Cambiamento climatico e Jane Goodall al Festival della Fotografia Etica 2024

ANIMALI, ECOLOGIA, mostre, RECENSIONI

Il Festival della Fotografia Etica 2024 a Lodi quest’anno è arrivato alla sua quindicesima edizione e a questo importante traguardo ha dedicato la mostra Scatti di etica: 15 anni di immagini iconiche. Nelle mostre del festival, il tema dell’etica ricorre anche negli spazi espositivi dedicati al cambiamento climatico e al mondo animale. Questa edizione ha celebrato i 90 anni dell’etologa Jane Goodall e le numerose donne che ha ispirato, nel campo della scienza e della fotografia naturalistica.

The Nature of Hope, a celebration of Jane Goodall

La mia prima tappa al Festival della Fotografia Etica 2024 è stata la visita allo Spazio Environment che ospita la mostra dedicata ai 90 anni della scienziata Jane Goodall, mostra dal titolo The Nature of Hope: a celebration of Jane Goodall and the Women She Inspired.

Quaranta scatti dei novanta che numerose fotografe da ogni parte del mondo hanno realizzato prendendo ispirazione dalla scienziata inglese. I suoi studi sugli scimpanzé selvatici nel Parco Nazionale di Gombe Stream, in Tanzania, hanno cambiato il modo in cui gli esseri umani guardano gli altri esseri viventi sulla Terra. È stata la prima scienziata a chiamare per nome ogni animale: prima di lei, erano solo un numero o una sigla. Il suo impegno per la conservazione delle specie e il benessere degli animali continua tramite la sua fondazione e il suo principale progetto, Roots & Shoots.

La campagna Nature of Hope unisce il Jane Goodall Institute a Vital Impacts, organizzazione no-profit, guidata da donne, che utilizza l’arte e la narrazione visuale per sostenere individui e altre organizzazioni che proteggono gli esseri umani, la fauna selvatica e gli habitat. Jane Goodall, come dimostra questa mostra a lei dedicata all’interno del Festival della Fotografia Etica 2024, ha ispirato numerose donne che, attraverso le loro fotografie naturalistiche, raccontano la natura e portano alla conoscenza di tutti il tema della conservazione delle specie e degli habitat.

Due anni fa ho avuto la possibilità di incontrare la dottoressa Goodall a Milano ed è stato uno degli incontri più emozionanti della mia vita, incontro di cui sono grata e che ho voluto raccontare qui: Jane Goodall: esseri senzienti, le ragioni di una speranza.

 

An Anthology of Changing Climate

Il mio percorso all’intento del Festival della Fotografia Etica 2024 ha visto come seconda tappa lo Spazio World Report Award. Qui mi ha colpito la mostra dedicata al cambiamento climatico con gli scatti del fotografo Ingmar Björn Nolting perché i temi dell’etica sono molto legati a quelli del clima che è già cambiato.

Un’antologia del cambiamento climatico è l’insieme di scatti fotografici che racconta come la Germania mira a diventare una nazione a impatto climatico zero entro il 2045, o meglio, ad essere una nazione che contribuisce attivamente all’impatto zero mondiale.
Questo impegno passa attraverso l’eliminazione del carbone entro il 2038, l’introduzione di 15 milioni di auto elettriche sulle strade entro il 2030 e una massiccia espansione delle energie rinnovabili.

Un progetto molto ambizioso che si scontra con le idee e le azioni della popolazione delle principali industrie del Paese. Mentre nei sondaggi le persone sono favorevoli al cambiamento, nella pratica le azioni messe in atto sono ancora poche. Gli attivisti del clima, come si vede nella foto, protestano e cercano di fermare gli scavi che riportano verso le solite fonti energetiche fossili e derivate dal petrolio.

Questo reportage fotografico, realizzato nel 2023 dal fotografo tedesco Ingmar Björn Nolting, ha ricevuto una menzione speciale nella sezione Master. Ingmar si muove all’interno di uno Stato ancora diviso sulle questioni del clima, un Paese che vuole trovare soluzioni sostenibili alla crisi climatica ma che deve fare i conti con una società ancora troppo guidata dai consumi. Un racconto che è simile in ogni paese europeo, diviso tra i problemi ecologici, economici e sociali.

foto©Ingmar-Bjorn-Nolting-An-Anthology-of-a-Changing-Climate

foto©Ingmar-Bjorn-Nolting-An-Anthology-of-a-Changing-Climate

Rescued foxes find refuge in Minnesota

Altra tappa dedicata al mondo della natura all’interno del Festival della Fotografia Etica 2024 è l’esposizione situata nello Spazio Outdoor ai Giardini di viale IV Novembre. Il titolo è Rescued foxes find refuge in Minnesota con gli scatti della fotografa Robin Schwartz.

Robin è una fotografa americana nota per i suoi scatti che esplorano le relazioni tra diverse specie. Nel 2018 Robin ha incontrato Mikayla, fondatrice di Save the Fox, un rifugio per animali in Minnesota che raccoglie volpi dagli allevamenti di pellicce che vengono chiusi. Con l’aiuto di molti volontari, volpi, visoni, linci rosse e coyote che sono liberati dagli allevamenti di pellicce vengono curati all’interno di aree recintate perché non possono essere liberati in natura dato che sono animali nati in cattività.

Nel rifugio si trovano volpi rosse e volpi artiche, ognuna con il suo particolare carattere. C’è chi è più docile e giocosa e chi è più timida e schiva. Le foto realizzate da Robin sono tutte bellissime e mostrano le diverse emozioni di ogni animale: dallo stupore, alla gioia di correre nei prati, alla serenità di una vita adatta alle loro esigenze. Anche Mikayla appare come una ragazza semplice, che ama il contatto con la natura e con queste creature che hanno ritrovato la possibilità di vivere negli spazi aperti e a contatto con altri animali.

foto©Robin-Schwartz-Rowyn_FinneganMikaylaOakley24

foto©Robin-Schwartz-Rowyn_FinneganMikaylaOakley24

Diritti umani e diritti dell’ambiente sono strettamente connessi

Queste sono le tre tappe che ho percorso con maggiore interesse, quelle che riguardano l’etica nel mondo animale e nel cambiamento climatico. Ma l’etica è parte della nostra vita e ogni installazione e sezione del Festival della Fotografia Etica 2024 merita di essere visitata.

In particolare mi ha colpito il tema dell’aborto trattato da Kasia Strek – The Price of Choice – e quello della scarsità dell’acqua di Andrea Agostini – Water is an act of faith. I cambiamenti climatici e le calamità naturali sono collegati al malessere sociale e alla criminalità: questo rapporto è evidente nella sezione dedicata al fotografo Giles Clarke e ai suoi scatti Haiti in Turmoil.

Le guerre che devastano il mondo ci ricordano come non può esserci sostenibilità se non sono garantiti i diritti umani e quelli di ogni essere vivente. Lo scatto delle bambine che imparano ad andare in bicicletta in Ucraina mentre intorno proseguono gli attacchi coi droni è molto significativo. La foto di Patryk Jaracz, Kids Learning How to Ride a Bicycle, ha vinto nella sezione Single shot

Grande attenzione, come sempre, è rivolta alla sezione Uno Sguardo sul Mondo, che propone la mostra The War in Gaza Through the Eyes of its Photojournalists, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA).
Dal 7 ottobre 2023, a Gaza più di 110.000 persone sono state uccise o ferite. In questo conflitto sono stati uccisi più bambini che in tutti i conflitti armati a livello globale degli ultimi quattro anni. Tre quarti della popolazione è sfollata. I fotoreporter palestinesi, oltre 100 dei quali sono già stati uccisi, sono la principale finestra su ciò che sta accadendo ai civili a Gaza e il loro contributo è fondamentale.

Anche quest’anno il Festival della Fotografia Etica a Lodi ci ha fatto riflettere sul significato della parola etica nel mondo di oggi.

Sabrina Lorenzoni

Sabrina Lorenzoni

Biologa ambientale

Blogger e green content writer, mi occupo di comunicazione digitale e divulgazione scientifica nei settori ambiente e biosostenibilità.

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