec Photo è il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia d’autore nato da poco di fronte al Museo delle Culture di Milano.
Animals è il primo progetto espositivo che viene ospitato in questi nuovi spazi, appositamente pensato e creato per il Mudec di Milano. Sono 60 scatti del grande fotografo esploratore del genere umano, Steve McCurry.
Una foto racconta una storia. Questa esposizione ci racconta del rapporto tra uomo e animali. Animali da compagnia, da lavoro, animali usati per il nostro divertimento, animali feriti e uccisi dal comportamento umano, dalle guerre e dal cambiamento climatico.
Un progetto che nasce nel 1992. In quegli anni Steve McCurry decise di lasciare il suo lavoro da fotografo freelance negli Stati Uniti per un viaggio in India accompagnato solo da uno zaino pieno di vestiti e rullini fotografici. Quel viaggio lo ha portato fino in Afghanistan negli Anni della Guerra del Golfo. Dopo quell’esperienza, McCurry decise di dedicare parte dei suoi scatti al rapporto uomo-animali.
Un uomo – un animale. Le foto esposte in questa bellissima mostra ci raccontano di un rapporto particolare tra uomo e animale. Spesso sono animali domestici – cani, gatti, cavalli, mucche, asini – che condividono con noi la vita quotidiana, il lavoro nei campi, e ci forniscono cibo. Ma anche animali che l’uomo ferisce e uccide durante i combattimenti tra animali, le guerre e con i disastri dovuti al cambiamento climatico.
Il percorso della mostra è libero. Tranne per alcune eccezioni, non ci sono didascalie sotto le fotografie. È indicato solo il luogo e l’anno dello scatto.
Quattro foto mi hanno incuriosito più delle altre.
1983, India. Un cane nero fissa la porta bianca di una casa rossa. Vorrebbe entrare perché l’acqua ha invaso la strada e non può più camminare. Bellissimo il contrasto tra i colori e lo sguardo del cane. La foto testimonia l’impatto che i monsoni hanno sulla vita delle popolazioni, sull’uomo e sugli animali nel Sudest asiatico (come McCurry racconta nel suo volume Monsoon).
1991, Kuwait. I cammelli camminano in una terra desolata, un campo infuocato dalle esplosioni di più di 600 pozzi petroliferi. Queste foto hanno fatto il giro del mondo durante la Guerra del Golfo. Hanno testimoniato il danno che la guerra fa a tutti: uomini, animali, ambiente naturale. Ecco che la fotografia diventa testimone di un disastro ecologico, rappresentato anche da altri scatti di McCurry che ritraggono gli uccelli migratori ricoperti dal petrolio.
2002 Kabul. Un cane sulla bicicletta. È un cane pastore Kuchi, sembra tranquillo col suo padrone, in bicicletta, in giro per il paese. In realtà è sabato e come ogni sabato al mercato rionale si svolgono combattimenti tra cani ed è proprio lì che il suo padrone lo sta portando.
2010 Thailandia. Nel centro di ripopolamento per elefanti un ragazzo legge un libro in un prato, appoggiato ad una roccia. Dall’altra parte della roccia c’è un elefante. Sembrano amici, compagni. In realtà, come ci svela McCurry, l’elefante è arrivato da poco e si sta solo strofinando sul masso per grattarsi. Non conosce affatto il ragazzo che legge.
Magia della fotografia, potere delle storie. Quest’ultima foto rivela la magia della fotografia: quella di lasciar libero l’osservatore di inventare la propria storia personale guardando l’immagine. Io me ne sono raccontate tante durante la visita alla mostra Animals e vi suggerisco di visistarla e di fare altrettanto.
Gli sguardi (anche ad occhi chiusi). Le fotografie sono eccezionali per i loro colori, le inquadrature, le luci – niente di nuovo per uno dei grandi fotografi della nostra epoca.
Quello che più mi ha colpito di questa meravigliosa mostra sono gli sguardi. Spesso uomo e animale hanno lo stesso sguardo. Uno stesso sguardo che si ritrova nel ragazzo biondo col suo cane o in quello indiano cona la sua mucca o nella famiglia francese e in quella asiatica. Gli sguardi degli animali sono intensi, espressivi tanto quanto quelli dell’uomo.
Alcune foto ritraggono uomo e animali che dormono. Un anziano dorme su una panchina all’aperto e il suo cane dorme sotto di essa. Un bambino dorme per strada appoggiato alla sua mucca, anch’essa dormiente. Una mamma dorme con la bambina, dondolandosi sull’amaca, e sotto dorme un serpente.
In tutti questi scatti ad occhi chiusi si percepisce come uomo e animali condividono gli stessi sguardi, anche mentre stanno dormendo. Calma, tranquillità, fiducia, accomunano l’uomo che dorme in compagnia del proprio animale. Immagini bellissime che ci ricordano che non siamo soli in questo mondo, ma condividiamo il pianeta con tutte le altre creature viventi attorno a noi.
Animals – Steve McCurry – presso Mudec, Museo delle Culture a Milano
prorogata fino al 14 aprile 2109
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